The Walking Dead: David Morrissey su L'esca

L'attore ha commentato lo stato emotivo del Governatore con The Hollywood Reporter.

Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere dettagli inediti sulla quarta stagione di The Walking Dead, di non proseguire nella lettura di questa news. Dopo averlo intravisto alla fine del quinto episodio di questa stagione (L'inferno), il Governatore ha dominato la scena in L'esca, ultimo installment della zombie series andato in onda. Qui sono disponibili i dettagli sulla trama e la nostra recensione. The Hollywood Reporter ha incontrato David Morrissey che commentato lo stato d'animo del personaggio durante l'episodio "all'inizio vediamo il Governatore respingere contatti con l'esterno. Quello che vediamo in principio è un uomo sull'orlo della follia che cerca l'isolamento, vuole stare da solo, senza responsabilità, ma quando incontra questa nuova famiglia si rende conto che ha l'occasione di reinventarsi, creare un nuovo passato, una nuova identità. E' un concetto molto liberatorio. Non voleva rimanere coinvolto o affezionarsi a queste persone, ma alla fine ha perso la battaglia. E' costretto ad ammettere che prova dei sentimenti e che si sente coinvolto. Tuttavia in questa realtà avere qualcosa per cui combattere e che puoi perdere è pericoloso perchè è un modo sicuro per essere feriti".

L'attore ha continuato dicendo che il gesto di furia del Governatore di mettere a ferro e fuoco Woodbury è stato l'equivalente di una catarsi "lui ha messo tutte le sue speranze e sogni per un nuovo futuro in quel posto, doveva essere l'alba di una nuova società, un nuovo mondo. Quando ha distrutto tutto è stato come dire 'non succederà mai, non è possibile riuscirci e allora tanto vale bruciare tutto'. Per il Governatore è come se non fosse mai esistito, c'è un senso di chiusura con il passato, Woodbury è scomparsa, le persone non sono mai esistite per lui. Dopo questa catarsi la comunità diventa semplicemente uno spazio vuoto da cui deve allontanarsi. Ma allo stesso tempo non vuole che nessun'altro ricostruisca Woodbury. Era sua, l'ha costruita lui e l'ultima cosa che vuole è che Rick o qualcun'altro ci vada ad abitare".

L'idea di reinventarsi, di cambiare identità, scegliere un nuovo nome arriva dal muro con i messaggi dei sopravvissuti "sono messaggi di speranza, ma quando li vedi tutti insieme ti rendi conto che sono messaggi di disperazione di un mondo che è andato in malora. Per lui il muro è un testamento della follia in cui siamo precipitati ed è per questo che scegliere di cambiare nome, gli dà un'identità e una dimensione reale perchè si tratta del nome di una persona che ha conosciuto. E' una chance per ricominciare daccapo. In quel nome c'è speranza". L'atto di bruciare la foto della sua famiglia è un ulteriore distacco da sé stesso, dal passato e allo stesso tempo è l'addio ultimo ai suoi cari "quando guarda la foto è una visione di benessere, bontà, sua moglie e sua figlia in tempi felici. Ma non riesce più a sopportare di guardarsi in quel contesto, perchè è tutto finito, andato. Quando decide di cambiare identità sta dicendo addio anche al suo passato, è pronto ad andare avanti. Il passato è una pietra che ti rallenta e adesso ha bisogno di investire energie in questa nuova vità. Non può più essere Philip e per questo deve dire addio a tutto quello che c'era prima".

Durante i momenti trascorsi con Megan vediamo un lato decisamente paterno, umano del Governatore e Morrissey sottolinea che non è una forzatura o frutto di calcolo da parte sua "gli viene istintivo. Nessuno è completamente cattivo, siamo un insieme di cose e per lui è naturale essere gentile con Megan, così come è naturale anche il suo lato violento. La presenza della bambina, di sua madre e di sua sorella suscitano un istinto di protezione, si sente responsabile per loro. Detesta avere responsabilità ma è in grado di affrontarle. Prendersi cura delle persone a cui tiene è il suo elemento, non è qualcosa di artificioso. Quello che amo di quella scena è che lui è completamente chiuso, ma i bambini dicono sempre la verità, non sono diplomatici. Tutti vorrebbero chidergli cosa gli è successo all'occhio, ma è lei che gli fa' la domanda e il suo essere così diretta lo sbilancia, perde il focus sul suo distacco e d'improvviso ritorna ad essere la persona socievole che era prima e le dice di essere un pirata. Si mettono a ridere e da lì si rompe la diga perchè capisce che può ridere, piangere, amare. Quello che voleva di più era costruire una cella imbottita dove nessuno potesse raggiungerlo e invece arriva lei che riesce a sfiorargli il cuore e da quel momento in poi è in caduta libera".

Al termine dell'episodio vediamo il Governatore incrociare nuovamente il suo cammino con Ceasar e questo creerà sicuramente un problema con la sua nuova famiglia "si, questo sarà il suo problema dal settimo episodio in poi 'come può essere Brian quando incontra qualcuno che è al corrente del suo passato?', come riuscirà a gestire questo dilemma. Da adesso in poi la domanda sarà 'quale delle due identità prenderà il sopravvento? Brian o il Goverantore? O magari un terzo personaggio a cavallo tra i due?'. Per questo è importante non giungere a conclusioni affrettate quando lo vediamo fuori dalla prigione. In molti pensano che è lì per causare morte e distruzione ma potrebbe non essere così, potrebbe esserci un altro twist nella storia di quest'uomo e della sua sopravvienza. Questa stagione vedremo una nuova minaccia per tutti e cè da chiedersi se non siamo più forti insieme. Non sappiamo perchè si trova lì. Ma dobbiamo chiederci se c'è la possibilità di creare un rapporto di fiducia tra lui e Rick, o tra lui e Michonne. Ci sarà una trattativa? Lo vediamo ogni giorno nella vita vera che si è costretti a negoziare con i nostri peggiori nemici per risolvere le situazioni. La vendetta non fa altro che creare generazioni di miseria. Si arriva a un punto in cui si dice basta, ne abbiamo abbastanza è ora di negoziare".