Tax credit: il Tar del Lazio accoglie il ricorso dei piccoli produttori cinematografici contro la riforma

Il ricorso dei piccoli produttori cinematografici contro la riforma del Tax Credit è stato accolto in via cautelare dal Tar del Lazio.

Un ciak cinematografico

Il ricorso di dodici piccoli produttori cinematografici contro la riforma del Tax Credit dell'ex ministro della cultura Sangiuliano è stato accolto dalla seconda sezione del Tar del Lazio.
La decisione definitiva relativa l'annullamento o meno delle norme contestate è stata quindi rimandata al 4 marzo 2025, "ai sensi dell'articolo 55, comma 10 codice di procedura amministrativa".

La decisione riguardante il decreto

Il tribunale, per evitare la sospensione tout court del provvedimento, ha deciso di accorciare il più possibile la trattazione in sede di merito, lasciando per ora inalterata l'efficacia del decreto.
La capogruppo democratica in Commissione Cultura della Camera, Irene Manzi, ha dichiarato, come riporta l'agenzia Ansa: "Il governo torni indietro sulla riforma del tax credit cinema, un pasticcio che sta gettando nel caos l'industria audiovisiva italiana". Il commento prosegue ribadendo: "La manovra di bilancio può essere l'occasione giusta per assumersi le proprie responsabilità e non perseverare nell' errore. È evidente a tutti che questa riforma e l'accanimento ideologico contro un settore che rappresenta un'eccellenza italiana stanno causando gravi perdite per le produzioni, con progetti significativi che stanno virando in altri Paesi, e provocando danni significativi in termini occupazionali".

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I commenti alla decisione

I deputati del M5S Gaetano Amato e Anna Laura Orrico hanno invece dichiarato: "Sul disastro del Tax credit per il cinema siamo stati - purtroppo - facili profeti, come dimostra la pronuncia del TAR del Lazio che ha sospeso in via cautelativa il relativo decreto. Lo abbiamo detto più e più volte che, così strutturato, il Tax credit andava a minare dalle fondamenta le leggi sulla concorrenza, dando ovviamente alle major il vantaggio enorme di mettere le mani sull'intero meccanismo. Questo governo e questa maggioranza ancora una volta dimostrano di non avere idea di quello che stanno facendo, andando a creare danni su danni che diventano via via sempre peggiori. Grazie a questi incompetenti si profila un altro anno nerissimo per il cinema italiano. Alessandro Giuli ritiri subito le deleghe in capo alla leghista Lucia Borgonzoni e provi a porre rimedio a una situazione che investe migliaia di lavoratrici e di lavoratori. Se non ora, quando?".