La casa di carta- Curiosità e citazioni

3.5/5
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Tutte le curiosità sulla serie TV La casa di carta (La casa de papel) del 2017: curiosità, frasi celebri e citazioni, aneddoti, bloopers, note di regia e produzione, trivia sulla serie televisiva e sui realizzatori.

Curiosità

  • Episodi in ordine cronologico

    Gli episodi de La Casa di Carta sono stati girati seguendo l'ordine cronologico: gli attori ricevevano, giorno per giorno, gli script delle nuove puntate, senza sapere cosa sarebbe successo negli episodi successivi.

  • Tutti malati terminali

    Nella prima versione della sceneggiatura de La Casa di Carta, tutti i membri della banda dovevano essere dei malati terminali, non solo Berlino.

  • La malattia inesistente

    A proposito di malattie, la malattia di Berlino ne La Casa di Carta, la miopatia di Helmer, in realtà non esiste.

  • La maschera di Salvador Dalí

    Il pittore surrealista Salvador Dalí era dell'idea che, per fare arte, bisognasse creare confusione; per questo, ne La Casa di Carta il suo volto viene scelto come maschera simbolo della banda.

  • Non è la Zecca di Stato

    Ne La Casa di Carta, gli esterni della Zecca di Stato sono, in realtà, quelli dell'edificio del Consiglio superiore per la ricerca scientifica; gli interni, invece, sono stati girati in studio e nella sede del quotidiano ABC di Madrid.

  • Carta da giornale preziosa

    Le banconote utilizzate nella serie tv La Casa di Carta sono state stampate sulla carta da giornale del quotidiano spagnolo ABC.

  • Carta da giornale preziosa

    Le banconote utilizzate nella serie tv La Casa di Carta sono state stampate sulla carta da giornale del quotidiano spagnolo ABC.

  • I fratellastri de La Casa di Carta

    L'idea che il Professore è Berlino dovessero essere fratellastri è venuta agli stessi attori che li interpretano, Àlvaro Morte e Pedro Alonso.

  • Àlex Pina, tre metri sopra tutti

    Àlex Pina, produttore televisivo e mente geniale che ha portato alla luce La Casa di Carta, è stato anche il regista di Tre metros sobre il cielo, versione spagnola di Tre metri sopra il cielo.

  • La casa di...capelli

    Il taglio di capelli di Tokyo, nelle prime due stagioni de La Casa di Carta, è ispirato al look di Mathilda (Natalie Portman) in Leon; invece, il gesto di raccogliersi i capelli e fissarli con una matita di Raquel Murillo, si rifà al gesto e al nastro di Violet Baudelaire in Una serie di sfortunati eventi.

  • Il tic del Professore

    L'attore che interpreta il Professore ne La Casa di Carta, Àlvaro Morte, nella vita reale non porta gli occhiali; da qui il tic di toccarsi frequentemente la montatura.

Frasi celebri e citazioni

  • qui non si difende, qui si gioca al tiki-taka

  • Non esistono grandi battaglie senza grandi avversari.

  • Stiamo cominciando a improvvisare. Ed è così che muore la gente nelle rapine.

  • Nairobi: Non fare stronzate, Berlino. Questa non è una pellicola di Tarantino.

  • Mosca: Ti piace saltare le paludi saltando sui sassi. E a ogni tuo passo affonda una pietra. E lasci i cadaveri per strada. È questo che ti piace fare.

  • Professore: Arriverà il momento in cui penserai che tutto sia sul punto di crollare, che tutto stia andando male e ti sentirai completamente sola. Ma io ti prometto che questo non succederà. Ho pensato a tutto. E poi sono un uomo fortunato.

  • Denver: Hai cercato di uccidermi con delle forbici a punta tonda, Arturito?

  • Berlino: Tutti dobbiamo morire, è a questo che brindo: al fatto che siamo vivi. E al fatto che il piano funziona che è una meraviglia. Alla vita!

  • Professore: Era tutto pianificato, Raquel. Mi dispiace era tutto pianificato, tranne quello che è successo tra noi due. Non lo so, ho infranto le mie regole. Questa variabile non l'avevo messa in conto.

  • Berlino: Ti sei mai accorto che in tutti i film horror c'è sempre un tipo spavaldo come te che ti fa pensare: questo morirà di sicuro. E non ti delude. Muore sempre. Arturo credimi, morirai di sicuro.

  • Nairobi: Devi aspettare pazientemente che arrivi il tuo momento e solo a quel punto prendi la mira e dici qualcosa tipo: mi chiamo Alison Parker e sono una figa da paura. BOOM!

  • Nairobi: Professore, sono Nairobi. Berlino è fuori gioco. Quindi a partire da ora sono io al comando: comincia il matriarcato.

  • Tokyo: Se vivi in un Paradiso, prima o poi mordi quella mela.

  • Tokyo: Sono un gatto nero che ti attraversa la strada.

  • Tokyo: Se vivi in un Paradiso, prima o poi mordi quella mela