Per un pugno di dollari rivive sul grande schermo a Venezia 64.

Il capolavoro di Sergio Leone inaugurerà la sezione Venezia Notte il 29 agosto.

Per un pugno di dollari torna sul grande schermo, inaugurando la sezione Venezia Notte della 64. Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica diretta da Marco Müller e organizzata dalla Fondazione La Biennale di Venezia, presieduta da Davide Croff. Il capolavoro diretto da Sergio Leone, che ha lanciato il western all'italiana conquistando le platee di tutto il mondo, sarà proiettato alla Mostra mercoledì 29 agosto alle ore 00.30 in Sala Grande (e in replica il 30 agosto alle ore 13.15 al PalaBiennale), nella versione interamente restaurata in digitale da Cineteca Nazionale e RIPLEY'S FILM, in collaborazione con UNIDIS JOLLY FILM e SKY Cinema.

Per un pugno di dollari, nato come produzione di serie B, diventa rapidamente uno dei più importanti eventi spettacolari nel cinema del dopoguerra e impone alle platee di tutto il mondo il western all'italiana. Sergio Leone vi si conferma autore di un cinema al tempo stesso popolare e ricco di invenzioni formali, come nello straordinario confronto di due temperamenti d'attore: il "freddo" e controllato Clint Eastwood, e il "caldo" e appassionato John Wells, divertito pseudonimo di Gian Maria Volontè. A distanza di oltre mezzo secolo dalla prima presentazione, Per un pugno di dollari torna a ricordarci che il western è "il cinema per eccellenza", affascinando ogni volta lo spettatore fin dai titoli di testa (splendido esempio di arte pop), dalla colonna sonora di Ennio Morricone, dalle invenzioni di dialoghi divenuti parte di un lessico popolare epico-parodico, da "Al cuore Ramon..." a "Quando un uomo col fucile incontra un uomo con la pistola, l'uomo con la pistola è un uomo morto..."

Il recupero filologico Per un pugno di dollari viene presentato nella versione restaurata a cura di Cineteca Nazionale e RIPLEY'S FILM, in collaborazione con UNIDIS JOLLY FILM e SKY Cinema; le lavorazioni interamente in digitale sono state effettuate presso Digital Filmlab di Copenhagen.

Il restauro del film ha consentito di reintegrare nel nuovo negativo una scena perduta nei materiali in circolazione fino a oggi in Italia, con un primo piano di Joe (Clint Eastwood), sfuggito fortunosamente dalle mani dei banditi, mentre osserva Ramon (Gian Maria Volontè) e i suoi uomini infierire sul malcapitato padrone del saloon (José Calvo), sospettato di averlo aiutato.

Il progetto di restauro

Avviato su proposta di RIPLEY'S FILM, distributore italiano particolarmente sensibile ed attivo sul fronte della promozione e della salvaguardia del cinema italiano, il restauro di Per un pugni di dollari rappresenta un modello innovativo di collaborazione tra un attore di mercato e l'istituzione culturale preposta alla conservazione del cinema italiano: la Cineteca Nazionale. Il terreno d'incontro tra pubblico e privato non ha avuto soltanto una valenza economica decisiva, rendendo possibile la realizzazione di un restauro, obbligatorio per la salvaguardia del capolavoro di Sergio Leone, quanto estremamente costoso. Ma il dialogo sollecitato dalla particolarità tecnica del restauro, ha rappresentato un importante momento di attiva partecipazione e di scambio di competenze tecniche e filologiche che ha notevolmente arricchito, grazie all'accesso a tecnologie d'avanguardia, il know how tecnico di entrambi i partner del restauro. Il restauro sarebbe comunque stato oltremodo difficile senza l'attiva collaborazione ed il supporto della UNIDIS JOLLY FILM, produttrice del film e titolare dei diritti, che ha messo a disposizione i preziosi materiali originali del film e senza la collaborazione ed il contributo di SKY Cinema che ha sostenuto, senza esitazione, un progetto particolarmente difficile ed oneroso.

Note tecniche sul restauro

Il restauro del film ha richiesto due anni di test ed è stato realizzato con tecnologie digitali d'avanguardia in risoluzione 2K, sono state utilizzate per la prima volta pellicole (Digital Intermediate Fuji 8511 RDI e Positivo Fuji 3521 XD - Extended Density), appositamente studiate per riprodurre gli splendidi colori delle copie originali e garantire una perfetta risoluzione dell'immagine. Le lavorazioni più importanti infatti sono state quelle del restauro conservativo del negativo originale: le successive ristampe ne hanno infatti determinato una forte usura, e dunque si potrebbe dire che lo stesso successo del film ne ha messo a rischio la sopravvivenza!

Girato in un formato oggi desueto, il Techniscope (un fotogramma panoramico ma di dimensioni dimezzate rispetto al normale fotogramma di un negativo 35mm), il negativo di Per un pugno di dollari (e dunque l' "originale" di quella particolare opera d'arte che è il film), è stato scansionato digitalmente, e tutti i suoi 14.453 fotogrammi sono stati sottoposti riparati e puliti. Come per il restauro degli affreschi o dei dipinti, si è proceduto al "distacco" digitale delle immagini del negativo originale, ripulendo la patina e riparando i danni, restaurandole e "trasferendole" su un nuovo supporto negativo che permetterà al film di resistere al tempo mantenendo intatta la sua originaria bellezza e spettacolarità, che consentirà ora di realizzare successive copie del film fedeli all'originale. In particolare si è curata la resa cromatica delle immagini, riproducendo i colori in modo fedele grazie alle nuove pellicole negative e positive sperimentate, e alla risoluzione in 2K.

Il restauro della colonna sonora

La perdita del suono magnetico originale della versione italiana, ha obbligato a ripartire da un negativo colonna fortemente usurato dalle riedizioni che, per permettere al pubblico di poter nuovamente godere della splendida colonna sonora del Maestro Ennio Morricone e del mix originario, è stato integrato con due set di colonne magnetiche preparate per l'edizione estera e con gli stereofonici originali delle musiche realizzati dalla RCA conservati in Germania. Il restauro del sonoro, realizzato interamente in digitale a Parigi da tecnici italiani e francesi presso il laboratorio Le Diapason, ha richiesto una vera e propria ricostruzione, scena per scena, del sonoro del film, che è stato rimontato ed equalizzato, dopo essere stato pulito e restaurato, in quasi tre mesi di lavoro di due montatori e due ingegneri del suono.

Fonte: Comunicato La Biennale di Venezia