National Gallery di Frederick Wiseman a Milano dal 10 al 18 aprile

A Milano il nuovo capolavoro del maestro del cinema documentario Frederick Wiseman, Leone d'Oro alla carriera all'ultima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia.

Acclamato lo scorso anno nella Quinzaine des Réalisateurs del Festival di Cannes, National Gallery conduce lo spettatore nel museo londinese, guidandolo in un viaggio nel cuore dell'istituzione di Trafalgar Square e dei capolavori dell'arte occidentale che vi sono custoditi.

La più grande qualità di Frederick Wiseman, narratore e osservatore paziente e invisibile, è la capacità di svelare, con discrezione e grazia, i segreti dei microcosmi che si trova di volta in volta a indagare. In National Gallery scopriamo così il teschio deformato che si nasconde nell'olio su tavola degli Ambasciatori di Holbein il Giovane, per passare poi a partecipare alle riunioni dello staff del museo assieme al Direttore Nicholas Penny, a prendere parte alle problematiche su illuminazione e restauri, a lasciarci stupire dalla composizione rivelata dai Raggi X sotto il Ritratto di Federico Rihel a Cavallo di Rembrandt, a partecipare al balletto, coreografato da Kim Brandstrup e Wayne McGregor, messo in scena nelle sale del museo in occasione della mostra Metamorfosi: Tiziano. Senza dimenticare le proteste ambientaliste degli attivisti di Greenpeace, arrampicati sulla facciata del Museo.

Quelli che il regista porta in scena sono così momenti quotidiani di quella "creatura viva" che è la National Gallery: per comporre questo quadro di 180 minuti - tra le opere di Leonardo, Caravaggio, Turner, Goya, Tiziano, Holbein, Bronzino, Rembrandt, Velasquez, Pisarro... - Wiseman ha messo infatti in pratica il metodo che caratterizza da sempre il suo lavoro. Si è immerso nelle realtà del museo, vivendoci per settimane e settimane, riprendendo tutto e quindi selezionando e montando pazientemente le 170 d'ore di riprese raccolte, senza mai aggiungere voci fuori campo né interviste.