Black Summer, la recensione: su Netflix la nuova serie zombie che non ti aspetti

La recensione di Black Summer, il prequel di Z Nation prodotto da Asylum dall'11 aprile su Netflix.

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Black Summer: Jaime King in una scena della serie horror

Siete rimasti delusi dalla lentezza e dalla scarsità di azione in The Walking Dead? Tranquilli, c'è qui la serie che fa per voi: Black Summer, il nuovo prodotto di casa Asylum in catalogo su Netflix dall'11 aprile 2019 e presentato come prequel della loro famosa e scanzonata Z Nation. In questa recensione di Black Summer cercheremo di analizzare tutte le particolarità di una serie che ci ha parecchio stupito e che abbiamo fatto veramente fatica a collocare nello stesso universo di Z Nation, reputandola quasi atipica per la casa di produzione della celebre e fortunata saga di Sharknado.

Possiamo dire fin da subito che con quest'ultima ha in comune ben poco, ha decisamente un altro taglio narrativo e un tono totalmente differente, di sicuro più cupo, serio e drammatico. Quindi, niente zombie che fanno la lap dance o situazioni ugualmente paradossali, zero umorismo e tanta, tantissima azione che esponenzialmente tende ad aumentare divenendo di volta in volta più incalzante con il procedere degli episodi.
Ideata da Karl Schaefer (che ha lavorato anche in Z Nation) e John Hyams, nei suoi 8 episodi Black Summer strizza l'occhio a tutti i dettami classici dei generi horror e apocalittico.

Una narrazione in capitoli per la trama di Black Summer

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Black Summer: Jaime King in un momento della prima stagione

La trama di Black Summer ha inizio proprio con i primi mesi del contagio. Nella prima puntata ci viene mostrato un unico quartiere e la narrazione diviene quasi circolare andando avanti e indietro (caratteristica che manterrà anche in seguito) fino a giungere ad un punto di raccordo. Nell'interessante divisione in capitoli, che ci accompagnerà per il resto della serie, facciamo la conoscenza dei personaggi principali, la camera li segue nel loro fuggire uno per uno fino al classico incontro finale. È proprio da qui che la trama si avvia e tutti vengono introdotti ufficialmente nel turbine dell'azione, ma attenzione, proprio come nella migliore tradizione, non vi conviene affezionarvi troppo. Sicuramente la storia pone maggiore attenzione sulle vicende di Ros, interpretata da Jaime King, una madre che perde la figlia ad un posto di blocco e compierà l'impossibile pur di ricongiungersi con lei, non lasciando indietro nemmeno le vicende degli altri personaggi tutti in lotta per la sopravvivenza in un'apocalisse zombie che non fa sconti proprio a nessuno.

Nessuna pietà, azione e zombie

Black Summer è senza pietà, incalza i suoi personaggi, non gli dà tregua, li tiene in continuo movimento e gli scatena contro un mondo e un'umanità violenti e in rovina. In questa serie, quindi, non manca l'azione, il sangue e i momenti puramente splatter, dopotutto essendo prodotta dall'Asylum non ci aspettavamo altro di meglio, eppure rispetto alla sorella maggiore Z Nation spinge maggiormente sul fattore sopravvivenza: è più curata, si prende più sul serio tentando di avvicinarsi, forse, di più ad un'altro celebre prequel del genere: Fear the Walking Dead se non a The Walking Dead stesso. Ovviamente da queste si discosta sia per budget che, forse, per vocazione ma resta il fatto che riesca comunque a fare il suo dovere mantenendo sempre alta la tensione e regalando allo spettatore più di qualche momento di suspence. Con Z-Nation ha, invece, in comune un solo e importante fattore: gli zombie, anche se qui fin dai primi momenti del contagio sono tenaci, veloci, arrabbiati, ma soprattutto duri a morire. A dispetto della sua controparte più famosa gli zombie di Black Summer fanno davvero paura e costituiscono ben più di una spina nel fianco dei protagonisti, sono un vero e proprio flagello che li mette costantemente in grave pericolo, assumendo così un ruolo giustamente fondamentale nella narrazione.

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Un'ottima serie per gli amanti del genere

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Black Summer: uno dei contagiati della serie horror

Se eravate fan del tono più "scanzonato" di Z Nation, con Black Summer potreste rimanere un po' delusi. Come già detto questo prequel tende a prendersi più sul serio, mettendo, in molte occasioni da parte il grottesco per tentare di scioccare lo spettatore piuttosto che strappargli una risata. La realtà in cui sono immersi i protagonisti è cruda e spietata e degli orrori che possono succedere in una situazione del genere ci viene risparmiato ben poco. Il ritmo frenetico, l'elevata aggressività dei non morti e il rispetto di tutte le più classiche regole del genere post-apocalittico fanno si che questa serie sia perfetta per i fan di questo filone narrativo, in quanto non abbiamo una profonda caratterizzazione dei personaggi, infatti, la narrazione è incentrata su di loro, rimane esclusivamente nel presente andando avanti e indietro solamente di pochi istanti, senza indagare nel profondo. Black Summer ci ha, comunque, piacevolmente colpiti, l'azione ci ha rapiti fino alla fine facendoci trattenere il fiato in più di un occasione. Di certo non la serie dell'anno, ma un ottimo prodotto di intrattenimento per stomaci forti, da vedere da soli o in compagnia, in quelle serate in cui si voglia scollegare la spina per un po'. Se poi andate a dormire subito dopo non assicuriamo di certo sogni d'oro.

Conclusioni

Come già detto nella nostra recensione di Black Summer questa serie è stata una piacevole sorpresa. Si discosta nettamente da Z Nation per tono e qualità, pur essendone il prequel. Quindi, se avete apprezzato il lato scanzonato e grottesco della sorella maggiore forse questo nuovo prodotto di casa Asylum non fa per voi. Se invece siete amanti degli zombie movie classici e del genere post apocalittico potreste divertirvi non poco con Black Summer che non vi mollerà fino alla fine grazie all’azione serrata e ad una buona dose di suspance.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.4/5

Perché ci piace

  • Personaggi sempre in movimento e l’alto tasso di azione tengono lo spettatore sempre sulla corda.
  • Gli zombie rappresentano veramente una minaccia, sono veloci e duri a morire riuscendo così a far veramente paura.
  • La divisione degli episodi e la narrazione non lineare sconfiggono definitivamente la noia.

Cosa non va

  • Potrebbe deludere tutti coloro che si aspettano una serie grottesca e “leggera” come Z Nation
  • Per prediligere l’azione si è scelto di non caratterizzare a fondo i personaggi.