Woody Allen: “Potrei smettere di fare film”

In una recente intervista, Woody Allen ha affermato che la sua carriera cinematografica potrebbe essere al capolinea: ecco per quali motivi.

Woody Allen e Scarlett Johansson in conferenza a Cannes per Match Point
Woody Allen e Scarlett Johansson in conferenza a Cannes per Match Point

In una recente intervista, Woody Allen ha affermato che la sua carriera cinematografica potrebbe essere al capolinea e potrebbe smettere di fare film. Chiacchierando con il Financial Times in occasione dell'uscita britannica - direttamente on demand - del suo ultimo lungometraggio, il cineasta newyorkese ha affermato che il prossimo, già pronto (si parla di un possibile debutto al Festival di San Sebastián in Spagna, dove il film è ambientato), potrebbe essere il capitolo finale di una filmografia avviata più di mezzo secolo fa.

I motivi di questa decisione? La chiusura di molti cinema che rischiano di non riaprire più, e le difficoltà recenti nel trovare finanziamenti e persone disposte a collaborare con lui. Per quanto riguarda il primo aspetto, Allen ha commentato così la situazione: "Le sale sono tutte chiuse e non so se molte di queste ritorneranno. La gente dice che non è così male, si può cenare e poi vedere un film sul televisore, ma a me non interessa fare film per la TV, quindi può darsi che smetta di farli, punto." Allen aveva anche in cantiere un nuovo progetto da girare a Parigi nei mesi estivi, ma a causa dell'emergenza sanitaria non è stato possibile, e il regista non sa se e quando potrà tornare dietro la macchina da presa.

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Woody Allen ha girato almeno un film dall'anno dal 1969, quando ha esordito alla regia con Prendi i soldi e scappa, fino al 2017. In quell'anno, infatti, la figlia adottiva Dylan Farrow ha riesumato le accuse di molestie sessuali risalenti al 1992, e che il cineasta ha più volte smentito (non ci fu alcuna denuncia formale, e agli occhi della legge Allen è innocente). Questo ha portato a un conflitto con Amazon Studios, che aveva un accordo di distribuzione con il regista, e all'annullamento dell'uscita di Un giorno di pioggia a New York, inizialmente previsto per la primavera del 2018 e poi arrivato nelle sale europee a partire dall'estate del 2019 (il film è tuttora inedito negli Stati Uniti).

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Woody Allen ha poi girato Rifkin's Festival, ambientato in Spagna e con un cast interamente europeo, dato che fuori dagli USA è ancora considerato uno degli autori cinematografici più importanti dei nostri tempi. La polemica americana è stata tale che la nuova casa editrice statunitense della sua autobiografia ha fatto uscire il libro senza alcun comunicato, per evitare controversie.