Roman Polanski e l'Affare Dreyfus

Il celebre regista punta il dito sul sistema giudiziario e sulla caccia alle streghe realizzando un thriller ispirato al celebre scandalo politico che sconvolse la Francia alla fine dell'800.

Il maestro Roman Polanski ha annunciato il suo prossimo progetto lavorativo. Si tratta di un thriller politico intitolato D, basato sull'Affare Dreyfus, uno dei più sensazionali scandali politici ed errori giudiziari della storia. Per realizzare D Polanski riunirà il team de L'uomo nell'ombra collaborando con lo sceneggiatore Robert Harris e con i produttori Robert Benmussa e Alain Sarde. La pellicola, finanziata con capitali indipendenti, vedrà l'avvio del casting a breve. L'intento della produzione è di girare il film a Parigi entro la fine dell'anno. "Ho sempre voluto fare un film sull'Affare Dreyfus trattando la vicenda non come un dramma in costume, ma come una spy story" ha spiegato Polanski. "In questo modo posso mostrate lo stretto legame con ciò che accade oggi nel mondo, le cacce alle streghe, la paranoia della sicurezza, i tribunali militari segreti, le agenzie di spionaggio fuori dal controllo dei governi, le operazioni di copertura e la violenza della stampa".

L'Affare Dreyfus esplode nel dicembre 1894 quando il Capitano Alfred Dreyfus, uno dei pochi ufficiali ebrei nello Stato Maggiore dell'esercito francese, viene accusato di spionaggio a favore dell'impero tedesco. L'ufficiale, riconosciuto colpevole in un processo svoltosi a porte chiuse tra il 19 e il 22 dicembre, viene degradato e condannato ai lavori forzati sull'Isola del Diavolo, nella Guyana francese. Il caso viene riaperto nel 1896 dal colonnello Georges Picquart, nuovo capo dell'ufficio informazioni dello Stato Maggiore, il quale presenta ai suoi superiori una relazione nella quale dimostra l'innocenza del capitano e accusa del fatto il Maggiore Ferdinand Walsin Esterhazy, nobile di antichissima origine oberato dai debiti di gioco. Il colonnello Picquart viene rimosso dall'incarico e spedito in zona di guerra. Solo dodici anni dopo la sentenza verrà rivista e Dreyfus verrà riabilitato. Molti intellettuali dell'epoca seguiranno il caso con interesse aderendo alla campagna innocentista. L'episodio più famoso è quello dello scrittore Émile Zola che, il 13 gennaio 1898, pubblica sulla rivista letteraria Aurore una famosa lettera al Presidente della Repubblica Félix Faure, intitolata J'accuse!.