Boo, Bitch, la recensione: Quando la morte ti fa popolare

La recensione di Boo, Bitch, la nuova teen comedy di Netflix con Lana Condor, Zoe Margaret Colletti, tanti mokaccini e un fantasma... Tutto regolare, no?

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Boo, Bitch: una scena della serie

È ancora Netflix a offrirci il nostro intrattenimento quotidiano, questa volta con una teen comedy dai toni freschi e scanzonati che con 8 episodi da 25 minuti ci porta alla scoperta di come se la passerebbe il fantasma di una liceale al suo ultimo anno di scuola superiore. Vediamo allora in questa recensione di Boo, Bitch se abbiamo di fronte un nuovo piccolo cult o un'occasione sprecata.

Partenza in quarta

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Boo, Bitch: una scena della serie

Avete presente quel dolce dall'aria invitante che, passando per strada, attira la nostra attenzione dalla vetrina della pasticceria, magari per la forma, i colori, i possibili ingredienti che crediamo possano essere proprio i nostri preferiti? Quello stesso dolce che ci fa entrare nel negozio per ordinarlo, sederci a tavola, e iniziare a mangiare con l'acquolina in bocca ed esclamare sorpresi "Mmmmh!" ai primi bocconi perché wow, ci abbiamo proprio preso, è davvero buono: fresco, cremoso, gustoso, con la giusta consistenza e un sapore memorabile...

Beh, questo è Boo, Bitch, la serie ideata dalla creatrice di Awkward (Diario di una nerd superstar) e Erin Ehrlich di Crazy Ex-Girlfriend, e portato in scena da un cast guidato dalla protagonista del franchise Netflix di To All The Boys, Lana Condor, e l'attrice di Fear The Walking Dead, Zoe Margaret Colletti.

Boo Bitch Lana Condor Netflix 2
Boo, Bitch: una scena della serie

Boo, Bitch - che non rifugge da un'estetica primi anni 2000 alla Lizzie McGuire, e che tutto sommato si rivela piuttosto azzeccata per la serie - ci presenta infatti due ragazze all'ultimo anno di liceo, Erika (Condor) e Gia (Colletti), migliori amiche da sempre e abituate a fare, come si suol dire, da carta da parati fin dai primi giorni della loro vita scolastica. Per questo, dopo un'opera di convincimento da parte di Gia (e un tempestivo promemoria della dura realtà dei fatti), Erika decide di assecondare l'amica e iniziare a "vivere davvero". E, neanche a dirlo, non appena le due cominciano a tenere fede ai loro buoni propositi per le ultime 6 settimane di scuola, arriva la doccia fredda, anzi, ghiacciata: di ritorno dal loro primo party - evento che fa gioire e tirare un sospiro di sollievo agli esilaranti genitori di Erika interpretati da John Brantley Cole e Cathy Vu, preoccupati fino a quel momento per la vita sociale della figlia - le ragazze avranno un incontro ravvicinato con un furgone e un alce (sì, un alce) che avrà conseguenze letali. Letteralmente.

Boo Bitch
Boo, Bitch: una scena della serie

Il mattino dopo l'incidente, Erika inizia così la sua "seconda vita" da fantasma, mettendo in moto la storia. Il post-mortem rappresenta dunque la nuova normalità, una realtà che la nostra protagonista dovrà presto accettare e, possibilmente, imparare a conoscere al meglio se desidera trapassare definitivamente. Un presupposto semplice, ma messo in scena in modo brillante, specialmente per il modo spensierato e arguto (oseremmo quasi dire pieno di... spirito) con cui viene gestito e per ciò che vi si riesce a costruire intorno.

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Arrivo stentato

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Boo, Bitch: una scena della serie

I problemi, per Boo, Bitch, si palesano tuttavia verso metà stagione. Ovvero più o meno quando cominciamo a renderci conto che il dolce che tanto ci stava piacendo inizia a diventare stucchevole, a perdere di gusto per le nostre papille, che non hanno poi gradito troppo quel pezzo di pan di spagna nel mezzo che abbiamo appena addentato e che va anche un po' rovinarne la consistenza. È in pratica ciò che succede nello show quando un (seppur telefonato) cambio di personalità effettuato in maniera un po' troppo repentina (per intendersi si passa da 0 a 5 a 100) porterà Erika a diventare la nuova Regina George della serie, e allo spettatore sembrerà di assistere a un'ennesima riproposta in chiave più moderna di Mean Girls.

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Boo, Bitch: una scena della serie

L'aspetto di critica sociale, che è comunque apprezzabile, finisce con il divenire ridondante, e ad andare a discapito della storia, proprio come l'esasperarsi della trasformazione di Erika, che si protrae talmente a lungo da rubare tempo alla costruzione di una troppo affrettata (e abbastanza prevedibile) conclusione. Il plot twist che arriverà poco prima del finale sembra voler riportare sulla giusta carreggiata la serie che sembrava essersi smarrita all'interno della sua stessa retorica, ma né questo né le convincenti interpretazioni da parte delle due giovani protagoniste possono compiere miracoli: ormai quell'infatuazione che avevamo avuto con il nostro dolce (e Boo, Bitch) è andata scemando, fino al ridursi drasticamente.

Boo Bitch Recensione Serie Lana Condor
Boo, Bitch: una scena della serie

Adesso siamo lì, con questo ultimo pezzo di dolce che mangeremo, sì, ma giusto per finirlo. Giusto perché alcune sue parti erano davvero squisite, e ci è dispiaciuto che quell'esperienza gustativa che prometteva così bene sia stata poi intaccata da questo o quell'elemento che, se gestiti diversamente, avrebbero anche potuto rendere il tutto più gustoso.

Conclusioni

Come detto nella recensione di Boo, Bitch, si tratta di una serie perfettamente in tono con il periodo estivo, dotata di uno stile e di una leggerezza che risulteranno sicuramente rinfrescanti al palato dello spettatore in preda alla calura del momento. Peccato che non riesca a mantenersi tale per tutta la sua durata, e che finisca con il trasformarsi in una delle tante teen comedy in circolazione.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.9/5

Perché ci piace

  • Sagace e brillante.
  • Leggera e scanzonata.
  • Vi farà tornare voglia di ricacciare i più ridicoli outfit dei primi anni 2000 (questo, forse, non è poi tanto un bene…).

Cosa non va

  • Non regge il ritmo autoimpostosi.
  • Da metà stagione inizia a essere ridondante.
  • Finale affrettato (e abbastanza prevedibile).