Le serie tv poliziesche USA distorcono l’immagine delle forze dell’ordine, dicono gli esperti

Una recente analisi dimostrerebbe che molte serie poliziesche statunitensi distorcono l'immagine delle forze dell'ordine.

Tom Selleck nell'episodio Re-Do di Blue Bloods
Tom Selleck nell'episodio Re-Do di Blue Bloods

Una recente analisi dimostrerebbe che molte serie tv poliziesche statunitensi offrirebbero un'immagine distorta delle forze dell'ordine. Un argomento che è tornato attuale negli ultimi giorni, con le proteste contro i comportamenti violenti dei poliziotti nei confronti delle minoranze in America. I risultati dell'indagine, chiamata Color of Change, erano già stati presentati al pubblico in occasione del Sundance Film Festival a gennaio, e si basano sull'analisi attenta di centinaia di episodi attraverso 26 serie diverse andate in onda tra il 2017 e il 2018, sia sui network che sulle piattaforme di streaming, con l'aggiunta dell'evoluzione di singoli personaggi e della composizione etnica dello staff dei singoli programmi (20 delle 26 serie prese in esame avevano al massimo uno sceneggiatore non bianco). Stando a questo sondaggio, molti di questi prodotti televisivi presentano una visione molto semplicistica del rapporto tra bene e male e danno l'idea che i poliziotti siano tutti buoni, e che quelli cattivi siano sempre puniti e in netta minoranza rispetto a quelli che prendono il lavoro sul serio.

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The Wire: Dominic West, Wendell Pierce e Larry Gilliard Jr nella prima stagione
The Wire: Dominic West, Wendell Pierce e Larry Gilliard Jr nella prima stagione

Questo è un problema di non poco conto, perché il genere è molto popolare negli USA, con ascolti vertiginosi per serie come NCIS - Unità anticrimine e Blue Bloods, che vanno in onda da oltre dieci anni. Questo soprattutto sui network tradizionali (entrambe le serie citate sono parte del palinsesto di CBS, dimora privilegiata per i programmi procedurali), mentre sulle reti via cavo ci sono stati diversi tentativi di presentare un ritratto più complesso e sfaccettato delle forze dell'ordine: basti pensare a The Shield (2002-2008), il cui protagonista era un poliziotto losangelino apertamente corrotto e mostrato come una figura negativa, o The Wire (2002-2008), che metteva in evidenza tutte le manipolazioni sociali e politiche che si celano dietro le scelte della polizia in una città come Baltimora, dove l'iniquità regna sovrana e la discriminazione è parte della vita quotidiana. Forse si tornerà a quel tipo di narrazione, alla luce degli eventi attuali e della pubblicazione del rapporto Color of Change.