Nanni Moretti ospite alla Rocca dei Papi

Moretti: "Al cinema è rimasto il diritto e il dovere di sorprendere lo spettatore".

Tanti spettatori a emozionarsi di fronte alle parole di Nanni Moretti nella Sala Innocenzo III della Rocca dei Papi di Montefiascone. A un giorno dalla proclamazione del film vincitore del Concorso - che sarà premiato con l'Arco D'Oro e i 5000 euro stanziati da Artigiancassa - un pubblico numeroso ed eterogeneo ha assistito con grande attenzione alla proiezione de Il caimano, oggi più che mai attualissimo e condivisibile da tutti. "Non ero interessato all'identificazione né all'immedesimazione con il personaggio che interpretavo, né mi interessava la parodia" ha esordito il regista, spiegando da subito il suo film che "Ho interpretato volutamente con freddezza per restituire al pubblico il peso e la pericolosità di quelle parole, a cui siamo ormai abituati. Ne Il caimano volevo raccontare soprattutto l'incontro tra due diversi personaggi: una giovane aspirante regista e un produttore più anziano di lei. E intorno a loro si doveva creare un sentimento".

"Non mi considero un maestro del cinema" - ha proseguito Moretti di fronte a più di 700 persone - "ho avuto tanti aiuto-regista ma non credo di aver insegnato qualcosa: gli ho semplicemente raccontato il mio modo di essere al lavoro".

Il lungo incontro si è spostato poi inevitabilmente sulla politica, soddisfando molti dei presenti che aspettavano un'opinione sulla situazione attuale. "Ieri Olmert, il Premier israeliano ha detto: sono contento di vivere in un Paese dove il Presidente del Consiglio può essere processato. Ci sono dei valori di una democrazia che sono comuni a conservatori e progressisti poi ci si divide sulle linee da adottare: sulla linea economica, l'immigrazione la scuola pubblica e la sanità, ma devono essere - e così succede nei paesi vicino a noi - dei principi democratici che sono patrimonio comune nostro e dei nostri avversari politici. Fino a 15 anni fa questo patrimonio c'era: in schieramenti opposti si riusciva a comunicare. Da 15 anni a questa parte non è più così".

Davanti all'affermazione di Vaniel Maestosi, della Direzione Artistica di Est Film Festival: "C'è sempre attesa verso un tuo nuovo film", Moretti risponde ironicamente facendo scaturire un caloroso applauso: "Sono già in ansia per la scrittura del mio prossimo film: se mi dici così mi viene un blocco! Per ora considero i dieci film che ho fatto come capitoli di un unico romanzo: poi non so il futuro. Mi piace attraversare vari ruoli" - afferma Moretti che, oltre che regista e attore, è anche produttore di alcune pellicole e Direttore del Festival del Cinema di Torino. Il segreto in questi casi, svela il regista, "è di mettere in azione parti diverse della testa, cercando di calarsi in modo diverso a seconda del ruolo che si sta vivendo in quel momento".

"Non faccio cinema per scuotere gli spettatori" - ha insistito in conclusione Moretti - "ma per raccontare storie: perché di volta in volta sento che dentro di me ha preso vita un sentimento che si incarna poi nei personaggi e può cambiare man mano".

Dopo la giornata di ieri, che ha accolto uno degli ospiti più attesi di Est Film Festival, in programma per venerdì 1 agosto - in concomitanza con la Fiera del Vino - l'incontro delle 11.00 con Giorgio Diritti che - dopo aver vinto la prima edizione del Festival - è tornato a Montefiascone per mostrare le immagini inedite del backstage de Il vento fa il suo giro, e per assistere - nel ruolo di Presidente di Giuria - alle proiezioni delle due ultime pellicole del concorso: Diloinletto di Marco Carniti e L'uomo giusto dell'esordiente Toni Trupia.