Sons of Anarchy: Ron Perlman su Aon Rud Persanta

L'attore commenta gli avvenimenti dello scioccante episodio che rappresenta la fine di un'era nell'universo creato da Kurt Sutter.

Attenzione! Consigliamo ai gentili lettori che non vogliono conoscere importanti rivelazioni sulla sesta stagione di Sons of Anarchy, di non proseguire nella lettura di questa news. Se non avete visto l'ultimo episodio andato in onda di Sons, Aon Rud Persanta, sconsigliamo caldamente di continuare nella lettura perchè lo scorso martedì ha segnato un evento storico nella mitologia di Sons of Anarchy: Clay Morrow, l'uomo responsabile di tante tragedie, dolore, tradimenti, l'irriducibile artista della sopravvivenza, maledetta figura shakesperiana destinata a soccombere per le mani del suo 'Amleto', ha finalmente incontrato Mister Mayhem. Una fine violenta ma allo stesso tempo pacifica perchè Clay è andato incontro alla morte senza polemiche o suppliche, accettando il destino che il Club ha votato per lui, un destino che era lì ad attenderlo fin da quando ha ordinato a Tig di eliminare Opie. E' stata quasi una fine annunciata la sua, visto che questa stagione ha visto Clay perdere tutto, la sua 'old lady', il Club, la libertà e il cerchio prima o poi doveva chiudersi, il passato doveva essere seppellito per permettere a Jax di ereditare propriamente lo scettro del potere - un'eredità che è a tutti gli effetti una trappola in attesa di scattare.

Ron Perlman ha rilasciato un'intervista a Entertainment Weekly per parlare dell'episodio, di Clay e del viaggio che l'ha portato fino a qui e di cosa si occuperà in futuro. A quanto pare il creatore del serial, Kurt Sutter, aveva avvertito l'attore che questa sarebbe stata la sua ultima stagione "non avevo tutti i dettagli e per me è stato meglio così, mi piace avere un'aria di mistero, non conoscere tutti i retroscena. Preferisco saperlo quando leggo gli script e reagire al momento. Kurt mi aveva detto che Clay avrebbe cercato una sorta di redenzione (e di fatto durante il suo periodo in prigione Clay ha più o meno fatto tutto quello che il Club gli ha chiesto e non ha mai offerto di tradirli per uno sconto della pena, n.d.r.). Sapevo che prima o poi Clay doveva morire, è l'equivalente di Claudio (lo zio di Amleto che ha usurpato il trono uccidendo suo fratello) e quindi mi ero preparato per questo. La serie è uno studio sul potere e sugli effetti che ha sulle persone e se vogliamo vedere come il nuovo Re agisce è necessario eliminare la risonanza del vecchio Re. Bisogna vedere cosa fa quando è rimasto da solo. Fin tanto che Clay è in giro, Jax non potrà crescere".
In effetti Sutter ha menzionato molte volte la sua ispirazione ad Amleto per le vicende di Jax e Clay e quindi la morte di quest'ultimo era in un certo senso prevedibile, ma Perlman non è molto d'accordo "tutto quello che puoi pensare su Sons of Anarchy alla fine si riduce a speculazioni. Si, abbiamo visto la struttura shakespeariana, ma abbiamo deviato dalla narrazione principale molte volte. Adesso che ho raggiunto la fine del mio ciclo penso che la cosa che affascini di più Kurt sia un'esame della natura corrotta del potere. Non importa quali sono i tuoi scopi o quanto pure siano le tue motivazioni, sei destinato a fare gli stessi errori dei tuoi predecessori. Quando indossi quella corona le cose cambiano drasticamente e sei in suo potere. Non sarei sorpreso se la settima stagione fosse incentrata proprio sul prezzo che Jax Teller deve pagare per questo potere". L'attore ha proseguito raccontando di com'è l'atmosfera sul set ogni volta che qualche personaggio viene eliminato "è un tradizionale rito di passaggio. C'è un effettivo senso di perdita. Quando le dinamiche in una famiglia cambiano ci chiediamo sempre se era necessario. La gente s'intristisce, diventa frustrata, a volte ti viene da chiedere 'il prossimo chi sarà?', ci rendiamo conto che siamo solo di passaggio e allora gioiamo di ogni momento e del fatto che siamo arrivati fino a questo punto".
Prima di morire Clay guarda Gemma per l'ultima volta, la sua 'old lady', la donna per la quale si è dannato e non possiamo che chiederci come reagirà Gemma nel prossimo episodio "penso che ci sia una parte di lei che si sente in colpa. E' sicuramente in parte responsabile per quanto accaduto. E' lei che ha spinto Clay a uccidere John Teller, tutti lo sanno. Ma quando sta per andarsene lui la guarda e sta pensando 'ti amo, non ce l'ho con te, non cambierei niente del nostro passato', questa è la redenzione di Clay. Non sono arrabbiato con te dopo tutto questo, sei l'unica cosa che conta. Clay ha perso tutto in questa stagione, Gemma, il Club, tutti i suoi amici, tutti i suoi beni materiali, ogni singola cosa tranne la sua vita. Questo ha creato le condizioni per uno stato di contemplazione. Ho sempre voluto che la morte di Clay fosse collegata a qualcosa che non fosse egoistico. E' un mondo sociopatico quello di SOA, non siamo gente perbene, siamo fuorilegge, spietati. Penso che Clay abbia perso la strada quando si è trovato in questa posizione di enorme pressione dove, per mettere in ordine le cose, ha cominciato a oltrepassare i limiti, fino a quando giusto e sbagliato sono diventati la stessa cosa".
Perlman ha concluso dicendo che i suoi ricordi più belli della serie sono le scene nella cappella "quando sarà seduto sulla mia sedia a dondolo in una casa per anziani ripenserò alle scene nella cappella, con Tig alla mia destra, Jax alla mia sinistra, io a capo tavola con i miei sigari, organizzando piani di battaglia. Questa per me è la quintessenza di Sons of Anarchy. In termini di lavoro sono già pronto per i prossimi progetti ma sono molto fiero di questa serie e delle persone con cui ho lavorato. Ho trovato amici qui che saranno per sempre nella mia vita, Kim Coates, Theo Rossi, Charlie Hunnam, Mark Boone Junior, Tommy Flanagan... questi cinque ragazzi... abbiamo festeggiato insieme, siamo andati ai nostri rispettivi matrimoni, abbiamo baciato i nostri figli quando sono nati. E' passata tanta acqua sotto questo ponte, ma c'è un davvero un profondo legame tra di noi. Dal set di Pacific Rim ho cercato di farmi dare le scarpe del mio personaggio, ricoperte d'oro. Non porterò via nulla dal set di SOA, non voglio nulla, soltanto i ricordi". Non possiamo fare a meno di ringraziare Ron per aver dato vita - ancora una volta - ad un incredibile personaggio che rimarrà per sempre con noi.
Ron Perlman
Ron Perlman