Natalie Portman: "L'idea di uno sguardo femminile è riduttiva dell'individualità delle registe"

L'attrice ha parlato di come la società sbagli spesso i termini mentre pone l'attenzione sul lavoro delle donne.

Natalie Portman: 'L'idea di uno sguardo femminile è riduttiva dell'individualità delle registe'

Nel corso di un'intervista concessa a Vanity Fair, Natalie Portman ha sostenuto che "dire che una regista donna ha uno sguardo particolare è riduttivo dell'individualità e dei punti di vista delle donne".

L'attrice, che ha studiato ad Harvard, ha anche detto che il genere non è un fattore che la spinge a scegliere i progetti. "Le registe donne dovrebbero avere le stesse opportunità dei loro colleghi uomini. Ma l'esperienza di lavoro con un regista ha a che fare con l'individuo e non è legata al genere", ha argomentato la Portman.

L'ultimo progetto dell'attrice è May December (del quale trovate già la nostra recensione) del regista Todd Haynes. Parlando dell'approccio non giudicante di Haynes al tema spinoso del film, la Portman ha detto che "ha una profonda comprensione del comportamento umano. I suoi personaggi femminili sono complessi e multidimensionali".

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In May December (che ha co-prodotto attraverso la sua casa di produzione MountainA), la Portman interpreta Elizabeth Berry, un'attrice famosa che si prepara per un ruolo e che si reca a Savannah per incontrare Gracie (Julianne Moore), un personaggio liberamente ispirato a Mary Kay Letourneau. Durante il soggiorno, Elizabeth sviluppa sentimenti ambivalenti nei confronti di Gracie e del marito trentenne Joe, con cui ha iniziato una relazione illecita quando lui aveva 13 anni.