Black Summer 2, la recensione: l’estate fa spazio al gelido inverno

La nostra recensione di Black Summer 2, la nuova stagione della spietata serie post apocalittica di Asylum disponibile su Netflix dal 17 giugno 2021.

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Black Summer: un'inquietante scena della seconda stagione

Abbiamo atteso ben due anni di poter scrivere questa recensione di Black Summer 2, tanto si è fatta aspettare la seconda stagione di una serie che al suo esordio aveva sorpreso positivamente tutti con un prodotto adrenalinico, spietato e decisamente ben costruito. Presentata all'inizio come prequel della più grottesca e goliardica Z Nation, Black Summer è quella produzione di casa Asylum che non ti aspetti, una serie di qualità, cruda e ad alta tensione capace di incollare lo spettatore allo schermo senza concedergli un attimo di respiro. Nata dalle menti di Karl Schaefer e John Hyams, la prima stagione manteneva alta l'asticella della qualità sorprendendo pubblico e critica che hanno aspettato ben due anni per vedere finalmente i nuovi otto episodi da più o meno quaranta minuti l'uno su Netflix, disponibili dal 17 giugno 2021.

Dove eravamo rimasti, una trama ancora più spietata

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Black Summer: un'immagine della stagione 2

La precedente stagione ci aveva introdotto in un mondo dove un'epidemia zombie stava devastando l'America; Rose, dopo aver perso suo marito era stata separata dalla figlia in un posto di blocco dell'esercito. La situazione era subito precipitata e lei insieme ad altri sopravvissuti si era ritrovata in un viaggio difficile e pericoloso che l'avrebbe ricongiunta con gli altri superstiti accampati in uno stadio. Zombie inferociti e miseria umana erano i condimenti di una storia senza respiro che si concludeva con la tanto agognata riunione di Rose con sua figlia Anna. Questa seconda stagione riparte poco dopo la conclusione della precedente: proprio come l'altra, la narrazione per capitoli ci porta a fare la conoscenza di altri superstiti e a ritrovare vecchie conoscenze che lottano per la sopravvivenza in un mondo che non fa sconti proprio a nessuno. Cosa c'è di diverso allora? Un unico elemento di stupore che solca più volte il cielo: un aereo che sembra lanciare viveri ai sopravvissuti.

Black Summer, la recensione: su Netflix la nuova serie zombie che non ti aspetti

Esistono i buoni?

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Black Summer: Jaime King nella seconda stagione

Proprio come per i protagonisti, in Black Summer non esistono certezze, i personaggi si muovono in un nuovo mondo fatto di violenza, la sopravvivenza individuale è la priorità di ognuno, mentre la pietà troppo spesso non trova spazio ed è un sentimento raro e dimenticato. La Rose della seconda stagione è una donna dura e spietata che non si fa problemi ad uccidere chiunque intralci lei o sua figlia. E non è la sola: tutti i personaggi che ci vengono mostrati si dimostrano pronti a tutto per sopravvivere, portando su schermo un'umanità allo sbaraglio senza morale e scrupoli, un concentrato di egoismo, istinto e crudeltà che non la rende molto diversa dagli zombie che cerca di evitare. Come spesso accade nel post-apocalittico, infatti, individuare il vero mostro non è sempre facile. Lì dove le differenze tra normalità ed abominio si assottigliano, trova spazio questo genere che, in un periodo come questo, temiamo possano avvicinarsi un po' troppo all'attualità.

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Quando l'estate lascia spazio all'inverno

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Black Summer: un'immagine della seconda stagione

Elemento distintivo di questi nuovi episodi sono di sicuro le ambientazioni. Se nei precedenti era il caldo torrido a fiaccare i corpi stanchi dei protagonisti, qui è il freddo intenso, frutto di un inverno gelido e impietoso. I campi innevati e il bianco che si estende a perdita d'occhio costituiscono lo sfondo perfetto per una vicenda che mano a mano si fa sempre più claustrofobica, a dispetto degli ampi spazi candidi che la contraddistinguono. Teatro della prima metà delle vicende, infatti, è una grande casa dove Sara e Anna trovano riparo dal freddo e che sarà il palcoscenico di uno degli scontri più lunghi della serie.

Una regia votata all'azione

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Black Summer: una foto di scena della seconda stagione

Se c'è una cosa su cui si può stare tranquilli è che seppur non siano presenti grandi differenze nelle tematiche anche in questa stagione 2 l'azione è l'assoluta protagonista. Gli zombie fanno paura, certo, ma diventano un mero contorno, un elemento di disturbo interessante che lascia, però, spazio alla crudeltà umana. Sono infatti gli esseri umani e le loro lotte ad avere maggiore risalto. La camera a mano spesso segue i personaggi durante l'azione, gli sta dietro negli inseguimenti, si avvicina per cogliere il terrore e l'ansia sui loro volti. Il risultato di tale scelta è che lo spettatore viene realmente catapultato nell'azione, è coinvolto e teso ad ogni respiro, ad ogni momento di tensione. Non aspettatevi un maggior approfondimento dei personaggi, tutto quello che dovete sapere di loro è funzionale alla storia e va colto sui volti, negli sguardi, in quei frammenti di passato che ritornano, anche se indesiderati. Questo potrà di sicuro scontentare chi dai nuovi episodi si aspettava una maggiore profondità, ma ai fini di quello che è Black Summer ci è sembrata una scelta sensata per una serie che si è votata in pieno alla sua componente più tesa ed action.

Conclusioni

Per riassumere la nostra recensione di Black Summer 2 possiamo affermare che anche questi nuovi episodi tengano alta la tensione mantenendo le promesse fatte con la stagione 1 dalla quale si discosta, però, nelle ambientazioni e nelle intenzioni. Non sono più gli zombie il pericolo più grande ma gli umani che per sopravvivere hanno rinunciato alla pietà e a qualsiasi regola morale. Ottima la regia che segue i protagonisti sempre da vicino.

Movieplayer.it
3.5/5

Perché ci piace

  • L’ambientazione, gelida e suggestiva.
  • La regia che segue i protagonisti da vicino.
  • La narrazione per capitoli, sempre in grado si tenere alto il livello d’azione.

Cosa non va

  • Potrebbe rimanere deluso chi si aspetta un maggior approfondimento dei personaggi.