William Friedkin critica i film dedicati ai supereroi e loda la tv

Il regista premio Oscar esprime il suo parere negativo su film come Batman, The Avengers e Hunger Games, spiegando perché la televisione è il posto migliore dove lavorare per un regista.

Venezia 2013 - William Friedkin alla Mostra del Cinema
Venezia 2013 - William Friedkin alla Mostra del Cinema

Il regista William Friedkin ha condiviso la sua opinione, piuttosto negativa, nei confronti di alcuni dei campioni d'incassi degli ultimi anni. In un'intervista rilasciata a Sophie Laubie, reporter dell'AFP, il premio Oscar ha infatti dichiarato: "Una volta i film erano radicati su argomenti seri. Mostravano persone reali che facevano cose reali. Oggi il cinema americano è tutto dedicato a Batman, Superman, Iron Man, Avengers, Hunger Games: tutti tipi di cose che non mi interessa affatto vedere".

Friedkin, in un incontro che si è svolto in occasione del Champs-Elysées Film Festival a Parigi, ha poi sottolineato di essere convinto che il tentativo di attirare un pubblico sempre più numeroso abbia causato la poca attenzione nei suoi confronti dopo gli anni Settanta. E' stato proprio nel 1977 che il regista ha realizzato quello che considera il suo miglior film e per cui vorrebbe essere ricordato: Il salario della paura con protagonista Roy Scheider. Il lungometraggio, che aveva come protagonisti quattro uomini che trasportavano un carico di nitroglicerina in Sud America, ha però dovuto fare i conti con il successo di Guerre stellari.

La nuova realtà cinematografica ha quindi spinto Friedkin a lavorare per la televisione, occupandosi di una serie targata HBO dedicata a Mae West: "Non sono interessato a realizzare film solo per ricevere un assegno. Devo amare il film, la storia, i personaggi. Ci sono stati quattro sequel de L'esorcista e non ne ho visto nemmeno uno e non voglio farlo".
Il piccolo schermo è ora invece in grado di offrire maggiori opportunità: "Puoi sviluppare con attenzione un personaggio e la storia è più complessa e profonda rispetto a quanto accade al cinema".