Festival di Roma 2008: L'altro Cinema e l'Occhio sul mondo

A pochi giorni dalla presentazione del programma completo del nuovo Festival del Film di Roma, Mario Sesti e Gaia Morrioni illustrano le due sezioni 'alternative', tra film che guardano al mercato e attesi incontri tra il pubblico romano e i grandi nomi del cinema mondiale.

Comincia a delinearsi il programma della terza edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 22 al 31 Ottobre 2008. Questa mattina sono stati presentati, infatti, alla presenza del presidente Gian Luigi Rondi, i programmi relativi alle sezioni "L'altro cinema" e "Occhio sul mondo". Ad illustrare la composizione di queste due aree, alternative e complementari, i rispettivi direttori, Mario Sesti e Gaia Morrione. In attesa quindi di scoprire il cartellone dei film in concorso e delle anteprime, è stato perciò dato un assaggio di quello che sarà il nuovo Festival di Roma, a cominciare da quella Sesti definisce una sezione "barricadera, promiscua e meticcia", nota fino allo scorso anno come Extra, e che si compone di dieci lungometraggi e, in competizione, dodici documentari, oltre agli incontri con attori e registi che faranno dialogare grandi nomi del cinema mondiale con il pubblico romano. "Un grande festival non deve avere solo grandi film - spiega a questo proposito Mario Sesti - ma anche esperienze più articolate che intorno al cinema possano essere sviluppate". Molto atteso è l'incontro con Al Pacino, già preannunciato da mesi e fissato per le 20 di mercoledì 22 ottobre, che riceverà il premio Marc'Aurelio d'Oro alla carriera, assegnato quest'anno all'Actors Studio, la prestigiosa scuola di cui Pacino è presidente. Al grande attore americano sarà anche dedicata una retrospettiva che comprende tredici titoli, tra i quali i primi due capitoli della trilogia de Il padrino, Lo spaventapasseri, Quel pomeriggio di un giorno da cane, Scarface e Carlito's Way. Sarà inoltre proiettato l'inedito Chinese Coffee, diretto proprio da Al Pacino nel 2000. Gli altri attori e autori che incontreranno il pubblico del Festival sono Olivier Assayas che commenterà alcune scene tratte dai suoi film, Michael Cimino che terrà una lezione sulle più belle scene di ballo della storia del cinema, David Cronenberg che racconterà la sua idea di cinema e presenterà "Chromosomes", una mostra realizzata con elaborazioni digitali di 50 inquadrature tratte dai suoi film, e un duetto tra Toni Servillo e Carlo Verdone.

A destare grande interesse intorno a questa sezione, che nelle due edizioni precedenti ha offerto alcune tra le cose migliori del Festival (basti pensare all'irresistibile The King of Kong: A Fistful of Quarters), è naturalmente la selezione dei film, che quest'anno, secondo le parole del direttore, ha privilegiato titoli che hanno grandi possibilità di trovare uno sbocco nelle sale cinematografiche, non limitati dunque alla sola passerella dei festival. "L'altro cinema è una sezione dotata di caratteristiche ben riconoscibili - spiega Sesti - Innanzitutto, l'internazionalità della selezione, con film che arrivano da più di quindici diverse nazionalità, dall'Australia a Israele. Altra caratteristica è la versatilità, perché come affermavano i critici dei Cahiers du cinéma, il cinema non deve essere diviso in serie A e serie B. Così, in questa sezione trovano posto un thriller su Jean-Claude Van Damme e un film argentino che è un formidabile esercizio d'autore". A far parte della selezione, oltre ai già citati JCVD e Tres Deseos, sono L'Heure d'été, il nuovo film di Olivier Assayas che racconta di una famiglia chiamata a confrontarsi con oggetti e segreti del passato; l'atteso Riunione di famiglia di Thomas Vinterberg, che segna il ritorno in patria, la Danimarca, di uno dei fondatori del movimento Dogma '95; l'esperimento israeliano $9.99 interamente realizzato in stop motion; l'accattivante Baghead dei fratelli Mark e Jay Duplass, la nuova speranza del cinema indipendente americano; il collettivo Cal Arts che mette insieme i migliori corti d'animazione realizzati dagli studenti del California Institute of the Arts; la black comedy francese Louise-Michel prodotta da Mathieu Kassovitz e un altro film transalpino, il chiacchierato thriller Martyrs; infine, anche l'Italia trova posto nella selezione con Il prossimo Tuo, diretto da Anne Riita Ciccone, una coproduzione Italia, Francia e Finlandia, che fa intrecciare in questi tre diversi paesi altrettante storie per riflettere sul peso del passato.
All'interno de "L'altro cinema" trova collocazione anche la sezione competitiva riservata ai documentari, 12 titoli presentati in anteprima europea o mondiale che si contenderanno i premi CULT (la cui giuria è presieduta dal regista Emanuele Crialese) ed ENELCUORE. Tanti i temi trattati dalle opere in concorso, provenienti dai diversi angoli del mondo. Dall'Iran arrivano le 7 Blind Women Filmakers, sette donne cieche che raccontano la propria storia con una videocamera digitale, testando così le possibilità del cinema come estensione delle nostre percezioni; ancora dell'universo cinema si parlerà in El ultimo truco, un documentario che svela i trucchi usati da Emilio Ruiz del Rio che ha curato gli effetti speciali di film quali Rapporto confidenziale, Dune e Il labirinto del fauno; grande spazio poi alla musica con i ritratti di grandi artisti come Bob Marley, Fabrizio De Andrè, il chitarrista Jason Crigler, colpito da una emorragia cerebrale durante un concerto, e la diva italiana Giorgia O'Brien (all'anagrafe Giorgio Montana). E ancora vedremo il viaggio di Peter Greenaway alla scoperta della cospirazione che si cela dietro il capolavoro di Rembrandt, "La ronda di notte", e quelli di Olivier Assayas tra i segreti della preparazione dello spettacolo Eldorado, pièce nata da una partitura inedita di Karlheinz Stockhausen, messa in scena nel 2007 dal coreografo e ballerino Angelin Prejocaj. Tra i titoli americani destano curiosità Theater of War di John Walter, che prende spunto da uno spettacolo teatrale, "Madre Coraggio e i suoi figli", per indagare nel profondo la vita di Bertolt Brecht; ci sarà spazio anche per il viaggio in Sudamerica di Walt Disney e del gruppo di artisti chiamato "El Grupo" alla ricerca dell'ispirazione per nuove storie; vedremo, inoltre, il nuovo documentario di Morgan Spurlock, l'autore di Super Size Me, che in Where in the World is Osama Bin Laden prova a far luce sulla scomparsa del ricercato numero uno dopo l'attacco del 11 settembre al World Trade Center. Le Torri Gemelle saranno poi protagoniste di Man on Wire del britannico James Marsh, che segue l'incredibile storia del funambolo Philippe Petit che in un mattino dell'estate del 1974 camminò su un cavo d'acciaio teso tra i due grattacieli più alti del mondo. Arrivano dall'Italia, invece, L'ora d'amore di Andrea Appetito, che racconta la dura routine della reclusione in carcere, e Predappio in Luce, sulla nascita e la trasformazione della cittadina romagnola patria di Mussolini. Completano la sezione un documentario tedesco sui tedofori che attraversano varie città del mondo sventolando una bandiera rossa, una dolorosa riflessione sulla cittadina armena di Guymri dopo il terribile terremoto del 1988 e il "giallo" di Simon Backés su un misterioso falsario che alla fine degli anni '70 esponeva copie esatte di famosi artisti nelle gallerie di New York.
La sezione "Occhio sul mondo" propone invece una selezione di film che si configura come uno sguardo trasversale sulla produzione brasiliana attraverso opere diverse tra loro, che spaziano dal film d'autore al documentario, a titoli campioni d'incasso in patria. "Il Brasile è ormai sbarcato in tutti i grandi festival - spiega Gaia Morrioni - e grazie agli incentivi statali questa cinematografia si è sviluppata enormemente negli ultimi tempi". Gian Luigi Rondi aggiunge di essere estremamente contento del fatto che la scelta sia caduta proprio sul cinema brasiliano: "Negli anni '60 in Brasile c'era quel Cinema Novo che Rossellini sosteneva tanto - spiega infatti il nuovo presidente del Festival - Questo movimento si è sviluppato per una decina d'anni, poi si è quasi annichilito di fronte alle telenovelas che prendevano tutto il mercato e tutti i media. Da un po' di tempo questo cinema è risorto ed è giusto offrirgli la possibilità di essere visto anche fuori dai suoi confini". Tra i film presentati, spiccano Cidade dos Homens, prosecuzione ideale de La Città Di Dio - City Of God di Fernando Meireilles ed Estomago di Marcos Jorge, una spiazzante opera prima che ruota intorno alla cucina italiana. Nei giorni del Festival, questa sezione ospiterà inoltre, presso l'Auditorium della conciliazione, gli interventi di due artisti legati alla cultura brasiliana: Fiorella Mannoia salirà sul palco con i ragazzi del Progetto Axè, mentre Caetano Veloso sarà il protagonista di un ritratto in forma cinema firmato da Fernando Grostein Andrade e canterà accompagnato dalla sola chitarra al termine della proiezione. Infine, legata alla sezione "Occhio sul mondo" è anche l'apertura del Festival che sarà contraddistinta proprio dai ritmi e dai colori del Brasile. Il 22 ottobre alle 21, a Piazza Navona, ci sarà infatti una grande festa aperta a tutti e dedicata al paese sudamericano durante la quale si esibiranno più di quaranta artisti, musicisti e danzatori in uno spettacolo ispirato alle tradizioni carnevalesche degli afro-blocos del nord-est brasiliano e alle armonie della musica popolare. Regista dell'evento sarà il musicista Arto Lindsay, mentre le scenografie di questo carnevale d'autunno saranno opera di Ernesto Neto.
Dei programmi delle due sezioni si dice particolarmente soddisfatto il presidente Rondi. "Volevo che i direttori delle varie sezioni continuassero a mantenere la loro completa autonomia - afferma Rondi - operando le proprie scelte in totale libertà. Accanto al loro lavoro, ho però voluto costruire una piccola architettura per dare la mia impronta a un evento al quale mi sono unito in corso d'opera. In questi anni abbiamo avuto vuoti significativi di personalità importanti del nostro cinema e ho pensato che all'interno della sezione L'altro cinema si potevano creare occasioni per celebrare le grandi famiglie e gli interpreti che hanno fatto la storia del cinema italiano. In questo contesto, Nino Manfredi sarà ricordato con le proiezioni del suo esordio alla regia, l'episodio Le avventure di un soldato, tratto dal film collettivo L'amore difficile, e della sua ultima interpretazione ne La fine di un mistero dello spagnolo Miguel Hermos. Potremo quindi apprezzare la delicatezza del suo tocco come regista e l'ultima maschera che ha portato sul grande schermo. Poi ho pensato naturalmente alla mia carissima Alida Valli e naturalmente non potevo non legare il suo ricordo a Senso e al suo primo piano nella carrozza, quando si dibatte con estremo dolore. Suo nipote Pierpaolo Di Mejo ha poi ritrovato in un cassetto un'autobiografia della nonna e ne ha realizzato un documentario, Come diventai Alida Valli, che verrà proiettato al Festival in anteprima". Accanto agli omaggi a questi due grandi interpreti del nostro cinema, il percorso della memoria proposto all'interno della ricca sezione che fa capo a Mario Sesti prosegue con una sorta di viaggio tra alcune grandi famiglie del cinema italiano, da quella di Rossellini a quella dei fratelli Vanzina che celebrano il padre Steno assistendo alla proiezione del documentario di Maite Carpio, Steno, genio gentile. Sarà inoltre allestita ad Ariccia una mostra fotografica dedicata a Dino Risi, con 100 fotografie, molte delle quali inedite, scattate sui set dei suoi film e nel corso della sua vita privata. Infine, verrà ricordato anche Florestano Vancini, "un grande amico" di Rondi, con la proiezione del film La lunga notte del '43, vincitore del premio per la miglior opera prima alla Mostra del cinema di Venezia nel 1960, quando era presidente proprio Gian Luigi Rondi.
Anche quest'anno verrà poi dato grande risalto alla collaborazione del Festival di Roma con la Film Foundation di Martin Scorsese. Verrà infatti proiettata la versione restaurata di Pandora and The Flying Dutchman, di Albert Levin, del 1951, che per l'occasione verrà presentato al pubblico della capitale dal regista Wes Anderson, in rappresentanza della Film Foundation. Si prospetta poi un Fabrizio De Andrè Day con due opere dedicate a una delle più importanti figure nel campo della musica e della cultura italiana. Insieme al documentario Effedià - Sulla mia cattiva strada, di Teresa Marchesi, sarà proiettato, in anteprima, Amore che vieni, amore che vai, diretto da Daniele Costantini e tratto da un romanzo che De Andrè scrisse poco prima di morire con Alessandro Gennari, diventato per l'occasione una ballata cinematografica carica di rimpianto e tenerezza in cui abbondano volti, luoghi e storie già presenti nei testi delle canzoni del grande cantautore ligure. Ci sarà poi un'omaggio alla città di Roma, con quella che Sesti definisce "una vetrina di giovani autori romani del documentario" che con le proprie opere daranno vita a 'Roma Doc', uno sguardo sulla capitale alla quale i videomaker si sono avvicinati con "un occhio cinematografico più analitico, più problematico e più severo - dichiara il direttore della sezione L'altro cinema - Si passa da una documentazione classica delle periferie a ritratti che riguardano il disagio di gente che vuole entrare nel mondo dello spettacolo, in questo caso giovani artisti che sognano di sfondare nella musica. Inoltre, presenteremo il documentario Cartoline romane di Giulio Base: si tratta del più lungo piano sequenza della storia del cinema (dimostrato da una targa ufficiale del Guinness dei primati), una vera e propria performance acrobatica con il regista che corre da San Pietro all'Appia per 80 minuti e si filma in un monologo che ricorda Ed Wood". I documentari verranno proiettati giorno per giorno alla Casa del cinema, per poi essere proposti tutti insieme all'Auditorium durante l'ultimo giorno di Festival.