La Yamato torna a navigare

A 60 anni dal suo affondamento, la Corazzata Yamato arriva sul grande schermo in un colossal giapponese

Sono passati sessanta anni da quando la Corazzata Yamato, chiamata così dall'antico nome del Giappone, affondò nel Mar Cinese orientale, sotto il fuoco dei bombardieri americani, e da questo sabato l'imponente, e famosissima nave sarà sugli schermi di tutto il Giappone, in Yamato, l'ultima battaglia, un colossal costato 19 milioni di euro, cifra record per paese del sol levante.

Il film è stato voluto dal noto produttore Haruki Kadokawa, che nel 1985 ha localizzato il relitto della nave, convinto di essere stati guidato dagli spiriti dei marinai vittime della tragedia. E' forte, per il produttore, il messaggio del film, e cioè che "i giapponesi di oggi tornino a vivere con fierezza e senso di responsabilità".
Diretto dal settantatreenne Junya Sato, che per le riprese ha fatto ricostruire in studio un modello della nave grande due terzi dell'originale, il film descrive il ritorno sul luogo della tragedia di uno dei sopravvissuti, un vecchio pescatore, ed è pieno di memorie di marinai.

La storia della corazzata occupa uno grandissimo spazio nell'immaginario giapponese e sembra scontata la sua vittoria nei confronti dell'altro grande colossal in uscita nello stesso periodo: l'americano Memorie di una Geisha, che racconta un altro aspetto della storia del Giappone.