Joss Whedon: "Le storie di supereroi sono in qualche modo fasciste"

Il regista di The Avengers ha espresso la sua opinione su un tema su cui si dibatte da anni.

Con The Avengers e Avengers: Age of Ultron, Joss Whedon ha diretto due dei più importanti colossal sui supereroi di sempre. Il regista conosce a fondo il genere e non ha esitato a espremere la propria opinione nel corso di un Q&A su Tumblr.

A un certo punto un fan gli ha chiesto se la popolarità dei film sui supereroi ha qualcosa a che fare con "l'aumento di consenso nei confronti dei regimi autoritari nel mondo". La risposta di Whedon non si è fatta attendere.

"Credo che tu abbia toccato un tema che mi ha tormentato per anni. Questo è stato il principale conflitto in Avengers: Age of Ultron. Le storie di supereroi sono in qualche modo fasciste. Le adoro, ma noterai che nonostante la mia passione, detesto l'idea che poche persone possano controllare molte persone. Questa è la ragione per cui Buffy condivide il suo potere alla fine della serie tv, per abbattere i miti della frontiera e del West e creare storie che celebrino la comunità."

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Avengers: Age of Ultron vedeva Tony Stark e Bruce Banner prendere in mano la sicurezza mondiale (con esisti disastrosi), mentre Captain America: Civil War esplora le conseguenze del loro operato. Batman v Superman: Dawn of Justice ha fatto qualcosa di simile mostrando Batman e Superman entrambi insoddisfatti dell'uso del potere fatto dall'altro.

Il fumetto a cui la storia è in parte ispirata, Il ritorno del cavaliere oscuro di Frank Miller del 1986, è stato tacciato di una visione fascista mostrando l'eroe nei panni di un vigilante in lotta da solo contro il crimine. Queste etichette e queste preoccupazioni non impediscono, però, a Joss Whedon di tornare a occuparsi di supereroi, se ci sarà l'occasione.

"Voglio ancora fare film western e film di supereroi. Mi auguro che la tensione fra queste visioni contrastanti impedisca di scatenare polemiche politiche sul mio lavoro".

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