Mario Cei

Ritratto di Mario Cei
Professione: Attore
42 anni di carriera
2 film e serie tv
0 premi

Biografia di Mario Cei

Mario Cei nasce a Vicenza nel 1960 da una famiglia di origine toscana.
Attore e artista versatile, frequenta fin da bambino la scuola del Piccolo palcoscenico a Massa, di cui è animatrice la madre, e al tempo stesso studia pianoforte, si dedica a disegno e pittura, sull'esempio di suo padre, dirigente alla Olivetti, ma anche appassionato pianista e pittore. Dopo gli studi classici, si diploma all'Accademia Filodrammatici di Milano nel 1980 sotto la guida di Ernesto Calindri, ottenendo il Premio Accademia.
Nel 1981 ha inizio una sua collaborazione con Alessandro Quasimodo. Con lui darà vita a numerose letture poetiche a tema o dedicate ad autori della letteratura di tutti i tempi. Tale esperienza lo porterà in diverse città di Europa, Asia e Nord America su invito di Istituti Italiani di Cultura. Da ricordare in questo ambito il viaggio nel mondo pirandelliano La stanza della tortura, Sospirosi accenti, frammenti di discorsi amorosi, Vino stellato figlio della terra, un percorso tra poesia e musica dedicato al Vino, Potessero le mie mani sfogliare la luna, La terra impareggiabile.
Nel 1982 nasce una lunga e intensa collaborazione con la Radio della Svizzera Italiana. E con la produzione e l'orchestra della RSI è al Teatro Kursaal di Lugano, protagonista de Il Distratto di Jean François Régnard, al fianco di Ave Ninchi, regia di Alberto Canetta. Lo stesso anno partecipa al film Testa o croce, nel ruolo di Don Ugo, diretto da Nanni Loy nell'episodio La pecorella smarrita con Renato Pozzetto. A quegli anni risalgono alcune partecipazioni televisive per la RAI o la televisione Svizzera Francese a sceneggiati e documentari (San Benedetto, regia di Sergio Giordani RAI 3, Una liquida tenebra, regia di Antonio Ficarra RAI 1, Interset regia di Gilberto Squizzato, RAI 3, Nestor Burma revient au Bercail, regia di Pier Koralnik, RTSF).
Nel 1983 è Oreste a fianco di Ottavia Piccolo e Francesca Benedetti in Elettra di Hugo Von Hofmannsthal, diretto da Sandro Sequi, al Teatro Olimpico di Vicenza. Spettacolo ripreso da RAI 1. L'anno seguente, da una collaborazione tra Accademia dei Filodrammatici e Corsi di perfezionamento Artisti lirici del Teatro alla Scala nascono alcuni spettacoli diretti da Giuseppina Carutti e Alessandro Quasimodo in storici cortili di Milano. E' Aminta nell'omonima favola di Torquato Tasso, Oreste nell'opera di Vittorio Alfieri e Marco ne Il Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni (1985).
Nel 1987, a Siracusa, è Leonardo ne La città morta di Gabriele D'Annunzio, regia di Alessandro Quasimodo. Lo stesso anno partecipa a Intervista di Federico Fellini.
Sempre al 1987 risale la prima colaborazione con il Piccolo Teatro di Milano e la regia di Lamberto Puggelli in Igne Migne di Alessandro Campanelli al Teatro Studio. Ancora con Puggelli, sarà Dionigi nel Libro di Ipazia di Mario Luzi, con Franca Nuti e Massimo Foschi (1995), e il Nunzio in Edipo Re di Sofocle al Teatro Olimpico di Vicenza con Franco Branciaroli e Paola Mannoni (Compagnia degli Incamminati, 2000).
Nel 1988 è Florizel ne Il Racconto d'inverno di William Shakespeare con Il Gruppo della Rocca e la regia di Guido De Monticelli; Oreste in Elettra di Marguerite Yourcenar, per la regia Andrea Canetta (Teatro La Maschera, Lugano).

La collaborazione teatrale con De Monticelli prosegue in altri spettacoli: Cei è Oreste al teatro greco di Siracusa in Elettra di Sofocle a fianco di Micaela Esdra, Paola Mannoni, Mascia Musy, Gianrico Tedeschi per l'Istituto del Dramma Antico (1990); il Templare in Nathan, il saggio di Gottold Ephraim Lessing per il Teatro Stabile di Genova, a fianco di Eros Pagni (1991-1993); Oreste ne I Ritorni, elaborazione drammaturgica da Euripide(1999).
Tra il 1996 e il 1999 prende parte ad alcuni spettacoli de La Nuova Compagnia a Milano nello spazio della Rotonda del Pellegrini. Di questa esperienza va ricordato il monologo tratto dal primo romanzo di Giovanni Testori Il dio di Roserio a cura di Giuseppina Carutti. Nel 1999, al Teatro Olimpico di Vicenza, è ancora in Oreste di Vittorio Alfieri, nel ruolo di Pilade, a fianco di Massimo Popolizio, Laura Marinoni, Paola Mannoni, Umberto Ceriani per regia di Stefano De Luca.

Nel 2000, al Teatro Strehler di Milano è Critone in Socrate di Vincenzo Cerami a fianco di Gigi Proietti e da lui diretto; nel 2002 prende parte a Le Baccanti di Euripide e Le rane di Aristofane, al teatro greco di Siracusa, regia di Luca Ronconi, produzione del Piccolo Teatro di Milano .
Voce recitante in concerti di Melologhi, con orchestra (il Werther di Goethe - Pugnani, il Mozart di Sacha Guitry - Reynaldo Hahn) o pianoforte solo (Parole ... e note, tra noi leggère), dal 2001 a oggi, Mario Cei approda alla canzone d'autore, con particolare interesse nei confronti di quella francese.
Appassionatosi alla canzone di Charles Trenet per lo straordinario connubio tra musica e poesia, scrive e interpreta con ottimo successo Boum! Je chante Trenet!, a cura di Filippo Crivelli, un omaggio al grande artista di cui ripropone alcune tra le sue più celebri canzoni (anche in CD, e in un libro). Con Crivelli dà vita a Prévert mon ami mosaico di canzoni poesie collages cinema pensieri di cui è ideatore e interprete (anche in CD, Stradivarius) in corso di rappresentazione.e nel 2010, è a fianco di Valentina Cortese in un ricordo di Eleonora Duse, "Dolce creatura crudele".
Nel 2011, in occasione del 150° Anniversario dell'Unità d'Italia scrive e interpreta Grazie Mille alla ricerca di una Giovine, bella Italia perduta. Prende parte alla 5 serie di Affari di Famiglia per la rete 1 della Svizzera Italiana, regia di Marco Maccaferri.
Oltre alla professione nell'ambito dello spettacolo, si esprime parallelamente, e con esiti felici, in disegno, pittura e scultura.

Film più famosi di Mario Cei

Locandina di Testa o croce

Testa o croce

1982 Recitazione

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