Sons of Anarchy: Straw, una premiere scioccante

L'autore dello show, Kurt Sutter, ha rilasciato parecchie interviste per difendere la scioccante premiere della sesta stagione.

Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere dettagli inediti sulla sesta stagione di Sons of Anarchy, di non proseguire nella lettura di questa news. Che Sons of Anarchy sia uno show violento non è una novità: l'uccisione di Opie, l'aggressione sessuale di Gemma, Tig costretto ad assistere al brutale omicidio di sua figlia, insomma, Kurt Sutter non ci ha risparmiato colpi al cuore ma il finale di Straw ha lasciato il pubblico a bocca aperta perchè ha toccato un tema che negli States è più sensibile della nitroglicerina: le sparatorie negli ambienti scolastici. Sutter non è il primo ad aver affrontato la questione (proprio nell'ultima stagione di Glee, Ryan Murphy ha dedicato un episodio a questo tragico argomento) ma si è spinto parecchio oltre, mettendo una pistola nelle mani di un bambino delle scuole elementari, arma che il padre del ragazzino in questione ha comprato dal Club motociclistico protagonista della serie. L'autore ha rilasciato immediatamente una serie di interviste per difendere le sue decisioni e calmare la bufera di commenti scioccati da parte del pubblico.

A quanto pare Sutter aveva in mente di realizzare questo episodio da prima della terribile sparatoria occorsa nel dicembre 2012 alla Sandy Hook Elementary School in Newton Conn "So che sembra un modo per evitare la controversia, ma per me non raccontare questa storia sarebbe stato un disservizio. Nella mia storia c'è un uomo, un padre (Jax) che sta cercando di crescere i suoi figli lontano dalla violenza, ma allo stesso tempo è un trafficante di armi. Jax è costantemente preoccupato per i suoi figli e per come il suo stile di vita da fuorilegge influirà sulle loro vite. Non potevo non raccontare questa storia". Un altro fattore importante che Sutter ha preso in considerazione è il tempismo: SoA si concluderà con la settima stagione e Kurt ha detto che la sparatoria rappresenta il catalizzatore del terzo atto della mitologia della serie "Sapevo che una volta raccontata la storia avrebbe avuto un impatto talmente potente che ci avrebbe portato dove dobbiamo arrivare". Ma le ragioni di Sutter non finiscono qui "Doveva essere una scuola elementare, c'era il bisogno di colpire Jax nel profondo. Inoltre qui si parla di un bambino, il che cambia la prospettiva delle sue responsabilità. Quando questo accade nelle scuole superiori - non che sia meno terribile - ma in un certo senso c'è più responsabilità individuale. Quando si tratta di un bambino, che effettivamente può soltanto essere influenzato da circostanze esterne... ovviamente c'è sempre anche un fattore di problematiche mentali, ma per me sposta il peso delle sue azioni sulle persone che lo hanno influenzato, piuttosto che sugli individui".
Sutter ha insistito dicendo che non è stata sua intenzione sfruttare la tragedia della Sandy Hook Elementary School per fare ratings e che non intendeva autocensurarsi "Quando ho saputo della sparatoria ho pensato 'non mi tirerò indietro per paura delle reazioni della gente' la cosa migliore che potevo fare, in veste di autore, era di raccontarla nel modo più organico possibile. Se devi raccontare questo genere di cose, devi farlo in maniera onesta ed essere pronto ad affrontare le conseguenze. L'unico modo rispettoso per farlo, dal mio punto di vista, era di non mostrare esplicitamente cosa sta succedendo, trovare un modo per rappresentare le azioni off-camera". Lo showrunner ha continuato il suo discorso dicendo che ha scelto di usare una scuola cattolica perchè "non volevo fare una dichiarazione sulla scuola pubblica. Quello che ho cercato di fare è stato di dare il mio punto di vista che comprende vari strati: problemi mentali, bambini trascurati, lasciati a loro stessi, legislazioni sul possesso delle armi e il possesso illegale ddelle stesse, tutti quegli argomenti che presi insieme scatenano questo genere di tempesta. Se sto facendo una dichiarazione è che "if it takes a village to heal a kid then it takes a village to f---ing kill a kid" (traduzione: 'se ci vuole un villaggio per guarire un bambino allora ci vuole un villaggio intero per ucciderne uno" - dal proverbio americano "ci vuole un villaggio intero per crescere un bambino, n.d.r.)".
Per quanto riguarda il canale, il presidente John Landgraf ha detto "Penso che sia di vitale importanza che un autore si prenda le sue responsabilità. Il nostro stato di default è sempre "sì", siamo sempre pronti a dare supporto alle scelte degli autori. Diciamo no soltanto quando siamo convinti che ciò che viene proposto è sbagliato, offensivo o potrebbe danneggiarci. Se Kurt ci avesse detto 'voglio mostrare bambini che sparano, bambini ammazzati' avremmo detto no. Perchè ci sono state delle vittime reali, tragedie reali che meritano rispetto. Non ho problemi a difendere il modo in cui è stato gestito e non mi posso preoccupare della gente che sceglie di attaccare qualcosa senza contestualizzarlo. Io credo nel contesto ed è per questo che sono nel business del raccontare storie. Non credo che le cose si possano ridurre a un semplice aforisma. La vita è complicata e per la gente che vuole vedere il mondo in maniera semplicistica, in bianco e nero, rispettosamente li invito a non gaurdare FX, perchè non è quello che facciamo".
Sons of Anarchy
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