Baby Yoda: Perché siamo tutti innamorati del nuovo personaggio di The Mandalorian?

The Mandalorian è nato come un western duro e adulto, ma grazie a Baby Yoda, la creatura più tenera della galassia, ha finito col renderci tutti rammolliti.

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Un dito bastato è. Un gesto conquistato ci ha. Un attimo per guadagnarsi amore incondizionato. È successo negli ultimi secondi del primo episodio di The Mandalorian, quando un granitico e taciturno cacciatore di taglie si è rammollito dinanzi a una culla. Colpo basso sotto l'armatura dello spietato mercenario e delle nostre corazze di navigati starwarsiani. Tutta colpa degli occhioni luccicanti della creatura più tenera della galassia. Adottato da tutti con il paradossale nome di Baby Yoda (ovviamente non può essere il defunto maestro jedi), lo zuccheroso esserino dai movimenti lenti ha letteralmente catalizzato l'attenzione di tutti.

Dopo una brevissima apparizione di pochi secondi, Baby Yoda ci ha fatto innamorare con un colpo di fulmine a cui è impossibile sfuggire. Nell'arco di poche ore il pargolo ha invaso le bacheche di tutti i social con gif, meme, frame e fan art. Le cose sono peggiorate con i due episodi successivi, in cui il nostro tenero fagottino verde ha dato il meglio di sé con espressioni, versi e gesti diventati subito iconici. Insomma, The Mandalorian è nato come un western duro, sporco e adulto, ma ha finito col farci innamorare perdutamente di uno zuccheroso batuffolo. Come? Proviamo a raccontarvelo in questa nostra spudorata lettera d'amore.

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Un bellissimo artwork del primo episodio di The Mandalorian

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Che occhi grandi che hai

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The Mandalorian, un primo piano di Baby Yoda

Partiamo dal dato più ovvio, dal fatto più evidente, dal ricatto emotivo più spudorato del nostro baby Yoda: il suo irresistibile aspetto. Facile farsi conquistare dall'irresistibile estetica di questo neonato cinquantenne: occhi luccicanti, espressività sprizzata da ogni poro, movenze affaticate e leggermente goffe. Tutte cose in grado di trasformarci in fanboy e fangirl urlanti. Però non è solo questione di tenerezza e sguardo a forma di cuoricino. Dietro il vincente character design di baby Yoda c'è molto altro. Prima di tutto la convivenza tra due anime opposte: l'aria indifesa del neonato e l'atteggiamento compassato del saggio, la curiosità dell'infante e i movimenti stanchi dell'anziano, la meraviglia dei bambini e la fatica dei vecchi. Baby Yoda, a tutti gli effetti, è un vecchio neonato. O un neonato vecchio, come preferite. Guardandolo con attenzione, è possibile notare le sue rughe, la sua peluria disordinata, la sua espressione già segnata dal tempo. Questo piccolo e paradossale cortocircuito tra vecchio e nuovo è forse uno dei suoi segreti confessabili. A questo, ovviamente, si aggiunge il profondo godimento che si prova nel vedere in fasce un personaggio simbolo come Yoda, conosciuto e apprezzato per decenni nella sua versione saggia e anziana. Un contrasto che immediatamente breccia fatto ha.

L'antico colpisce ancora

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L'irresistibile baby Yoda entra in azione

E a proposito di vecchio, è innegabile che il fascino di baby Yoda risieda anche nella felice idea di non realizzarlo in digitale. Il bulimico delirio di CGI della trilogia prequel è stato indigesto a molti spettatori e lo stesso J.J. Abrams sin da Star Wars: Il risveglio della forza ha puntato con decisione sul recupero di effetti speciali artigianali. Pura vecchia scuola. Allo stesso modo Jon Favreau ha pensato bene di realizzare baby Yoda con la sempreverde tecnica dell'animatronica. Un mix di robotica ed elettronica che ha conferito al piccolo movimenti impacciati ma assolutamente credibili per il personaggio. Il rifiuto del digitale in favore dell'analogico, poi, ha creato anche un ulteriore effetto collaterale. Il fatto che baby Yoda sia effettivamente un oggetto fisico ha creato un istantaneo feticismo nei suoi confronti. Perché (inutile nasconderlo) tutti noi fanatici non vediamo l'ora di comprare la sua action figure, pronti a venerarla e adorarla per il resto della nostra vita.

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Il mercenario e il bambino

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Un frame del terzo episodio dello show

Ora è tutto più chiaro. Adesso sappiamo perché non abbiamo ancora visto il volto del misterioso Mandaloriano. Lo fa per una questione di dignità. Lo fa per non perdere credibilità e mantenere intatta quella fama da duro e spietato mercenario che lo precede. Perché sappiamo tutti che sotto quel casco metallico il nostro cacciatore di taglie ha gli occhi lucidi ogni volta che guarda baby Yoda. Battute a parte, è lampante che la convivenza tra il duro Mandaloriano e la tenera creatura sia alla base del successo di The Mandalorian. L'adorabile baby Yoda è la chiave che scardina ogni resistenza del pragmatico protagonista, e la ragione per cui entriamo subito in empatia con il predatore mascherato. Il fatto che il protagonista dello show non abbia un volto e che condivida con lo spettatore un sincero trasporto nei confronti dell'amorevole yodino porta immediatamente il pubblico a empatizzare nei suoi confronti. Le sue attenzioni sono le nostre. Il suo istinto paterno anche. Senza dimenticare il perfetto assortimento dello stramba accoppiata. Due personaggi contrastanti come un violento assassino e un dolce pargolo sono destinati a fare breccia nel cuore di qualsiasi galassia. Lontana o vicina che sia.

Potente nella Forza lui è

Ultimo capitolo della nostra confessione d'amore. Un capitolo dedicato al misterioso e intrigante retaggio del nostro piccolo eroe. Ovviamente l'apparizione di baby Yoda, oltre al delirio collettivo sollevato dal suo sguardo zuccheroso, ha scatenato subito la fanbase starwarsiana, subito prodiga di teorie, interrogativi e ipotesi sulla vera natura del nostro. Un figlio? Un clone? Un erede inconsapevole? Questo ancora non possiamo saperlo (il bello di The Mandalorian è anche qui), ma siamo certi che baby Yoda si sia guadagnato la nostra immensa stima quando si è rimboccato quelle maniche larghe che si ritrova e ha mostrato a tutti quanto è potente nella Forza.

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Baby Yoda la Forza usa

Per informazioni, chiedere all'enorme pseudo-rinoceronte paralizzato dal provvidenziale intervento del piccolo. E rieccoci ancora una volta nel contrasto vincente di cui sopra. Il fatto che un esserino così innocuo all'apparenza sia capace di maneggiare la Forza è qualcosa di troppo esaltante. Anche perché lo fa ancora in modo grezzo e acerbo. E quella spossatezza con cui si accascia dopo aver salvato il mandaloriano è stato il colpo di grazia definitivo. Se è vero che "il cuore ha delle ragioni che la ragione non conosce", baby Yoda ha obnubilato la nostra razionalità e trafitto il nostro petto. Con la speranza che non cresca mai e rimanga sempre quel piccolo vecchio capace di scalfire anche la corazza dello spietato Mandaloriano. Anche perché non sappiamo cosa potrebbe succedere qualora iniziasse persino a parlare.