Michael Fassbender "imbarazzato" da Magneto e spaventato da Steve Jobs

Michael Fassbender stava per commettere un errore madornale e rinunciare al miglior ruolo della sua carriera finora.

Steve Jobs di Danny Boyle è un film su cui gravavano talmente tante aspettative che non è riuscito ad accontentare tutti. Anzi, da un punto di vista commerciale, soprattuto negli States, è stato un flop al botteghino. Forse per la sua struttura tripartita e quell'isolamento teatrale di Jobs e dei suoi collaboratori come caratteristiche principali volute dallo sceneggiatore Aaron Sorkin non hanno combaciato con l'idea di biografia agiografica che il mondo aspettava. Ma il film meritava molta più considerazione e la performance di Michael Fassbender è qualcosa da celebrare, e studiare, e tramandare ad esempio per le generazioni di attori a venire.

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E pensare che lui stesso inizialmente aveva avuto seri ripensamenti. Ospite al Toronto Film Festival per una Q&A, Fassbender ha risposto alla domanda "Qual'è stato il ruolo più difficile che hai interpretato?" menzionando subito quello del fondatore della Apple, che gli è valso una nomination all'Oscar.
"Era così denso! Era una montagna enorme, ed io apprendo lentamente, quindi quando è arrivato il copione e avevo l'opportunità di interpretare quel ruolo ho subito pensato 'Questo non sono io. Dovrebbe farlo qualcun'altro. Sarebbe un caso di miscasting sicuro".

Prima di arrivare a lui, la parte era stata offerta a Christian Bale e Leonardo DiCaprio, che avevano rifiutato. E lo stesso Fassbender, una volta accettato l'ingaggio, ha continuato a provare l'urgenza di fuggire via.
"Durante le prove cercavo un modo per uscirne. Mi ricordo che dissi al mio autista 'Se metto il braccio nella portiera, la dovrebbe sbattere con violenza. Dovrebbe causare una frattura e sarebbe sufficiente a farmi uscire da questo lavoro' ". Per fortuna l'autista non gli ha dato retta!

Nella stessa occasione, Fassbender avrebbe mostrato un po' di imbarazzo nel rivedersi nei panni di Magneto in una scena di X-Men: Giorni di un futuro passato. "Non mi piace quella performance, ad essere sinceri" - ha detto l'attore appena si sono accese le luci - "Mi limito a gridare e basta. E' solo un tizio che grida."