Ricky Gervais, Dave Chappelle: il CEO di Netflix Ted Sarandos difende la libertà di parola dopo le polemiche

Il CEO di Netflix Ted Sarandos difende la libertà di parola dopo le polemiche sollevate dalle provocazioni dei comici Ricky Gervais e Dave Chappelle.

In un'ampia intervista pubblicata sul New York Times, il CEO di Netflix, Ted Sarandos, torna a difendere la libertà artistica e di parola dopo le polemiche sollevate dall'irriverenza dei comici Dave Chappelle e Ricky Gervais. Entrambi gli attori sono sotto tiro in alcuni ambienti per la loro satira nei confronti delle persone transgender. Le controversie hanno spinto alcuni dipendenti di Netflix a organizzare una protesta minacciando le dimissioni.

Una foto di Dave Chappelle
Una foto di Dave Chappelle

Nell'intervista con Maureen Dowd, Ted Sarandos ha confessato di essere stato colto di sorpresa dalla reazione, ma non ha esitato a sostenere Dave Chappelle. Ha aggiunto che l'unico modo in cui i comici possono capire cosa è accettabile è "oltrepassare il limite ogni tanto. Penso che sia molto importante per la cultura americana possedere la libertà di espressione. Stiamo programmando per molte persone diverse che hanno opinioni diverse, gusti e stili diversi, eppure non stiamo facendo tutto per tutti. Vogliamo qualcosa per tutti, ma non tutto sarà per tutti".

Come spiega Sarandos, il sostegno a Dave Chappelle "non è stato difficile. Raramente hai l'opportunità di mettere alla prova i tuoi principi. È stata un'opportunità per prendere qualcuno, come nel caso di Dave, che è il comico della nostra generazione, sicuramente il comico più popolare di Netflix. Nessuno direbbe che quello che fa non sia premuroso o intelligente. Semplicemente non sei d'accordo con lui."

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Alcuni giorni dopo che Chappelle è stato attaccato sul palco dell'Hollywood Bowl durante il "Netflix Is a Joke Festival", lo streamer ha pubblicato un nuovo memo sulla cultura aziendale. Il riepilogo suggeriva: "Se trovate difficile supportare la nostra varietà di contenuti, Netflix potrebbe non essere il posto migliore per voi".

Posizione, questa, che è stata celebrata dai conservatori, cosa che ha sorpreso Sarandos il quale dichiara: "Era una questione molto liberale, ma viviamo in un periodo davvero strano. Ho sempre detto 'Se censuriamo negli Stati Uniti, come difenderemo i nostri contenuti in Medio Oriente?'".