Netflix domina i Golden Globe 2020 con ben 34 nomination!

34 sono le candidature per Netflix che ai Golden Globe 2020 domina sia cinema e tv prendendo le nomination più importanti: un risultato che va oltre le più rosee aspettative.

In questi Golden Globe 2020 c'è già un vincitore: Netflix. Il servizio streaming ha schiacciato tutti e tutto portandosi a casa ben 34 nomination, suddivise in 17 per il cinema e 17 per la tv.

Un risultato eclatante coronato dalla presenza di ben tre film nella categoria 'best drama': The Irishman, Storia di un matrimonio e I due Papi; e uno tra le commedie: Dolemite Is My Name che ha anche permesso ad un Eddie Murphy di risorgere dall'oblio dei troppi passi falsi fatti in questi anni. A questo aggiungiamo anche la soddisfazione di avere sia con Storia di un matrimonio il suo front-runner, perché con ben 6 candidature guida l'elenco delle opere con maggior candidature di questa edizione, sia di staccarsi nettamente dagli altri studios cinematografici visto che Sony, lo segue ma a distanza con appena otto segnalazioni. Un abisso.

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The Crown: un primo piano di Olivia Colman nella terza stagione

Anche per il piccolo schermo Netflix fa la parte del leone - ne abbiamo parlato anche nel nostro commento alle nomination ai Golden Globe 2020 - non solo perché supera di due punti HBO, ferma a 15 candidature, ma piazzando anche ben due serie singole con 4 candidature - The Crown e Unbelievable - a pari merito con Chernobyl di HBO. Questo risultato farà sicuramente scrivere fiumi di inchiostro, sia per l'eccezionalità di un risultato simile, quando molti si aspettavano un ridimensionamento dopo l'exploit di Roma l'anno scorso, sia per le polemiche che hanno sempre contraddistinto lo studios soprattutto per quanto riguarda la distribuzione dei film nelle sale.

Cannes contro Netflix e il destino delle sale: chi ha ragione e chi vincerà?

Una fruizione che è da alcuni è considerata troppo esigua e ravvicinata a quella in streaming. Per questo molti vedono Netflix come una sorta di 'morte del cinema' tanto che Cannes da due anni rifiuta in blocco i suoi film, diversamente da Venezia invece. Il fatto però che proprio in questi giorni lo studios abbia salvato dalla chiusura uno storico cinema di New York ha sparigliato le carte in tavola e magari anche eliminato qualche pregiudizio. Di certo la situazione è estremamente fluida e sembra che i giornalisti stranieri presenti in California abbiano voluto mandare un messaggio forte e chiaro: non conta il formato, conta il contenuto. Che l'Academy sia dello stesso avviso quest'anno?