La Starz cancella Party Down e Gravity

Il canale ha deciso di mettere la parola fine alle due serie che non hanno avuto buoni riscontri numerici da quando sono andate in onda nell'ultima stagione.

Per i fans di Party Down questa è la notizia di una morte già annunciata ufficiosamente da un bel po'; il nuovo presidente del network, Chris Albrecht, che è arrivato in un secondo momento, dopo che lo show era già stato sviluppato e prodotto, non era proprio entusiasta di rinnovare i contratti per i protagonisti, cosa che ha permesso a Jane Lynch, Adam Scott e Ryan Hansen di prendere altri accordi per altri serial. Lo show quindi, aveva già subito gravi perdite di pubblico e al suo ritorno ha continuato a dissanguarsi, fino all'ultimo episodio (che ha visto la Lynch tornare come guest star) che ha attratto poco più di un pugno di persone, relativamente parlando. Il creatore Rob Thomas ha dichiarato in merito all'annuncio ufficiale "francamente l'attesa è stata snervante e c'è quasi una sorta di sollievo adesso, sapendo che è finita e che bisogna voltare pagina". Party Down è di certo una delle commedie più divertenti prodotte dal piccolo schermo, ma per una serie di circostanze, che molto spesso hanno a che fare con il caso e la fortuna, non è riuscita a conquistare una fetta di pubblico tale da poter avere una vita più lunga.

Rimanendo in argomento vita e morte, anche Gravity è stata condannata a riposare nell'archivio delle serie cancellate: in realtà i dubbi su questo show sono sorti fin dall'inizio, considerata la delicatezza dell'argomento (le interazioni di una serie di pazienti esterni di una clinica psichiatrica, tutti con tendenze suicide o sopravvissuti a tentativi di suicidio). Il vice presidente addetto alla programmazione ha commentato in una dichiarazione ufficiale "Siamo grati a tutte le persone coinvolte in entrambi gli show, e siamo orgogliosi di averli avuti sul nostro canale". Purtroppo contro i numeri c'è ben poco da fare e per quanto possiamo dispiacerci, c'è da ricordare che lo show business si basa proprio sugli indici di gradimento che, purtroppo, sono l'ultimo tribunale d'appello di una serie.