Sean Penn, Haggis e Scorsese in sostegno a Jafar Panahi

Tante le iniziative a sostegno del maestro iraniano vittima di una crudele e ingiusta sentenza. Paul Haggis invita tutti a firmare la petizione di Amnesty International USA per chiedere all'Iran di ritirare la condanna.

I premi Oscar Paul Haggis, Martin Scorsese, Sean Penn e il produttore Harvey Weinstein hanno unito le proprie forze a quelle dell'attrice anglo-iraniana portavoce di Amnesty International USA (AIUSA) Nazanin Boniadi per condannare la terribile sentenza emessa nei confronti del regista Jafar Panahi. Panahi e il suo collaboratore Mohammad Rasoulof sono stati condannati a sei anni di carcere per "propaganda contro lo stato". In aggiunta a ciò a Panahi è stato vietato di dedicarsi a ogni tipo di attività artistica, rilasciare interviste o uscire dal paese per vent'anni. Molte star di Hollywood hanno deciso di firmare una petizione per spingere le autorità iraniane a rivedere la sentenza e invitano tutti ad aderire sul sito www.amnestyusa.org.

"E' difficile concepire l'idea di andare in carcere per sei anni o di non poter realizzare film per vent'anni quando l'unico reato commesso è stato quello di aver espresso la propria opinione" ha dichiarato Paul Haggis, noto per essere diventato il primo sceneggiatore ad aver firmato due pellicole premiate con l'Oscar per il Miglior Film consecutivamente (Million Dollar Baby e Crash - Contatto fisico). Haggis, fondatore dell'associazione Artists for Peace and Justice, ha aggiunto: "Se questo fosse accaduto a me, vorrei che i miei colleghi mi difendessero perciò abbiamo deciso di intervenire a favore di Jafar. E' necessario che le autorità iraniane mutino la sentenza crudele e ingiusta nei confronti di Panahi. Chiedo alle persone di tutto il mondo di unirsi a me, a Sean Penn, Martin Scorsese e Harvey Weinstein per firmare la petizione di Amnesty International chiedendo l'immediata modifica della sentenza contro Jafar Panahi e Mohammad Rasoulof". Paul Haggis ha, inoltre, dato il via a una nuova campagna di sostegno invitando attori, produttori, scrittori e registi a indossare nastri bianchi durante le apparizioni pubbliche per protestare contro l'ingiustizia inflitta ai colleghi iraniani.