Cecilia Dazzi nasce a Roma il 17 Ottobre 1969, figlia del produttore e regista Tommaso Dazzi, che la fa recitare nella mini-serie Ophiria(1983). L'esordio al cinema invece avviene pochi anni dopo ne La famiglia (1987) di Ettore Scola. Ventenne, la Dazzi si dota di una formazione teatrale, studiando a New York con Herbert Berghof e collaborando in Italia con Carmelo Bene. Nel '91 arriva il successo con I ragazzi del muretto, dove la Dazzi recita il ruolo della studentessa ingenua e un po' romantica, una tipizzazione cui resterà legata nel prosieguo della carriera. Dopo aver partecipato a uno dei grandi fenomeni televisivi della nostra fiction contemporanea, nel corso del decennio l'attrice romana privilegia piuttosto il grande schermo, qualificandosi come uno dei volti che meglio identificano il cinema italiano dei Novanta e misurandosi di volta in volta con personaggi sentimentalmente indifesi e vittime predestinate, ma anche con "maschiacci", forse rozzi ma mai cinici.
Dai film a episodi Miracolo italiano (1994) e Il cielo è sempre più blu (1995), a piccoli casi come Le sciamane (2000), fino a Caruso, zero in condotta (2001), dove affianca un Francesco Nuti non ancora caduto in disgrazia, la Dazzi si costruisce un buon curriculum, indorato dal David di Donatello come Miglior Attrice non protagonista per Matrimoni (1998) di Cristina Comencini e dal Premio Flaiano e Premio Gallio come Miglior attrice protagonista per Emma sono io (2002) di Francesco Falaschi. Proprio quest'ultima pellicola sembra poter racchiudere le possibili tipizzazioni attoriali di una interprete che, all'inizio del nuovo millennio, giunge alla sua maturità: nella parte di Emma la Dazzi interpreta una donna affetta da ipomania, oscillante fra un'estroversione esagitata ma sincera e ingenua (una sorta di bovarismo, per l'appunto) e una posatezza tendente al grigiume piccolo-borghese. I due ruoli all'apparenza opposti trovano conferma anche in tempi recenti, quando l'attrice è tornata con maggiore frequenza in TV, sia ne L'ispettore Coliandro (2006-2009), in cui è una "coatta" proletaria dal cuore tenero, sia in Amiche mie (2008), dove è una moglie fedele e vagamente noiosa, cornificata dal marito.
Sul versante dell'esuberanza inoltre non si può non apprezzare la sua apparizione ne Il caimano (2006) di Nanni Moretti o, ad esempio, da guest-star in un episodio di Boris (2007), a testimonianza di come l'attrice possa vantare un variegato ventaglio di apparizioni nell'audiovisivo italiano degli ultimi vent'anni. Nonostante ciò, Cecilia Dazzi è diventata in certo modo una caratterista, come si usava nel cinema di un tempo e, indirettamente, la conferma viene dai rarissimi film o serie televisive che la richiedono come interprete principale. Oltre a una episodica partecipazione in pellicole internazionali - Wimbledon, 2004, ad esempio - la Dazzi ha recitato anche in una ventina di cortometraggi, vincendo nel 2005 con Sotto le foglie il Nastro d'argento come miglior interprete femminile.
1999 Premio Miglior attrice non protagonista per Matrimoni
2010 Recitazione
2009 Recitazione
2009 Recitazione
2008 Recitazione
La manifestazione si svolgerà al Cinepalace di Riccione il 28, 29 e 30 giugno.
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