Cruel Summer, Jessica Biel: “Negli anni ’90 amare le serie tv era da nerd: oggi è il cuore della cultura pop”

Intervista a Jessica Biel e Michelle Purple, produttrici esecutive di Cruel Summer, serie tv ambientata a Skyline, Texas, negli anni '90: tutto ruota attorno alla sparizione della ragazza più popolare del liceo.

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Cruel Summer: un'immagine della serie di Prime Video

Dopo l'esordio in USA lo scorso aprile, arriva anche in Italia, su Amazon Prime Video, Cruel Summer, serie in dieci episodi ambientata negli anni '90. Disponibile sulla piattaforma di streaming dal 6 agosto, racconta la storia di due ragazze, Jeanette e Kate, il cui destino si intreccia. In modo non proprio felice.

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Cruel Summer: una scena della serie

Creata da Bert V. Royal, Cruel Summer è ambientata a Skyline, in Texas, e segue un arco temporale di diversi anni: all'inizio siamo nel 1993. Jeanette (Chiara Aurelia) ama i film, ha visto Jurassic Park al cinema sette volte, porta l'apparecchio e non fa parte del gruppo di ragazzi cool. Kate (Oliva Holt) è invece la ragazza più popolare del liceo: bionda, sorriso smagliante, esce con il bello della scuola. Quando Kate scompare misteriosamente, Jeanette, che ha sempre voluto essere sicura come lei, prende letteralmente il suo posto: cambia vestiti e atteggiamento, frequenta gli amici e anche il fidanzato di Kate. È un caso, o Jeanette ha qualcosa a che fare con la sua scomparsa?

Ne abbiamo parlato con le produttrici esecutive di Cruel Summer: Michelle Purple e l'attrice Jessica Biel, raggiunte in collegamento Zoom.

Intervista a Jessica Biel e Michelle Purple

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Cruel Summer: essere speciali a tutti i costi

Cruel Summer Poster
Locandina di Cruel Summer

Secondo voi perché a volte sentirsi speciali significa prendere il posto di qualcun altro? Perché non possiamo essere speciali a modo nostro?

Michelle Purple: L'adolescenza è così: cerchi di capire chi sei e, quando sei una ragazza, fai riferimento alla bella e popolare della scuola che esce col ragazzo carino. Questo perché quando sei adolescente cerchi di capire chi sei.

Jessica Biel: Credo che sia un percorso che dura tutta la vita: devi capire qual è il tuo valore. Quando sei un ragazzino, ti identifichi con il gruppo di amici con cui vai a scuola, lo sport che pratichi, la parte che hai nella recita scolastica, se vinci il titolo di miglior sorriso. Tutte cose che non rispecchiano chi sei nel profondo. Passiamo molti anni a capire chi siamo e quanto valiamo. E poi seriamente: tutti vogliamo piacere. Gli esseri umani vogliono essere amati, piacere, far parte del gruppo. Nessuno vuole essere l'emarginato. È la condizione umana: con cui facciamo sempre i conti.

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Cruel Summer e la passione per cinema e serie tv

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Cruel Summer: una foto di scena

A proposito di emarginati: Jeanette ama il cinema, dice di aver visto Jurassic Park sette volte. Secondo voi perché, 30 anni dopo, consideriamo ancora un po' nerd chi ama il cinema e le serie tv?

Jessica Biel: Anche noi siamo un po' così. Una volta essere cinefili e amare le serie era una cosa di nicchia: tutti avevamo un amico che conosceva tutte le serie, le battute e i film. Adesso è diverso: è una parte molto importante della nostra cultura, ancora più di prima. Adesso siamo tutti un po' nerd. Tutti amiamo i film e guardiamo moltissime serie. Specialmente dopo la quarantena, durante la quale abbiamo passato moltissimo tempo a casa, cercando sempre titoli nuovi. Siamo tutti nerd per le serie tv adesso. Adesso nessuno è emarginato!

Cruel Summer e i villain

Secondo voi perché a volte abbiamo bisogno di un villain nelle nostre vite? Nella serie ogni ragazza tende a rendere le altre delle villain.

Michelle Purple: Quando sei giovane lo fai. Che sia per invidia, gelosia, insicurezza te la prendi con qualcun altro. Si spera che, crescendo, ci si assuma le proprie responsabilità, invece di trovare un villain per sentirsi meglio.

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Cruel Summer: una foto di scena della serie

Jessica Biel: È più facile puntare il dito contro qualcuno e dire: non è colpa mia, è lei! È stata lei, o è stato lui. Ciò che cerchiamo di raccontare nella serie è che la parola "villain" e la parola "innocente" si confondono. Non c'è un cattivo, non c'è una persona innocente, non c'è una vittima. È così nella vita. È difficile assumersi le proprie responsabilità. Si spera che maturare significhi questo: ammettere quando si sbaglia e imparare dai propri errori. È tutto un processo di apprendimento. Lo facciamo spesso: puntiamo il dito contro qualcuno, ma non riusciamo a puntarlo contro noi stessi.

Cruel Summer: oggi la gentilezza è sospetta?

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Cruel Summer: un'immagine della serie

In questa serie tutti sembrano così gentili: le ragazze, il vicepreside, tutti. Dobbiamo temere le persone gentili? Essere gentili è quasi una cosa inquietante?

Jessica Biel: È una bella domanda. Ciò che volevamo dire grazie a questi personaggi gentili e buoni è che molte persone dall'esterno ti giudicano solo in un modo. Mentre dentro di te ci sono tante cose diverse. Ogni personaggio e storia hanno diversi strati: i protagonisti sono molto diversi da ciò che avevi immaginato all'inizio. Non volevamo dire che essere buoni e gentili è qualcosa di cui non ci si può fidare, non è così. Volevamo dire che tutti siamo stratificati: siamo tutto. Io sono gentile e cattiva, brava e meschina, sono la villain e la vittima della mia storia. Sono tutte queste cose. Come te, come tutti, anche Michelle. Ciò che amiamo di questi personaggi e questa storia è che nessuno è soltanto una cosa e nessuno è necessariamente chi sembra. Anche nella vita a volte è così. Abbiamo voluto evidenziarlo nella nostra storia.

Cruel Summer e il ritorno degli anni '90

Dopo tanti anni di revival anni '80 nei film e nelle serie tv, finalmente è il momento dei '90: cosa vi manca di più di quel periodo?

Michelle Purple: La musica. Quando cercavamo il sound della serie abbiamo ascoltato diverse canzoni fantastiche del '92 e del '93. Ci piaceva una canzone del '96, ma non potevamo usarla, siamo stati attenti. C'era grande musica negli anni '90.

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Jessica Biel: Direi anche l'anonimato degli anni '90. Non c'erano i social media, amici virtuali, cellulari con la videocamera, nessuno poteva esporre tutti in ogni momento. Per me, se metto a confronto quel periodo della mia vita con oggi, quello era un momento speciale. La tecnologia non era così evoluta. La tecnologia è meravigliosa, non potremmo vivere senza, non avremmo potuto fare questa intervista senza. Ma mi manca la semplicità di quell'epoca.

Cruel Summer e la popolarità

Questa serie analizza anche cosa vuol dire essere popolari. Secondo voi cos'è la popolarità?

Michelle Purple: Per Kate, la nostra protagonista, non volevamo lo stereotipo della ragazza popolare e meschina. È gentile e molto dolce all'inizio. Quando sei adolescente essere popolari significa uscire con la persona giusta. Quando diventi più grande pensi che a essere popolare sia Michelle Obama: io voglio essere popolare e forte come lei.

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Jessica Biel: Sì la tua idea di popolarità cambia quando cresci. La mia idea di popolarità ora è pensare a cosa fanno i ragazzi. Per capire cosa è fico parlo con i ragazzi: sono loro quelli popolari. Io mi sento come un dinosauro. Non conosco quella band, quella serie, quel vestito, quello stilista. Qualcuno mi aiuti! Oggi capisco cos'è popolare guardando le nuove generazioni e anche le Oprah e le Michelle Obama del mondo. Ma quando ero piccola per me era la ragazza super sicura di sé, almeno all'esterno. Quella gentile con tutti, che andava d'accordo con ogni gruppo, era amica di tutti. Come dice Jeanette nella serie, per alcune persone è naturale: brillano di luce propria, sono magnetiche. Per me la popolarità era questo.