Parasite, Bong Joon-ho sulla serie tratta dal film: "Ecco cosa racconterà"

Bong Joon-ho ha spiegato che la serie su Parasite gli permetterà di ampliare le storie presenti nel film, oltre ad approfondire i personaggi.

La serie su Parasite permetterà di esplorare gli avvenimenti che non sono stati mostrati da tra le varie sequenze del film. Questo è il motivo principale che ha convinto Bong Joon-ho a rielaborare per la televisione il materiale narrativo del suo film candidato ora a ben sei premi Oscar, tra cui miglior film, regia e sceneggiatura. Un record per il cineasta coreano che in queste settimane sta raccogliendo i frutti di una stagione incredibile iniziata a maggio con la Palma d'oro a Cannes, il successo di critica, gli incassi incredibili e ora il posto in prima fila a Hollywood.

Bong Joon-ho ha infatti spiegato durante una intervista sul The Hollywood Reporter che: "Con il cinema sei limitato a una durata di due ore. Ma c'erano così tante storie (da raccontare ndr.), tanto che ho pensato che potrebbero accadere tra le sequenze che vedete nel film oltre ad approfondimenti per ogni personaggio. Volevo esplorare queste idee liberamente con un film di cinque o sei ore. Di Fanny e Alexander di Bergman c'è una versione cinematografica e una tv, quindi con la serie di Parasite penso che potremo creare un film espanso di alta qualità".

Parasite 7
Parasite: Song Kang-ho in un'immagine del film

Di fronte al successo di Parasite, con le sue sei nomination, l'incredibile SAG per il miglior cast - un premio storico perché dato per la prima volta ad un film non in lingua inglese - Bong Joon-ho è entusiasta e ha solo un piccolo rammarico: la mancata candidatura di uno dei suoi attori. Tanto da sottolineare che: "È molto gratificante, soprattutto perché è stato riconosciuto il valore artistico del film. Pensavamo tutti che Song Kang-ho sarebbe stato nominato come miglior attore non protagonista, questo ci ha lasciato un po' delusi. È stato con noi durante l'intero processo di lavorazione ed è sempre stato dentro il film". Ma questo dispiacere non ha frenato il suo entusiasmo: "Ho visto Martin Scorsese tre volte nel giro di quattro giorni. Sicuramente questo non è un qualcosa che succede spesso nella vita" , così ha detto, felice come un ragazzino, perciò ora non resta che aspettare il giorno della fatidica notte delle stelle, il 9 febbraio per sapere quante statuette dorate riuscirà a conquistare. Quella per il miglior film internazionale è praticamente in tasca, per le altre la gara potrebbe riservare sorprese.