The Hobbit via dalla Nuova Zelanda?

Nonostante la fine del boicottaggio promosso dai sindacati, Peter Jackson potrebbe ugualmente essere costretto dagli studio a traferire la lavorazione di The Hobbit fuori dalla Nuova Zelanda.

La Screen Actors Guild (SAG) e l'American Federation of Television and Radio Artists (AFTRA) hanno interrotto il boicottaggio di The Hobbit liberando i loro membri dal divieto di partecipare ai due film che saranno diretti e prodotti da Peter Jackson. Finalmente sembra che per la saga fantasy tolkieniana le cose comincino a girare per il verso giusto. Dopo la luce verde della MGM e dopo la conferma ufficiale della presenza di Peter Jackson dietro la macchina da presa, la fine dello sciopero contro The Hobbit rappresenta un'ulteriore buona notizia che potrebbe, però, essere arrivata in ritardo. A quanto sembra la New Line/Warner Bros. e la MGM potrebbero ancora decidere di girare i due capitoli di The Hobbit lontano dalla Nuova Zelanda.

Peter Jackson e la co-sceneggiatrice Fran Walsh hanno, infatti, spiegato alla stampa che, a seguito del boicottaggio, gli studios hanno perso fiducia nell'industria cinematografica neozelandese e la fiducia è necessaria quando si dà il via a un progetto imponente che ha un budget di 500 milioni di dollari. Sia Jackson che la Walsh hanno aggiunto di essere impegnati in una dura battaglia per convincere i finanziatori a non spostare la produzione, ma l'ultima parola resta agli studios. La decisione dovrà essere presa in breve tempo, visto a febbraio la lavorazione dei due film dovrebbe finalmente prendere il via. A quanto sembra, The Hobbit non trova pace.