Amy Schumer: 'Nessun uomo ci può salvare se non lo facciamo da sole'

Involontariamente femminista, irresistibilmente simpatica, la protagonista di Un disastro di ragazza va a ruota libera parlando di cinema, autobiografia, armi e rapporti tra i sessi.

La diva del futuro si chiama Amy Schumer, è biondissima, corpulenta, ha gli occhi azzurro ghiaccio e due guanciotte piene. Amy ha anche un cervello d'oro che l'ha condotta a scrivere la commedia più chiacchierata del momento. La vulcanica attrice, approdata a Locarno per presentare l'anteprima europea di Un disastro di ragazza, dal vivo è ancor più scatenata che sullo schermo e investe gli interlocutori con una raffica di battute che le escono spontanee come battiti di ciglia. Americana fino al midollo nei modi, la Schumer non sembra aver ancora assorbito i vezzi della fama e ci assicura che "non esiste alcun segreto. La comicità per me è genetica. E' il mio modo di esprimermi". Assente il collega Bill Hader, che avrebbe dovuto approdare a Locarno con Amy, ma a quanto pare all'ultimo momento ha cancellato il viaggio per problemi di salute, la Schumer sembra comunque divertirsi un mondo e confessa: "Adoro l'esperienza del festival. Ieri sera io e la mia produttrice ci siamo ubriacate partecipando a una festa su una barca. Incredibile!"

Un'autobiografia tutta da ridere... o quasi

Un disastro di ragazza: un primo piano di Amy Schumer a Locarno 2015
Un disastro di ragazza: un primo piano di Amy Schumer a Locarno 2015

Mettendo da parte il pudore, Amy Schumer ha scritto Un disastro di ragazza per raccontare la sua storia. Il film, in gran parte autobiografico, descrive la refrattarietà della protagonista a impegnarsi seriamente in una relazione sentimentale. L'attrice ci tiene a ribadirlo: "Ogni opinione che il pubblico si farà vedendo la storia è valida, ma Un disastro di ragazza è basato sulla mia vita. Ho visssuto momenti di crisi in cui, per compensare la mia carenza di autostima, ho frequentato molti uomini. Non credo che il mio comportamento fosse sano, ma per me ubriacarmi e uscire con uomini diversi era meccanismo di difesa. Per permettere a qualcuno di amarti, devi essere tu la prima a farlo e il mio personaggio si protegge da eventuali delusioni evitando di innamorarsi". La componente sessuale è molto presente nella pellicola e Amy Schumer ammette di essersi posta, in un primo tempo, il problema della messa in piazza del proprio privato. "All'inizio non amavo l'idea che tutti venissero a conoscenza della mia vita sessuale, ma il film ha rappresentato un momento liberatorio, ho riflettuto su me stessa e adesso mi sento più felice e serena". A una prima lettura, Un disastro di ragazza può effettivamente far pensare a un inno all'emancipazione. Possiamo pensare a Amy Schumer come a un'icona del femminismo? "Se voi dite che sono diventata un'icona del femminismo ne sono fiera, ma chiunque si senta un'icona, da vivo, è mentalmente disturbato". Sulla sessualità aggiunge che "l'unico momento in cui mi sento sexy è quando faccio ridere gli uomini. Ma non mi piace ridere nell'intimità. Apprezzo che a letto le persone si concentrino su quello che stanno facendo".

Il cinema? Più rilassante dalla tv!

Locarno 2015: Amy Schumer presenta Un disastro di ragazza in Piazza Grande
Locarno 2015: Amy Schumer presenta Un disastro di ragazza in Piazza Grande

Parlando del processo narrativo che ha portato alla genesi di Un disastro di ragazza, Amy Schumer accenna alla collaborazione col regista Judd Apatow. "Judd mi incoraggiato molto. Ha un background da attore comico e io riesco a comunicare molto bene con gli attori comici. Il mio metodo di lavoro è scrivere da sola e poi, in un secondo momento, collaborare con gli altri creativi. In questo caso non ho voluto sovvertire stereotipi, ma solo raccontare la mia esperienza personale. Tutti parlano di me sentendo il bisogno di specificare che sono una comica donna, perché la comicità è considerata ancora materia da uomini. Un disastro di ragazza è una commedia nera. Una persona nera è una persona che non ha la pelle bianca. Capite, no? Tra parentesi, non ho visto persone di colore da quando sono in Svizzera". Prima dell'approdo al cinema, Amy Schumer era attiva soprattutto in tv, su Comedy Central, con il suo show Inside Amy Schumer. Il passaggio dal piccolo al grande schermo è stato, a dispetto delle aspettative, piuttosto rilassante. Come spiega l'attrice "nel mio show io interpreto molti personaggi e giro tre scene al giorno. A confronto, il cinema è riposante. Giri una scena a settimana, è molto più semplice".

Quando la realtà supera la finzione

Poche settimane fa, Un disastro di ragazza è stato al centro di un episodio di violenza verificatosi a Lafayette, in Louisiana. Durante la proiezione del film un uomo è entrato nel cinema armato uccidendo due persone e poi togliendosi la vita. Addolorata dall'accaduto, insieme a un cugino senatore Amy Schumer si è impegnata in una crociata per limitare la diffusione delle armi da fuoco unendosi alla lotta che Obama porta avanti da tempo. A chi le chiede le ragioni per cui negli USA sia così difficile produrre una legislazione più restrittiva lei risponde: "Il denaro? Non sono un'esperta di questo settore, ma pensando a come viene affrontata la questione nel nostro paese posso solo dire che è una situazione frustante, che non evolve. Dopo quello che è successo ho sentito l'esigenza di impegnarmi in prima persona". Tra tanti elementi biografici - dal rapporto problematico con gli uomini alla malattia del padre, affetto da sclerosi, esperienza che ha segnato profondamente la famiglia di Amy Schumer - vi è un elemento di finzione la cui funzione è farsi beffe di certi atteggiamenti sessisti. In Un disastro di ragazza Amy interpreta una giornalista che lavora in un magazine for men. "Per la mia esperienza le riviste maschili sono fonte di terrorismo psicologico. Se leggi quelle riviste vedi che il problema sono le donne, perciò ho scelto di inserire questo elemento nel film perché era paradigmatico del rapporto tra sessi. Creando questa insicurezza, ti spingono a comprare i prodotti per rendere gli uomini più prestanti e fanno tutto questo per vendere più copie". Prima di concludere, la Schumer ci tiene a ribadire un concetto basilare: "Il lieto fine e l'arrivo di una relazione stabile nella vita del mio personaggio non vi deve trarre in inganno. Amy capisce che è il momento giusto. Non viene salvata da un uomo, ma si salva da sola".