Venezia ricorda Bergman

Il cordoglio della Mostra del Cinema di Venezia per la scomparsa del maestro svedese, Leone d'Oro alla carriera 1971.

Il Presidente della Fondazione la Biennale di Venezia, Davide Croff, e il Direttore della 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, Marco Mueller, ricordano il Maestro Ingmar Bergman, Leone d'oro alla carriera nel 1971, che al Lido ha presentato nel 1948 uno dei suoi primissimi film, Musica nel buio, e ha partecipato numerose volte con alcuni dei suoi capolavori a diverse sezioni della Mostra.

"Bergman - hanno dichiarato il Presidente Croff e il Direttore Mueller - ha pantografato nei suoi film le angosce e le crisi dell'uomo (europeo) contemporaneo. Il suo cinema laico ma di altissima spiritualità non pretende, tuttavia, di fornire risposte. Così che continuiamo a ritrovarci in lui, come in uno specchio."

Ingmar Bergman ha incontrato spesso nel suo percorso artistico la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. La prima volta è nel 1948, in concorso, con Musik i mörker (Musica nel buio). In seguito è presente, sempre in concorso, nel 1952 con Sommarlek (Un'estate d'amore, 1951) e, l'anno successivo, con Kvinnors väntan (Donne in attesa, 1952). Nel 1958 è nella Sezione Informativa con Smultronstället (Il posto delle fragole, 1957), vincitore del Premio della Critica, e con Nära livet (Alle soglie della vita, 1958). È nuovamente in concorso nel 1959 con Ansiktet (Il volto, 1958), grazie al quale vince il Premio Speciale della Giuria e il Premio Pasinetti per il miglior film straniero del S.N.G.C.I. Nel 1964 è nella sezione Fuori Concorso con För at inte tala om alla dessa kvinnor (A proposito di tutte queste... signore, 1964), ed è presente anche con Hamnstad (Città portuale, 1948), Fängelse (Prigione, 1948), Törst (Sete, 1949) per la Retrospettiva La Scuola Scandinava (1907-1954).

La Biennale gli assegna il Leone d'oro alla carriera nel 1971 nel corso della 32. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, che gli dedica un omaggio con la proiezione di Beröringen (L'adultera, 1971). Bergman ritirerà il premio dodici anni dopo, nel 1983, quando nella sezione Fuori Concorso vince anche il premio FIPRESCI con Fanny och Alexander (Fanny e Alexander, 1982).

Nel 1986 partecipa alla sezione Venezia TV con De två saliga (Il segno, 1986).