Presentato il Far East Film Festival 2004

E' stata presentata oggi la sesta edizione del Far East Film Festival, l'annuale rassegna dedicata al cinema asiatico che si svolgerà ad Udine. Tra retrospettive, omaggi, anteprime, e incontri con registi e attori, la rassegna propone un programma ricco e variegato.

E' stata presentata oggi al Castello di Udine la sesta edizione di Far East Film, la grande vetrina del cinema asiatico che andrà in scena nel capoluogo friulano dal 23 al 30 aprile, presso il teatro "Giovanni da Udine". 56 in totale i film in programma, alcuni dei quali in prima assoluta, da Cina, Hong Kong, Filippine, Giappone, Corea e Thailandia. Tra i pezzi forti della rassegna, potremo vedere una retrospettiva sul regista di Hong Kong Chor Yuen, uno dei maestri indiscussi del cinema cantonese degli anni Sessanta e Settanta, "teorico" e realizzatore di un cinema che si pensa, progetta e crea in una sola settimana. Della sua sterminata filmografia, al Far East saranno proposti alcuni dei titoli più importanti, tutti in anteprima assoluta per gli spettatori italiani: dal dramma familiare in stile "neorealista" The Great Devotion del 1960, ispirato al cinema di Vittorio De Sica e Roberto Rossellini, al thriller "al femminile" The Black Rose del 1965, dalla commedia proletaria The House of 72 Tenants del 1973, al thriller in costume Intimate Confessions of a Chinese Courtesan e al melodramma Winter Love.

Un'altra importante retrospettiva che verrà presentata al festival sarà quella dedicata al regista giapponese Jun Ichikawa: classe 1948, cineasta tra i più stimati e popolari del panorama nipponico contemporaneo, Ichikawa si è autodefinito un discepolo del grande Yasujiro Ozu. Il festival proporrà alcuni dei suoi titoli più importanti, tra cui Dying at a hospital del 1993, malinconica storia ambientata nelle corsie di un'ospedale, e considerata da molti il suo capolavoro, Tadon and Chikuwa, del 1998 (storia di un tassista che perde la ragione), e Tokyo Marigold del 2001 (incentrato su una ragazza immersa in un universo di vita urbana particolarmente malinconico).

Un altro evento importante del festival sarà l'omaggio al regista cinese Zhang Yuan: autore di grandi successi internazionali, vincitore del Leone d'oro per la miglior regia al Festival di Venezia 1999 con il suo Diciassette anni, Zhang sarà uno degli ospiti del Far East. Accompagnato dal produttore Marco Müller, il cineasta presenterà il suo film-opera Jiang Jie: tratto da un'opera teatrale rivoluzionaria, il film narra la storia della famosa eroina comunista, considerata la Giovanna d'Arco della rivoluzione cinese, che perse la vita nel 1949 al momento della proclamazione della Repubblica. Film in gran parte cantato, basato sulla tradizione dell'Opera Pechinese ma contaminato da elementi moderni e pop, Jiang Jie sarà presentato ad Udine in anteprima mondiale, visto che gli spettatori cinesi non hanno ancora avuto modo di vederlo: un problema, questo della distribuzione delle sue opere in patria, non nuovo al cinema di Zhang, regista considerato scomodo e underground, da sempre osteggiato dal regime (prima del riconoscimento internazionale di Diciassette anni, i suoi film erano messi all'indice nella Cina Popolare).

Tra le altre anteprime che verranno presentate al festival, sono da ricordare quelle di apertura: Dance with the wind, commedia coreana dell'esordiente Park Jung-woo dedicata allo "sport del ballo", popolarissimo tra le nuove generazioni coreane; Cell Phone di Feng Xiaogang, blockbuster cinese dal taglio grottesco, che tratterà un'incrocio di amori, tradimenti e bugie che ruotano intorno allo "strumento" del telefono cellulare; lo stravagante, folle, Kisarazu Cat's Eye, grande successo al botteghino di Tokyo e oggetto di culto tra i giovani nipponici, che sarà presentato dal regista Kaneko Fuminori.
Nella serata conclusiva saranno invece proiettati, con la presenza dei rispettivi registi, l'hongkonghese Turn left, turn right di Johnny To e Wai Ka-Fai e il coreano Tae Guk Gi di Kang Je-gyu, imponente kolossal bellico campione di incassi in patria e presentato in anteprima mondiale, sicuramente uno dei titoli più importanti della più recente cinematografia coreana.

Per il resto, la cinematografia di Hong Kong sarà quella più presente al Far East con 11 titoli: si andrà dalle commedie mainstream come Elixir of love di Riley Ip, ai polizieschi, tra i quali spicca Color of the truth di Wong Jing e Marko Mak, ad altri prodotti più piccoli ma estremamente interessanti, quali la commedia Truth Or Dare: 6th Floor Rear Flat di Barbara Wong, incentrata su una variante del gioco "dire, fare e baciare...", con protagonisti dei giovani che si muovono nella Hong Kong del dopo-SARS. Da ricordare anche Dragon Loaded, satira poliziesca diretta da Vincent Kuk e inaspettato campione di incassi di quest'estate, che ha lanciato l'astro comico di Ronald Cheng.
L'attesa più grande, tra i film cantonesi, è per i crepuscolari polizieschi Infernal Affairs II e Infernal Affairs III, rispettivamente prequel e sequel di quell'Infernal Affairs, campione di incassi nel 2002, che trionfò all'edizione dell'anno scorso del festival, e che sarà presto oggetto di un remake ad opera di Martin Scorsese. La Milkyway, casa di produzione hongkonghese fondata da Johnny To, sarà invece presente quest'anno con ben due film: la già citata commedia Turn left, turn right, storia di due innamorati di Taipei residenti nello stesso palazzo, che si sfiorano di continuo fino a quando il destino deciderà di farli incontrare, e l'ibrido, sorprendente e spiazzante Running on Karma, miscuglio di melò, noir, arti marziali, thriller e fantastico, diretto ancora da To insieme a Wai Ka-Fai.

Tra i 10 film coreani presenti, sono da ricordare lo spettacolare The Legend of the Evil Lake di Lee Kwang-hoon, remake di un fantasy di cappa e spada del 1969, il drammatico Once Upon a Time In High School: Spirit Of Jeet Kune Do di Yoo Ha, ambientato nel violento mondo scolastico degli anni Settanta, e il delicato .ING, film incentrato sui rapporti tra madre e figlia diretto dalla giovane regista esordiente Lee Eon-hee, che sarà presente a Udine. A completare la panoramica, il poliziesco Wild Card e lo schockante The Road Taken, film indipendente sulla
storia vera di alcuni detenuti politici in Corea del Sud, che passarono 45 anni in carcere, tra violenze e torture, a causa del loro credo comunista. Da ricordare anche l'erotico Sweet sex and love, diretto da Bong Man-dae, che sarà introdotto al festival da Tinto Brass, da sempre amico del Far East.

Tra le proposte giapponesi del festival, è da segnalare l' indipendente Josee, the Tiger and the Fish di Isshin Inudo, dramma su una giovane affetta da paralisi cerebrale, che diventa una lettrice accanita esperta in qualunque tipo di arcano, e The Hunter and The Hunted di Izuru Narushima, che narra di un poliziotto bonaccione e un ladro navigato e astuto che, in un continuo gioco di specchi, finiscono per diventare amici. Saranno presentati al festival, inoltre, il candidato all'Oscar The Twilight Samurai di Yoji Yamada, splendido apologo incentrato su un guerriero stanco di spargere sangue, e la black comedy Showa Kaio Daizenshu di Shinohara Tetsuo, che racconta un gioco al massacro tra due bande di opposti rivali: la prima formata da signore attempate e la seconda da teen-ager inclini al non rispetto delle regole.

La Cina Popolare sarà presente al festival con opere quali il drammatico The Coldest Day, diretto da Xie Dong (allievo di Zhang Yimou che presenzierà ad Udine), e con Nuan di Huo Jianqi, spettacolare affresco della Cina rurale. Da segnalare anche l'originale Baober in Love della regista Li Shaohong (che sarà anch'essa presente al festival), incrocio di classicità, elementi magici, fantasia e pop-art.
Altri titoli degni di nota sono Gagamboy, sorta di Spider-Man filippino diretto da Erik Matti, la commedia Bridal Shower di Jeffrey Jeturian, e Keka di Quark Henares, black comedy tutta al femminile, incentrata su una donna che si diletta a uccidere gli assassini del suo amante. Dalla Thailandia, arriveranno Beautiful Boxer di Ekachai Uekrongtham, ispirato ad una storia vera, che narra le vicissitudini di un boxer ora assurto a icona dei travestiti, e The Bodyguard di Petchtai Wongkumlao, un misto tra arti marziali a divagazioni comiche. Nella fascia notturna, ovvero le proiezioni di mezzanotte, sarà presentata anche la divertente commedia di fantasmi
tailandese Bubpha Ratree di Yuthlert Sippapak, già regista di Killer Tattoo.

La crescita culturale della manifestazione è stata sottolineata da Sabrina Baracetti, presidente del Centro espressioni cinematografiche (Cec) di Udine: "Il Far East Film è diventato ormai un punto di incontro tra culture orientale ed occidentale e ha un grande compito: scandagliare a 360 gradi il meglio della produzione orientale, ma anche far crescere una filmografia che può assolutamente inserirsi nel mercato mondiale tra film europei di alta qualità e grandi produzioni statunitensi".