Locarno 2011: trionfano Argentina e Romania

L'intenso Back to Stay e il drammatico Best Intentions la fanno da padrone. Premio del pubblico e della Piazza Grande al gioiellino canadese Bachir Lazhar. L'italia non resta a bocca asciutta grazie al documentario poetico di Alessandro Comodin L'estate di Giacomo.

Palmares inaspettato per la 64° edizione del Festival del Film di Locarno. A sorpresa a spartirsi i quattro premi principali sono due pellicole, l'intimista svizzero-argentino Back to Stay e il nevrotico Best Intentions, nuovo trionfo per il giovane cinema rumeno sempre più ricco e variegato. Focus di entrambi i lavori è la famiglia, intesa come nucleo dove maturano caratteri, decisioni e affetti, dove è necessario staccarsi dal nucleo familiare per trovare se stessi anche se la condizione di figli resta qualcosa di permamente. Back To Stay, pellicola tutta al femminile diretta da una regista, la svizzera-argentina Milagros Mumenthaler, scandaglia la relazione tra tre sorelle orfane che vivono in una grande casa. Il film, malinconico e riflessivo, ha conquistato il Pardo come miglior pellicola e quello per la miglior interpretazione femminile, andato all'intensa Maria Canale.

L'ossessivo Best Intentions, co-produzione rumeno-ungherese, ha ottenuto i premi per la miglior regia e per la miglior interpretazione maschile, conquistata da Bogdan Dumitrache. Menzioni speciali per il giapponese Tokyo Kouen e l'israeliano Policeman. La giuria, presieduta dal produttore Paulo Branco, non ha preso in considerazione né l'italiano Sette opere di misericordia né il documentario svizzero Vol Special, colpo di fulmine della critica, ma avrebbero meritato attenzione anche le due pellicole indie americane in concorso, il convincente Terri, diretto dal brillante Azazel Jacobs, e il sorprendente Another Earth.
Pubblico e critica si sono trovati in perfetto accordo nell'assegnare al canadese Bachir Lazhar il Premio del Pubblico UBS e il Variety Piazza Grande Award. Il film, tenero e poetico, intreccia la storia di un immigrato nordafricano che rischia l'espulsione dal Quebec e quella di una classe elementare impegnata a elaborare il lutto dopo il suicidio della loro insegnante. Una pellicola ricca di sensibilità e forte delle straordinarie interpretazioni di un gruppo di bambini che ha emozionato gli spettatori della Piazza sconfiggendo i più blasonati Le Havre, Drive e Attack the Block. Grande, infine, la soddisfazione per l'unico premio italiano andato a L'estate di Giacomo del friulano Alessandro Comodin. Il film è un curioso esperimento a metà tra documentario e reportage vérité che segue l'estate di passaggio di Giacomo, giovane non udente che decide di sottoporsi a un'operazione per riacquistare l'udito.