The Hobbit: la New Line dice no a Jackson

Il regista e Fran Walsh hanno rilasciato un comunicato ufficiale in cui rivelano il benservito ricevuto dallo studio, che starebbe cercando un altro regista.

Di certo migliaia di fan della trilogia degli anelli, insieme a noi, staranno sperando che questa sia una manovra per imporre a Peter Jackson e alla sua compagna e collaboratrice Fran Walsh di abbandonare in corsa la loso causa per il riconoscimento di qualche milione di dollari di compensi sui diritti de Il signore degli anelli - La compagnia dell'anello non versati dalla New Line; di certo, al momento sembra proprio che non sarà Jackson, autore dell'acclamato Signore degli anelli filmico, a dirigere The Hobbit e il secondo, misterioso prequel alla trilogia che New Line e MGM hanno in programma di realizzare.
Sono stati proprio loro, Jackson e Walsh, a rivelare la sorprendente novità al sito TheOneRing.net, la webcommunity che ha seguito la lavorazione della saga tolkieniana sin dal day one.

"Da quando abbiamo saputo, - recita il comunicato firmato da Jackson e Walsh - ormai diversi anni fa, che la New Line intendeva realizzare non solo Lo hobbit ma anche un prequel sui fatti precedenti alla storia narrata ne Il signore degli anelli, abbiamo dato per scontato che ci sarebbe stato chiesto di occuparcene. Pensavamo che la disputa finanziaria si sarebbe conclusa senza traumi e che ci saremmo presto ritrovati a discutere dei due progetti, per iniziare la produzione concettuale il prossimo anno, contemporaneamente alla riprese di Amabili resti. Avevamo persino già fissato un incontro con i dirigenti della MGM. Invece è arrivata una telefonata da Mark Ordesky della New Line che ci ha comunicato che lo studio non avrà più bisogno dei nostri servigi per quanto riguarda Lo hobbit e il secondo prequel, e che stanno cercando un altro regista."

Vedremo ben presto se la New Line è davvero decisa intenzionata a rinunciare a Jackson, o se si tratta di un tentativo di indurre i coniugi a rinunciare alle loro legittime pretese economiche per amore di Tolkien. Ma se la frattura non si ricomponesse, questo sarebbe davvero un brutto colpo alle aspettative che i numerosissimi appassionati della saga cinematografica coltivavano riguardo a The Hobbit e al fantomatico secondo prequel.