Uwe Boll fa causa alla Berlinale

Il regista tedesco ha annunciato di voler sporgere querela contro il Festival di Berlino per aver rifiutato il suo ultimo lungometraggio Auschwitz nella selezione ufficiale.

Uwe Boll fa spesso parlare di sé, e non solo per i suoi (de)meriti cinematografici: il discusso regista tedesco, divenuto di culto grazie a un pugno di pellicole tratte da videogiochi (la prima fu House of the Dead, del 2003) ha avuto spesso parole sopra le righe per i suoi critici, e anche per molti suoi colleghi hollywoodiani (Michael Bay ed Eli Roth sono stati da lui definiti "dei ritardati"). Ora, Boll ha annunciato di voler far causa al Festival di Berlino, che avrebbe rifiutato di inserire nella selezione ufficiale il suo ultimo lungometraggio Auschwitz.

Il regista, che farà comunque proiettare il film domenica prossima fuori dall'area del festival, nel cinema Babylon, ha accusato la Berlinale di discriminazione e favoritismi nella selezione delle pellicole. Il suo annuncio è che all'inizio della prossima settimana si recherà dal procuratore distrettuale di Berlino per sporgere una denuncia penale contro i responsabili della manifestazione. La direzione del festival ha tuttavia annunciato che il problema è il mancato pagamento, da parte di Boll, dei 125 euro richiesti come tassa per tutte le pellicole che partecipano alla manifestazione.

"Il direttore Dieter Kosslick ce l'ha con me da 25 anni", ha detto il regista, "fin da quando era a capo della NRW Filmstiftung (la fondazione pubblica che gestisce i finanziamenti al cinema tedesco, ndr) Non credo che la Berlinale tratti tutti i film alla stessa maniera. Kosslick ha i suoi affari coi grandi studios e invita sempre i suoi amici del periodo della Filmstiftung. Questa non è una competizione equa." Il regista ha poi aggiunto che per diversi film, specie le grosse produzioni hollywoodiane, non viene pagata la tasse di partecipazione.

Il festival, nella persona del capo dell'ufficio stampa Frauke Greiner, ha replicato che le accuse di Boll sono immotivate. "La tassa è dovuta solo per i film che i registi presentano al festival. Le nostre linee guida ci permettono di non richiedere la tassa per le pellicole da noi invitate a partecipare, che poi sono molte di quelle che vendiamo fuori dalla Germania. E' tutto legale."