Page One: A Year Inside the New York Times arriva in Italia

Il documentario che fa il punto sulla situazione del media nell'era di internet e dell'Ipad arriverà in Italia distribuito da Feltrinelli Real Cinema.

Feltrinelli è lieta di annunciare l'acquisizione di Page One: A Year Inside the New York Times, il documentario diretto da Andrew Rossi, presentato con successo al Sundance Film Festival 2011, che racconta dall'interno la trasformazione del sistema dei media nel loro momento di maggiore incertezza, quando Internet sta superando la carta stampata come principale fonte di notizie, e quotidiani in tutto il mondo chiudono per bancarotta. Il documentario sarà proiettato in anteprima italiana venerdì 30 settembre (e in replica sabato 1 ottobre) nell'ambito della rassegna di documentari su informazione, attualità e diritti umani Mondovisioni, curata da CineAgenzia, al festival Internazionale a Ferrara, appuntamento con alcuni dei più noti i giornalisti di tutto il mondo e momento di confronto sullo stato di salute dell'informazione e dei media, contesto ideale per la presentazione di un film come Page One: A Year Inside the New York Times. Dopo la prima a Ferrara l'intero programma di Mondovisioni e Page One: A Year Inside the New York Times raggiungeranno in tour le sale cinematografiche di altre 11 città italiane, da Nord a Sud (Roma, Milano, Torino, Napoli, Firenze, Brescia, Udine, Perugia, Cagliari, Alghero e Barletta), tra ottobre e febbraio 2012. Page One: A Year Inside the New York Times uscirà in Dvd nel 2012 distribuito da Feltrinelli Real Cinema.

Il 2010 è stato l'anno nero dei giornali: numeri delle copie in tracollo, crisi della pubblicità, avvento delle edizioni digitali per smartphone e iPad con cambiamenti inarrestabili nella macchina da lavoro delle notizie. Come ha affrontato la crisi uno dei maggiori quotidiani statunitensi? Per dodici mesi una telecamera ha ripreso il lavoro della redazione del New York Times e ha descritto cosa cambia nel sistema dell'informazione nel momento in cui molti giornali chiudono incalzati dalla diffusione di internet e dal calo delle inserzioni pubblicitarie. Giornalisti come Brian Stelter, Tim Arango e David Carr raccontano la metamorfosi del mestiere mentre il loro stesso giornale lotta per restare in vita, e i loro capiredattori si confrontano con le sfide poste da WikiLeaks, Twitter, nuovi strumenti come i tablet, e sulla questione ancora aperta dell'informazione online a pagamento.