La docuserie Tiger King si è rivelato un successo senza precedenti per Netflix, ma adesso che si profila l'arrivo della seconda stagione uno dei personaggi della serie, l'attivista Carole Baskin, ha abbandonato la produzione.
In un'intervista a Radio Times, Carole Baskin ha spiegato i motivi della sua uscita di scena rivelando di essere stata contatta dai registi Eric Goode e Rebecca Chaiklin sul suo possibile ritorno. Il problema è che, dopo aver visto la docuserie, Carole sente di essere stata tradita visto che credeva di partecipare a un progetto di tutt'altro tipo:
"Quando Rebecca ha detto che voleva aria nuova, mi è sembrato assolutamente ridicolo. È così ovvio che sono stata tradita da loro. Come poteva pensare che sarei stata disposta a parlare con loro di nuovo? E così le ho detto di buttare il mio numero".
Carole Baskin ha specificato di aveva girato con la squadra di Tiger King: Murder, Mayhem and Madness per cinque anni e molte cose erano state estrapolate dal contesto, inoltre non pensava che il documentario si sarebbe concentrato sul suo ex marito Don Lewis.
"Per via del fatto che hanno preso così tante cose fuori contesto e hanno permesso di parlare a persone che non sanno nulla della mia storia o del rapporto che ho avuto con il mio ex marito Don Lewis, erano solo un gruppo di molestatori di animali là fuori che sparlavano di me e dicevano le stesse cose da anni, finora nessuno ha mai prestato loro attenzione. Ma quando Tiger King ha amplificato la loro voce, 64 milioni di persone li hanno sentiti, hanno ricevuto un'attenzione che nessuno gli avrebbe mai dato visto che la maggior parte delle cose che sostengono è falsa. Non sappiamo cosa sia successo a mio marito, ma nonostante l'ufficio dello sceriffo ha sempre detto che non sono mai stata nemmeno una persona interessata nel caso, mi sono state mosse accuse di ogni tipo da questi molestatori di animali per sostenere quella narrativa perché era gustosa. Questo gli ha permesso di vendere il loro lavoro a Netflix e non hanno avuto scrupoli".
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La Baskin confessa inoltre di nona ver avuto idea che la docuserie sarebbe stata tanto incentrata sul personaggio di Joe Exotic, a cui lei non ha mai parlato:
"L'ho visto solo due volte prima del processo ed eravamo entrambi coi nostri avvocati, uno contro l'altra perché lui stava usando il nostro nome. Quindi no, non ho parlato con Joe o con nessuna delle persone che proclamano di aver cercato di farlo uscire di prigione".
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