Lucrezia Lante della Rovere su Marina Ripa di Meana: "Quella volta, in piazza, a seno nudo"

Lucrezia Lante della Rovere ha recentemente raccontato un esilarante aneddoto riguardante sua madre, Marina Ripa di Meana, scomparsa il 5 gennaio 2018 all'età di 76 anni.

Lucrezia Lante della Rovere, durante un'intervista del Corriere della sera, ha recentemente raccontato un esilarante aneddoto riguardante sua madre, Marina Ripa di Meana, scomparsa il 5 gennaio 2018 a Roma, all'età di 76 anni, a causa di un cancro con cui ha combattuto dal 2002.

Lucrezia Lante della Rovere in una delle scene di SMS - sotto mentite spoglie
Lucrezia Lante della Rovere in una delle scene di SMS - sotto mentite spoglie

A proposito delle liti con sua madre Lucrezia ha ricordato: "Ero molto giovane e non amavo la mondanità, ma quella volta mi convinse ad andare alla prima alla Scala di Milano. E per convincermi mi regalò addirittura un vestito favoloso che era bordato di visone bianco. Ma non ero a conoscenza di cosa avesse architettato mia madre."

"Io, ignara, in pelliccia dentro al teatro, lei fuori nella piazza davanti alla Scala mentre, a seno nudo in pieno gennaio, faceva una manifestazione animalista contro l'uso delle pellicce bruciandole." Ha continuato l'attrice. "Venni travolta da un turbine di paparazzi. Non le parlai per un anno, ora ne rido."

Venezia 2007: Marina Ripa di Meana con uno dei suoi fantasiosi cappellini
Venezia 2007: Marina Ripa di Meana con uno dei suoi fantasiosi cappellini

Parlando del forte carattere della madre, durante la stessa intervista, Lucrezia Lante della Rovere ha spiegato: "Quando aveva un'idea non guardava in faccia a nessuno, passava sul cadavere di chiunque e se io mi arrabbiavo, ribatteva che non avevo ironia, esclamava: e fatti una risata! Ha compiuto tante battaglie civili e politiche, per lei il gusto della provocazione era più forte di qualunque cosa ed era un'abile stratega, venditrice di se stessa. È stata molto coraggiosa anche quando si è ammalata, diventando portavoce e mettendosi a disposizione di chi era colpito dalla stessa malattia, spronando gli altri a non vergognarsi, a superare i pudori, i pregiudizi, a parlare del problema e non sentirsi malati nella vita."