Mank è un film del 2020 diretto da David Fincher con Gary Oldman e Amanda Seyfried. Durata: 131 min. Distribuito in Italia da Lucky Red. Paese di produzione: USA.
Biopic dedicato allo sceneggiatore di Quarto potere Herman J. Mankiewicz e alla tumultuosa collaborazione con Orson Welles che diede vita a un capolavoro.
Herman Jacob Mankiewicz è un giornalista e critico teatrale che arriva a Hollywood negli anni Venti, alle origini di quella che sarà definita la Golden Age del cinema americano (e quindi internazionale). Ma questo, ovviamente, all’epoca nessuno poteva ancora immaginarlo, nonostante produttori ambiziosi e ingenti quantità di denaro rappresentassero una spinta determinante per il progresso tecnologico, con il grande schermo che prestò unirà in un tutt’uno le immagini e il sonoro e vedrà emergere autori rivoluzionari che detteranno nuove linee narrative.
Gli anni Trenta regaleranno a Herman le migliori opportunità: scrive e guadagna benissimo, ma spende ogni volta praticamente tutto, tra alcool e tavolo da gioco. Inoltre, essendo di carattere spigoloso, spesso contesta le regole (non) scritte ma assolutamente rigide del sistema cinematografico, cercando di non avallare del tutto i metodi dei propri produttori e le logiche politiche che spesso si intromettevano nella fase di realizzazione di una sceneggiatura; a partire proprio dai dialoghi, fulcro di molte opere d’autore.
"Mank" è comunque apprezzato, e non gli vengono mai del tutto chiuse le porte dei piani alti di Hollywood, nonostante la sua poca inclinazione all’accondiscendenza verso chi detiene il potere nelle segrete stanze. Egli non ha fino in fondo voluto accettare, tra tutte, la legge fondamentale: ovvero che una carriera si costruisce più con il saper fare la scelta giusta al momento giusto che con il proprio talento.
Quando, verso il 1940, Mank sembra aver però imbroccato un’inevitabile parabola discendente, Hollywood gli porge inaspettatamente la mano, offrendogli un lavoro certamente difficile ma non impossibile per uno come lui: scrivere il copione del nuovo film di un giovane autore in ascesa, Orson Welles, appena venticinquenne. Nonostante un’iniziale perplessità, un disilluso Mank accetta, soprattutto per mancanza di alternative. Lo chiudono in una casa nel deserto, assistito severamente da una governante e da una segretaria che devono assicurarsi che non beva e che, soprattutto, scriva.
Alle origini di Quarto Potere (1941), il film che è ancora adesso ritenuto il riferimento fondamentale del cinema statunitense, vi è dunque sì un genio celebrato come Welles, ma anche un autore come Mankiewicz, il quale ha contribuito a rinnovare il grande schermo evidenziandone le infinite potenzialità di racconto. Herman e Orson riceveranno, nel 1942, l’Oscar per la miglior sceneggiatura originale. A quel punto, Mank avrà così completato la gran parte del proprio percorso nei complicati ingranaggi degli Studios. Ma dopo averne scritto la storia.
Iniziamo questa recensione di Mank, il nuovo splendido lavoro di David Fincher, con una consapevolezza: un solo articolo non potrà mai rendere giustizia né alla bellezza di questo film né alla sua importanza. Per fortuna avremo modo di parlarne tanto nei prossimi mesi, visto che …
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(5.0 stelle su 5)
Attualmente Mank ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
I premi vinti da Mank e le nomination:
Mank è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 83% sul 100%, su Metacritic ha invece ottenuto un voto di 79 su 100 mentre su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.8 su 10
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