Il DVD di Lettere da Iwo Jima

Per la battaglia di Iwo Jima vista dal fronte giapponese, la Warner confeziona un'edizione ottima dal punto di vista tecnico ma piuttosto povera di contenuti speciali.

La battaglia di Iwo Jima vista dal fronte giapponese, ovvero l'altra faccia di Flags of our fathers: ancora un gran film per Clint Eastwood, ma stavolta la Warner non riserva lo stesso trattamento dell'opera precedente e confeziona un'edizione a disco singolo. Il livello tecnico è comunque ottimo e addirittura rispetto alla visione cinematografica si aggiunge anche una traccia italiana, ma è sul piano degli extra che il paragone non regge.

Il video, presentato nel formato 2.40:1 in anamorfico, presenta moltissime difficoltà per l'encoder: il film è quasi tutto ambientato nelle buie caverne-rifugio dei giapponesi, e in più la particolare fotografia del film con colori quasi completamente desaturati aggiunge un altro elemento critico. Ma le immagini ne vengono fuori bene: la compressione non è invisibile ma non inficia la visione, e soprattutto il quadro resta sempre molto compatto e preciso, con una buona definizione e percezione del dettaglio anche nelle scene più scure. Ottima anche la pulizia della pellicola, cosa del resto attendibile per un prodotto così recente.

L'audio, oltre alla traccia originale, propone una grande novità rispetto alla visione cinematografica, ovvero una traccia dolby digital 5.1 in italiano: una scelta discutibile fin che si vuole ma certamente apprezzata da molti che hanno fatto fatica a seguire il film nell'originale giapponese con i sottotitoli. La traccia fra l'altro è ottima, con dialoghi sempre caldi e ben integrati nella scena e soprattutto un elevato coinvolgimento dello spettatore nelle scene di battaglia. Tutti i diffusori intervengono infatti con buona precisione per il dettaglio ed è notevole anche l'impatto del sub.

L'unico aspetto deludente dell'edizione, come accennato, è quello dei contenuti speciali. A parte il trailer, c'è solo un making of di circa una ventina di minuti. Un po' poco per un'opera del genere, appena il minimo necessario per una risicata sufficienza.