Toronto Film Festival, al via l'edizione 2010

Un evento dedicato al pubblico, come sostiene il direttore Piers Handling, ma soprattutto una ricca e prestigiosa vetrina cinematografica che viene considerata la "base" dell'imminente season award. Tantissime le star attese sul red carpet e i film in cartellone, tra cui alcuni già presentati a Venezia e ad altri Festival, ma anche le premiere come Never Let Me Go.

Mentre la 67esima Mostra del Cinema di Venezia è agli sgoccioli, si alza il sipario sulla 35esima edizione del Festival di Toronto, ormai affermatosi come una delle vetrine più importanti (e ricche) per gli appassionati di cinema e gli addetti ai lavori. L'attenzione dei media, soprattutto quelli americani, si sposta da Venezia al Canada, per seguire con attenzione quello che viene considerato un po' l'avvio dell'imminente stagione dei premi.

Tra i film in cartellone alcuni già visti a Venezia - tra cui Black Swan, Miral e The Town, che è stato presentato proprio ieri - ma anche alcuni di quelli che hanno fatto parte del cartellone di altri festival, come Cannes, e tra questi l'ultimo di Woody Allen, Incontrerai uno sconosciuto alto e bruno e Biutiful, per il quale Javier Bardem ha ottenuto un riconoscimento ex-aequo con Elio Germano, protagonista de La nostra vita.
Le pellicole più attese inoltre, sono il misterioso Never Let Me Go, 127 Hours di Danny Boyle, Rabbit Hole di John Cameron Mitchell, con Nicole Kidman - che è atteso anche al Festival di Roma - ma anche Hereafter, il nuovo lavoro di Clint Eastwood e The Conspirator, con il quale Robert Redford ha raccontato l'omicidio di Abraham Lincoln.

La lista di pellicole attese al Festival insomma, è davvero infinita - così come le star che arrivano a Toronto per promuoverle - ed è proprio per questo che è difficile intuire quale tra queste potrebbe distinguersi e spiccare il volo, sostiene il co-direttore della kermesse, Cameron Bailey: "Il Festival di Toronto è indubbiamente una pista di lancio per gli Oscar, ma intuire quali film conquisteranno critica e pubblico è davvero impossibile". A coloro che hanno contestato una predominanza di pellicole commerciali in programma, criticando quindi il Festival di essere troppo "hollywoodiano", l'altro direttore, Piers Handling, risponde che Toronto è ancora e soprattutto un evento dedicato al pubblico: "Buona parte delle sale che ospitano il Festival è piena di spettatori, più che di addetti ai lavori. Almeno l'80% o il 90% delle persone in sala."