Crimini bianchi: La malasanità diventa fiction

Lontano anni luce dalla teatralità, dall'organizzazione logistica all'avanguardia e dai salvataggi in extremis di E.R. - Medici in prima linea, Crimini Bianchi racconterà con dovizia di particolari e dettagli anche crudi tutto quel che accade dentro e fuori dalle sale operatorie italiane.

Cartelle cliniche, riesumazioni, autopsie, indagini al microscopio, denunce e perizie per risolvere casi di malasanità di cui sono vittime i pazienti e le loro famiglie, ma talvolta anche medici messi in condizioni di lavoro precarie che non permettono il regolare svolgimento della professione. Sullo sfondo di una Capitale arcigna e caotica si svolgono le dodici storie di Crimini Bianchi che hanno come protagonisti un gruppo di giovani medici (un cardiochirurgo, un medico d'urgenza, un anestesista), un avvocato ma soprattutto pazienti e famiglie distrutte da errori medici di ogni tipo, dalla diagnosi alla distrazione in sala operatoria. Ogni indagine diventerà per tutti un viaggio emotivo verso la verità pieno di dubbi da fugare, di sospetti da chiarire, di colpe da attribuire.
Luca Leoni (Daniele Pecci) è un giovane cardiochirurgo rimasto invalido ad una mano dopo un incidente stradale che è costato la vita al suo amico e collega Stefano; Claudio Bruni (Ricky Memphis) è il migliore amico di Luca nonché avvocato difensore dell'associazione, colui che evita che le intemperanze dell'amico possano interferire con l'attività ; Francesca Corona (Christiane Filangieri) è la fidanzata di Stefano e lavora al pronto soccorso di un grande ospedale mentre Enrico Caselli (Antonio Manzini) è un medico anestesista single impenitente e che ha trovato nuovi stimoli professionali in questa nuova avventura nell'associazione; infine Chiara Rinaldi (Micaela Ramazzotti) è una studentessa specializzanda in cardiochirurgia con una cotta per Luca che è stato suo professore e non ha un buon rapporto con Enrico che ha un carattere del tutto opposto al suo.

Non un medical classico ambientato in un ospedale o in una clinica, niente intrighi familiari tra le corsie e tra il personale solo voglia di giustizia, mischiata a dolore, lutto, rimorso, superbia, ipocrisia, corruzione, ricatto. Lontano anni luce dalla teatralità, dall'organizzazione logistica all'avanguardia e dai salvataggi in extremis di E.R. - Medici in prima linea, Crimini Bianchi racconterà con dovizia di particolari e dettagli anche crudi tutto quel che accade dentro e fuori dalle sale operatorie italiane. Siringhe, bisturi, aghi e quant'altro visti da vicino, con la macchina che va a indugiare sul sangue, sulle mani, entrando 'dentro' al problema fino alla radice. La scelta del regista e dei realizzatori è quella di mostrare senza schermi da vicino al pubblico quello che nessun altro serial italiano ha mostrato. L'ottima fotografia di Lorenzo Adorisio, che alterna colori nitidi e luminosi alle profonde oscurità delle luci di corsia, insieme al montaggio energico e senza pause di Michele Soffientini rende il tutto molto più vicino al cinema che al tipico prodotto televisivo.
Piacevole dal punto di vista narrativo, senza soste e ben recitato dai protagonisti Crimini Bianchi porta una benefica ventata di novità nell'annoiato panorama televisivo italiano. Le polemiche che ne hanno preceduto la messa in onda e quelle che seguiranno (l'Ordine dei Medici ha cercato di boicottare la serie accusandola di "...fare disinformazione, di voler creare un clima di paura, di tetro giustizialismo e di sfiducia nei confronti del Sistema Sanitario Nazionale...") non possono che alimentare l'interesse del pubblico. Il primo episodio si intitola Un caso personale e pur essendo il pilot della serie non ne rispecchia affatto le caratteristiche peculiari in quanto ambientato quasi interamente all'interno di un ospedale al contrario del resto delle puntate che lo succederanno. Racconta la genesi dell'associazione e il brutto episodio di malasanità che fa nascere nei protagonisti la voglia di fondare l'associazione per i diritti del malato. Vittima di un probabile errore in sala operatoria è il chirurgo Stefano Rinaldi (Enrico Silvestrin), fidanzato di Francesca e amico fraterno di Luca e Claudio. Un incidente stradale coinvolge infatti il veicolo su cui viaggiano Luca e Stefano e i due si ritrovano in una stanza del pronto soccorso più vicino. Mentre Luca viene operato per un grosso taglio alla mano destra (in seguito alla quale non potrà più operare) Stefano, che sembrava avere avuto la meglio nell'incidente, muore invece in terapia intensiva per una ferita al polpaccio. Il pensiero che qualcosa possa essere andato storto nella manovra di emergenza tormenta Luca, che al risveglio dell'anestesia inizia a ricordare quei tragici momenti passati insieme all'amico. Deciso a scoprire la verità sulla morte di Stefano inizia ad indagare scartabellando cartelle cliniche, referti e fotografie della ferita in questione. Determinante sarà il coinvolgimento nell'indagine di Claudio, che crede nell'intuizione di Luca e lo supporta nella ricostruzione dell'avvenimento. Chi rema contro invece è Francesca, che stordita dall'accaduto non fa che rinfacciargli la morte del suo uomo. I fatti la costringeranno a ricredersi...