Ruggero Dondi

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Professione: Attore
44 anni di carriera
2 film e serie tv
0 premi

Biografia di Ruggero Dondi

Ruggero Dondi debutta durante la stagione teatrale 63/64 al Piccolo di Milano con il regista greco Minotis nell'Edipo re di Sofocle (interpretato da Carraro e Miserocchi) poi prosegue con Vita di Galileo di Bertold Brecht con Tino Buazzelli per la regia di Giorgio Strehler. Con un già anziano Alarico Salaroli mette in scena per il Teatro Tascabile di Bergamo uno spettacolo sulla resistenza partigiana diretto da Roberto Pallavicini. Dopo undici giorni di prove, per la prima e unica volta nella sua vita, abbandona una compagnia nel Gioco dei potenti di Shakespeare diretto da Strehler dove è, tra le varie piccole parti, "doppione" di Corrado Pani nel ruolo del giovane Riccardo di York, "Perché ero un giovane ribelle insofferente all'arroganza dell'Istituzione, sicuramente un po' coglione ma non privo di buone ragioni." - ricorda l'attore - "Non me ne sono mai pentito. Lo rifarei".
Prima di questo "colpo di testa" compare in produzioni del Piccolo con Puecher, La Lanzichenecca, con Ilaria Occhini e Arnoldo Foà, Enrico IV (interpretato da Ottavio Fanfani, suo maestro di recitazione) di Shakespeare (Giovanni di Lancaster) con protagonista Tino Buazzelli, e successivamente con Maiello in Patatine di contorno di Wesker nel ruolo di Wilfe, nel 1968. In quegli anni lavora in una produzione del Porcospino, Il matrimonio, di Gombrowicz con Paolo Bonacelli, per la regia di Missiroli. Nel '69 interpreta tutti i sette messaggeri nei Sette a Tebe di Eschilo con la compagnia della Loggetta di Brescia, poi C.T.B, per il festival della prosa di Venezia con Rodolfo Traversa (Eteocle) con regista Mina Mezzadri.

Nel '70 è candidato alla Noce d'oro, riconoscimento che segnalava giovani promettenti, per La notte degli assassini, del cubano Triana, per la regia di Massimo Binazzi. Nello stesso anno fonda con Giuliano Merlo, Ettore Capriolo, Delia Bartolucci e, tra gli altri, un debuttante Pino Micol, la cooperativa teatrale I Rozzi, con la quale interpreta Norfolk e Kent negli Shakespeariani Enrico VIII e Re Lear nelle riduzioni di Capriolo, le regie di Merlo e le scene di Luciano Damiani. In questa occasione vince la Noce d'oro come migliore giovane compagnia.
Lavora allo Stabile dell'Aquila (E' Calaf nella Turandot di Gozzi, "una regia di gruppo e un po' di Carlo Boso, virtuoso di Commedia dell'Arte e fuggito in Francia"). Con lo stesso Boso è uno Zanni antico e Brighella in un montaggio sulla Commedia dell'Arte con Daniele Formica poliedrico presentatore. Sempre per il T.S.A. è protagonista nei Fuorilegge di Lev Lunc "con Boso quasi regista e un Flavio Bonacci al massimo". Nel '68 viene scritturato allo stabile di Genova (dove incontra fra i compagni di lavoro Massimo Castri nella Consolazione di Codignola). Protagonista nel 72 in una produzione del Piccolo Teatro di Milano de L'obbedienza non è più una virtù spettacolo su don Milani diretto dalla Mezzadri. Con la stessa, Boso, Bartolucci, Job e altri fonda una cooperativa che produce Il pellicano di Strindberg nel quale interpreta il ruolo del Figlio. Lo spettacolo fu portato con grande successo in Svezia nell'81 per il festival Strindberghiano. Nel '74 è Bruto nel Giulio Cesare di Shakespeare diretto da Ambrosino, ultima produzione del mitico Teatro Uomo di Piazza Manusardi. Lo stesso anno, per l'Estate d'Arte al Teatro Uomo di via Gulli con la regia di Lorenzo Vitalone è Franco in El Campo di Griselda Gambaro con Patrizia Costa.
Con Boso co-regista e co-attore realizza Il re dei bottoni di Caterina Bueno per il C.T.B. nel ruolo del pover'uomo. Dal 1973 inizia una collaborazione quasi decennale con Massimo Castri (CTB ATER) in numerosi spettacoli tra cui La Tempesta di Shakespeare e interpreta San Bernardo in uno spettacolo su Arnaldo da Brescia, Il presentatore in alcune operine Brechtiane e gli storici pirandelliani Vestire gli ignudi e Così è se vi pare con la grande Luisa Rossi, Tiresia e altri nell'Edipo di Seneca con Ginni Gazzolo e Valeria Moriconi protagonisti. Castri scrive ispirandosi a Dondi Il Bianco l'Augusto e il Direttore, multipremiato spettacolo di clownerie che replicherà più di 300 volte.

La collaborazione con Castri si conclude nell'81 con Edda Gabler di Ibsen dove interpreta Lovborg e nel quale Valeria Moriconi è protagonista. Entra nella cooperativa teatrale Nuove Parole con Flavio Ambrosini e Stella Leonetti e lo stesso anno è protagonista di Amate sponde di Arbasino Missiroli e Azzurro Candito della stessa Leonetti. Inizia una lunga cooperazione con il gruppo Attori & Tecnici di Roma diretto da Attilio Corsini. Interpreta Turai nella Traversata burrascosa di Tom Stoppard, il commissario nel Leonardo aveva ragione di Topor, Il Brillante neI due sergenti di Corsini e Ripamonti. E' titolare per le prime 600 repliche del ruolo del "regista" negli immarcescibili Rumori fuori scena di Frayn per la regia di Corsini, premiato con il biglietto d'oro Agis. Per lo stesso riconoscimento nel '95 è candidato con la compagnia del Teatro Litta che produce Check Point Papa di Maurizio Donadoni, dove è protagonista insieme ad Annig Raimondi e Giancarlo Ratti, con la regia di David Brandon.
E' stato socio del Gruppo della Rocca alla fine anni '70 e ha lavorato nel ruolo femminile di Maria, moglie del protagonista Marcello Bartoli, nel Suicida di Erdman diretto da Egisto Marcucci. Nel 93/94 lavora con Dario Fo e Franca Rame in Mamma i Sanculotti e il Professor Saravaglia scritto e diretto e interpretato dallo stesso Fo. Dal 95 al 98 con Teatri di Thalia, e la regia di De Capitani, porta in scena Amleto e Caligola, interpretati da Ferdinando Bruni, e veste i panni di Polonio e Cherea, quindi La morte e la fanciulla con Cristina Crippa e Giancarlo Previati. Ha lavorato con Franco Parenti nel 1984 (Lamento nel Bosco di notte di Gaetano Sansone diretto da Andrèe Shammah), con Sergio Fantoni nel 1989 e Gabriele Salvatores nel 1986.

Tra il 90 e il 93 è protagonista di uno spettacolo scritto da Bertazzoni su San Giovanni Della Croce con Relda Ridoni, Roberto Piumini e Alberto Mancioppi. Con lo stesso Mancioppi protagonista, porta al debutto il drammaturgo Rocco D'Onghia ne All'alba mangiammo il maiale nella parte del prigioniero, prodotto dal Teatro Verdi con la regia di Stefano Monti. E' Franco ne I sogni muoiono all'alba di Montanelli in una produzione del teatro Filodrammatici regia di Arturo Corso. Nel '96 è stato anche protagonista de Il re muore di Ionesco, diretto da Giovanni Calò e il cameriere ne L'anniversario di Raffaella Battaglini (regia di Giampiero Solari). Tra l'81 e il 93 ha ripreso tre volte un monologo tratto dall'Iperione di Holderlin la cui edizione dell'81 portava la regia di Mario Ricci uno dei capisaldi dell'avanguardia romana. E' stato per vent'anni socio di una cooperativa di doppiaggio, la ADC, formata da un folto gruppo di illustri teatranti. Ha lavorato per due anni con l'Università di Urbino a un progetto sul San Paolo di Pasolini.
D'Onghia, talentoso autore tarantino, ha scritto una commedia con dodici personaggi incentrati su di lui, Nessuna importanza che lei mi chiami Dondi, dove si racconta di un vecchio attore in carcere per aver assassinato un noto critico. Nella stagione 98/99 riprende La morte e la fanciulla, Amleto e con la regia di De Capitani uno studio su Tango Americano di Rocco D'Onghia. Ha debuttato per il festival delle Colline Torinesi (Luglio 99) con un monologo tratto dalla commedia Nessuna importanza che mi chiami Dondi con la regia di un gruppo di studio composto da carcerati ospiti della sezione penale di San Vittore. Lavora con Claudio Collovà (regista), e Gabriele Benedetti per il festival sul Novecento di Palermo a una riduzione del romanzo di Carmelo Samonà, Fratelli, in cooproduzione con i Teatri Dithalia.

Fa un'incursione nel mondo del cinema con Denti di Gabriele Salvatores nel ruolo del Dott. Calandra ( gennaio 2000). Nell'estate dello stesso anno partecipa con Bruna Rossi e Danilo Nigrelli regia di Daniele Abbado alla Marathona di Milano con una commedia di Rocco D'onghia. La stessa vivrà una nuova replica l'anno successivo all'interno della stessa manifestazione patrocinata dal Piccolo Teatro di Milano. Nel 2001 lavora con due giovani e talentuosi autori legnanesi, Paolo Bignamini e Tomaso Waliser, a un monologo sul Don Chisciotte scritto dai medesimi con il contributo di Cervantes, Borges e altri, diretto da Giorgio Almasio.
Full immersion dal Novembre 2001 al Febbraio 2002 nei campi di concentramento di Auschwitz con i Cannibali di George Tabori nel ruolo di Hirschler e la regia di Teo Fabi e Laura Forti. Dal 2001 al 2004 lavora al teatro Arsenale in due opere di Sartre, Le mani sporche nel ruolo di Hoederer e Il diavolo e il buon Dio, regista Annig Raimondi, al teatro dell'Elfo, e nelle Trachinie di Sofocle nella traduzione di Ezra Pound e la regia di Roberto Valerio. Replica nel settembre del 2003 al teatro studio "Nessuna importanza che mi chiami Dondi " di Rocco D'Onghia con la regia di Valentina Colorni. Nell'Ottobre dello stesso anno partecipa a un'iniziativa del centro Outis e il Museo Bagatti&Valsecchi portando in scena pezzi inediti di cinque autori italiani con la regia di Walter Manfré. Sostituisce Elio De Capitani che a sua volta avrebbe dovuto sostituire Luca Toracca ne I due gemelli Veneziani di Goldoni (febbraio 2004), diretto da De Capitani.
Ha partecipato a uno spettacolo-evento, per la regia di Shammah, in occasione della chiusura per restauro del salone Pier Lombardo. Recita la parte dell' istruttore in Undici canottiere di Edward Bond, (regia di Mattia Giorgetti), andato in scena al festival di Asti il 27 giugno 2004. Nel Novembre dello stesso anno legge tutti i ruoli nell'Histoire du soldat di Stravinsky per una rassegna musicale al Centro Asteria e Delirio di un drogato, testo inedito di Bianca Gaudiano,
E' Giulietta in Nati sotto contraria stella, ispirato a Giulietta e Romeo di Shakespeare, drammaturgia e regia di Leo Muscato in una coraggiosa e vincente produzione di Leart' Grottammare (Ascoli Piceno). "Miei compagni d'avventura in quell'occasione furono Landolina, Ernesto Mahieux, Pier Francesco Locke, Giordano Mancioppi, il musicista Dario Buccino, la scenografa Carla Ricotti e Marco Gobetti, che non ha mai vinto il festival di Giffoni."
Nel marzo del 2007 ha ripreso Casa di bambola di Ibsen, adattato e diretto da Leo Muscato con Lunetta Savino, Paolo Bessegato Carlina Torta e Landolina insieme a Barbara Bedrina, con le scene di Antonio Panzuto e i costumi di Federica Sala. Per il quarto anno, tra febbraio e marzo del 2008, riprende Nati sotto contraria stella. In questi ultimi quarant'anni collabora sporadicamente anche con la radio (RAI) e la radio svizzera-italiana. "Grazie a una non faraonica ma tranquillizzante pensione resisto stoicamente alle lusinghe degli sceneggiati televisivi." - ha affermato - "Non dimentico le scenografie in cui ho lavorato, realizzate da Luciano Damiani, Lele Luzzati, Maurizio Balò, Uberto Bertacca, Gianni Carluccio, Carlo Sala, Carla Ricotti, Antonio Panzuto e i musicisti Carpi, Spadaccino, Facchinetti, Piovani, Liguori, Alvin Curren, Annecchino, Arcari, Buccino, Grazian e i numerosi compagni attori e tecnici che non posso nominare tutti, limitandomi a quelli che troppo presto hanno trovato una Scrittura Eterna, tra cui Aldo Danieli, Nanni Bertorelli, Ernesto Pagano, Paride Calonghi, Secondo De Giorgi, Maria Sciacca, Nora Cosmo e Gigi Castellon."

Film più famosi di Ruggero Dondi

Locandina di Ho fatto splash

Ho fatto splash

1980 Recitazione

Locandina di Nero

Nero

1992 Recitazione

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