Pupi Avati ospite all'Est Film Festival

Pupi Avati racconta il suo film all'Est Film Festival con il tono di una favola per bambini.

Dopo l'incontro di domenica mattina con Amnesty International, la Rocca dei Papi ha visto protagonista Pupi Avati - come secondo ospite della sezione Elite - Incontri con gli autori. Il regista de Il Nascondiglio - accolto in sala dal numeroso pubblico che ha assistito alla proiezione del suo ultimo film - ha affascinato gli spettatori con piccole curiosità e aneddoti dei quali si è servito per raccontare il suo Cinema.

"A settembre festeggerò i 40 anni della mia attività" - ha esordito Avati. "Molti anni fa, quando ero un ragazzo, a Bologna sognavo anch'io, insieme a dei ragazzi tipo questi che sono qui a presentarmi, di creare qualcosa di importante: loro hanno realizzato un Festival, noi sognavamo di realizzare un film, anche se il cinema era la cosa più lontana che avremmo potuto fare". La delusione di vedersi sfumare il sogno adolescenziale di diventare un jazzista e poi l'incontro casuale con Otto e mezzo di Fellini, hanno fatto comprendere al regista quale poteva essere la potenzialità del mezzo espressivo cinematografico.

Gli esordi però non sono stati molto facili per Avati che ha incontrato non pochi ostacoli con le produzioni ma i suoi racconti nella sala Innocenzo III della Rocca di Montefiascone hanno divertito e fatto riflettere. "Io con il cinema riesco a dire chi sono" - ha dichiarato Avati - "sono convinto che ognuno abbia una sua identità che potrebbe essere eccezionale, perché ognuno rappresenta un'eccezione: deve trovare solo uno strumento per potersi esprimere. Tutti devono lasciare una traccia di quello che sono e di quello che sono stato durante la sua vita: perché siamo tutti unici e irripetibili".

Un regista appassionato e coinvolto, che si è raccontato a lungo, anche con un pizzico di modestia: "Non voglio essere definito straordinario" - ha confessato in chiusura del lungo incontro - "ho avuto solo la fortuna di trovare il mezzo espressivo che potesse risarcire le delusioni avute da adolescente. Ho ricercato me stesso nel cinema: una cosa difficile ma doverosa da fare".

La giornata di domenica è poi proseguita con la proiezione delle 22.00 del film Riparo di Marco Simon Puccioni, che ha inaugurato il concorso. Dopo la proiezione della pellicola il regista è salito sul palco per confrontarsi con un pubblico e una giuria coinvolti e curiosi. Riparo è un film che affronta temi profondi e così particolari da quelli che siamo abituati a veder trattati, potrebbe per questo motivo, aver riscontrato problemi con la distribuzione.

Puccioni racconta i lunghi travagli di una distribuzione indipendente, ma guardando con soddisfazione al futuro della pellicola che - dopo essere uscita in sala in Italia con la Movimento Film - sta continuando a trovare grande riscontro all'estero, in particolare in Portogallo e in Spagna.

Il secondo film in concorso è Sfiorarsi, del regista Angelo Orlando che, insieme all'attrice protagonista Valentina Carnelutti, incontrerà gli spettatori per confrontarsi con loro dopo la proiezione.