Bates Motel: commento al finale della stagione 2, The Immutable Truth

Con la fine della guerra fra le bande del narcotraffico di White Pine Bay, si conclude la seconda stagione della serie ispirata a Psycho: Norma Bates e suo figlio Norman, tuttavia, devono ancora fare i conti con un terribile segreto...

Il plot

Dylan Massett (Max Thieriot) rivela allo sceriffo Alex Romero (Nestor Carbonell) di aver ucciso Nick Ford (Michael O'Neill); lo sceriffo riesce a rintracciare Norman Bates (Freddie Highmore) e a trarlo in salvo, quindi convince Dylan ad aiutarlo a trovare Zane Carpenter (Michael Eklund). L'uomo si presenta al quartier generale di sua sorella Jodi (Kathleen Robertson), dove ad attenderlo c'è anche lo sceriffo, e in seguito a uno scontro a fuoco entrambi i fratelli Carpenter perdono la vita. La gioia di Norma (Vera Farmiga) per il ritorno di suo figlio viene incrinata quando Norman le confessa di aver recuperato la memoria a proposito dell'ultima notte di Blaire Watson (Keegan Connor Tracy): è stato lui ad assassinarla, proprio mentre stavano consumando un rapporto sessuale. Norma impone al figlio il silenzio e si prepara a lasciare il paese con lui; Norman si inoltra nel bosco con una pistola carica, intenzionato a suicidarsi, ma viene fermato dalla madre appena in tempo. Norma accetta che il ragazzo sia sottoposto dallo sceriffo al test della macchina della verità: ma durante il test, Norman ha una visione di sua madre, la quale si attribuisce la responsabilità dell'omicidio di Blaire Watson. Norman dichiara la propria innocenza e riesce a superare il test.

Bates Motel: Freddie Highmore con Vera Farmiga in una scena dell'episodio The Immutable Truth, seconda stagione
Bates Motel: Freddie Highmore con Vera Farmiga in una scena dell'episodio The Immutable Truth, seconda stagione

Commento al finale di stagione

Dopo i concitati eventi del precedente episodio, The Box, a The Immutable Truth spetta il compiuto di chiudere definitivamente la storyline legata al traffico di droga di White Pine Bay, di riallacciare le fila del discorso condotto nell'arco di un'intera stagione (a livello narrativo, ma anche da un punto di vista tematico) e di scandire un momento particolarmente significativo nel percorso di Norman Bates verso quell'abisso di follia che, da adulto, lo porterà a diventare uno dei più spaventosi serial-killer del mondo del cinema. Ebbene, l'intera vicenda del narcotraffico e della guerra fra i signori della droga è risolta (dovremmo piuttosto dire "liquidata") in maniera sbrigativa e alquanto "coatta", con tanto di provvidenziale ingresso dello sceriffo Romero armato di fucile per l'immancabile regolamento di conti e la morte degli sciagurati fratelli Carpenter (confermiamo: Jodi è stata uno dei personaggi più fiacchi e inutili della stagione). Archiviato una volta per tutte il plot pseudo-poliziesco, grosso punto debole di questa stagione, Bates Motel tenta di recuperare in extremis quello che dovrebbe essere il nucleo fondativo dell'intera serie: il rapporto sottilmente perverso fra Norman e sua madre e la dirompente schizofrenia del giovane. Aspetti che, purtroppo, gli autori di Bates Motel si ostinano ad affrontare con un approccio tanto banale quanto didascalico, affidandosi più agli isterismi recitativi di una Vera Farmiga perennemente sopra le righe che non al potere delle immagini e alle suggestioni derivate dall'universo di Psycho. In tal senso, a contare davvero in questo episodio è soltanto l'ultima manciata di minuti, con l'allucinazione di Norman a sancire lo sdoppiamento di personalità e l'incombere ossessivo della "madre", vera colpevole dei delitti del ragazzo. Troppo poco, comunque, in chiusura di una stagione che ci lascia con la sgradevole sensazione di un'occasione malamente sprecata.

Note a margine

Con 2.300.000 spettatori registrati durante la prima messa in onda negli Stati Uniti, The Immutable Truth si attesta perfettamente sulla media di ascolti di Bates Motel in questa seconda stagione: un risultato sensibilmente inferiore rispetto al pubblico raccolto dalla prima stagione, ma sufficiente per la A&E, che ha già deciso da tempo di rinnovare la serie anche per una terza stagione.

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Bates Motel: Freddie Highmore in una scena dell'episodio The Immutable Truth, seconda stagione
Bates Motel: Freddie Highmore in una scena dell'episodio The Immutable Truth, seconda stagione
A questo punto, con la fine del narcotraffico e con Norman definitivamente scagionato dai sospetti sull'omicidio di Blaire Watson, Bates Motel dovrà impostare una storyline completamente nuova per il suo ritorno sugli schermi. La speranza è che gli autori riescano a focalizzarsi meglio sui temi-cardine della serie, evitando divagazioni inutili per approfondire invece gli aspetti più conturbanti ed angosciosi dei personaggi presi in prestito da Psycho, a partire dalla complicità simbiotica e dall'attrazione semi-incestuosa tra madre e figlio... tenendo bene a mente che in fondo, come ha detto qualcuno, "Il miglior amico di un ragazzo è sua madre".

Conclusione

Un finale di stagione piuttosto scontato e prevedibile, con una brusca chiusura dei vari subplot rimasti aperti e senza elementi di suspense davvero degni di nota. Il livello dell'episodio si risolleva unicamente nei minuti finali, con la sequenza della macchina della verità e un nuovo, inquietante sdoppiamento di personalità per Norman Bates: un piccolo assaggio di quanto ci aspetta per la terza stagione...

Movieplayer.it

3.0/5