I mostri innamorati di Gareth Edwards a Locarno

Orrore e romanticismo a Locarno con Monsters, esordio al lungometraggio del giovane regista inglese Gareth Edwards.

L'esordiente Gareth Edwards arriva a Locarno per presentare il suo Monsters, opera prima realizzata dopo una lunga esperienza come responsabile degli effetti speciali che gli ha fruttato vari riconoscimenti e una nomination agli Emmy. Horror atipico, road movie, film a sfondo politico/sociale, storia d'amore, Monsters sfugge a tutte le definizioni possibili perché attinge a piene mani all'universo dei generi senza assumere nessuna connotazione specifica. E' lo stesso Gareth Edwards a narrare la genesi di questo curioso progetto.

Gareth Edwards: All'inizio non pensavo a scrivere una storia per un film. E' nato tutto in modo spontaneo durante una vacanza in una località balneare. Mentre osservavo i pescatori sulla spiaggia, il loro modus operandi, la cattura dei pesci inermi, ho cominciato a immaginare l'arrivo di strane creature enormi e mostruose. L'idea di fare il film è nata così, quasi per caso, pensando per immagini, ma non avevo in mente una storia vera e propria. Lo script è nato in tre mesi. Quando ho inserito i personaggi ho appreso immediatamente una delle regole chive della sceneggiatura: quando hai a disposizione due personaggi, un uomo e una donna, prima o poi nascerà una storia d'amore. Io ho cercato di creare qualcosa che sentivo, che conoscevo, con cui relazionarmi, così ho concepito una love story che nasce in un universo popolato da mostri. Nonostante le apparenze devo confessare, però, che io non amo per niente i film sentimentali.

In un'altra situazione i due protagonisti sarebbero completamente incompatibili. Lui ha già una famiglia, lei appartiene a un ceto sociale più elevato e sta per sposarsi.

Gareth Edwards: La cosa che mi ha divertito di più è che fin dall'inizio appare chiaro che i due personaggi devono stare insieme nonostante tutto. Oggi i due si trovano in questa folle situazione, ma domani potrebbero tornare alla normalità e dal mio punto di vista devono diventare una coppia. Ciò che rende i film

interessanti e, di conseguenza, anche la vita è che spesso persone che non hanno niente in comune si mettono insieme.Gli opposti si attraggono. Durante la lavorazione del film mi è capitato qualcosa di simile. Mentre eravamo in Messico mi faceva molto male una spalla e sono stato costretto a recarmi da una massaggiatrice. Durante il massaggio stavo riflettendo sulla situazione dei miei due protagonisti quando la massaggiatrice mi ha sussurrato in un orecchio "Happy end?". In pratica mi chiedeva se volessi fare sesso, ma io mi ero appena fidanzato e ovviamente non l'ho fatto. Questo episodio mi ha fatto riflettere ulteriormente sul finale del film.

Non ami i film d'amore, ma hai realizzato una pellicola sentimentale quasi ottocentesca. Abbiamo un cavaliere che scorta la sua dama in un viaggio pericoloso e la protegge dalle avversità.

Gareth Edwards: Si, alla fine ho diretto una storia dove il romaticismo ha la meglio su tutto. In questo contesto i mostri sono solo una metafora dei due protagonisti e dei loro sentimenti.

Monsters non è solo una love story, ma è anche un film politico. Volevi fare un riferimento esplicito a ciò che accade sul confine tra Messico e USA?

Gareth Edwards: Io volevo fare un film politico e mi è capitato di realizzare un monster movie. Allora mi sono posto il problema di come dargli una connotazione politica. Così ho messo in scena un imponente muro che divide il confine, ispirandomi a ciò che accade realmente sul confine messicano. Ho tentato di realizzare un film provocatorio, dove niente sia bianco o nero. I miei personaggi non sono né buoni né cattivi. Neppure i mostri, se vogliamo dirla tutta. Ovviamente questo è solo un sottotesto, perché al primo livello il mio film è una pellicola d'intrattenimento.

A quali modelli ti sei inspirato per realizzare Monsters?

Gareth Edwards: Stavo girando in Messico quando il mio produttore mi ha detto: "Non vorrei agitarti ma ho letto su internet che è in preparazione un film molto simile al nostro. Si intitola District 9." Alla fine non avevo molta scelta, ho continuato a girare il mio progetto nel modo migliore possibile e infatti la mia pellicola è molto diversa da District 9, anche se ritengo Neill Blomkamp un grandissimo regista. Appartengo alla generazione che ha idolatrato Guerre Stellari, ma per le suggestioni visive sono debitore di James Cameron e Steven Spielberg.

Monsters ha una distribuzione?

Gareth Edwards: In Inghilterra il film uscirà distribuito da Vertigo, lo stesso studio che lo ha prodotto, il 12 novembre, in America il 29 ottobre e so anche che uscirà in Italia distribuito da Filmauro, anche se ancora non conosco la data.