Jennifer Aniston: "La mia famiglia disse che non avrei mai guadagnato nulla come attrice"

Jennifer Aniston ha raccontato di quanto sia stata motivante la sfiducia che la sua famiglia aveva in lei come attrice, arrivando a dirle che non avrebbe guadagnato mai un centesimo con questo lavoro.

Il rapporto di Jennifer Aniston con la sua famiglia non è mai stato semplice ma la star, oggi, a 50 anni suonati, riesce finalmente ad essere più aperta su quanti traumi le abbiano provocato alcune parole fuori luogo dei genitori.

Tutti sanno, per esempio, che Jennifer Aniston è una delle star più ricche di Hollywood ma, intorno ai suoi 20 anni, i genitori, evidentemente poco fiduciosi verso le doti da attrice della giovane Jen, le avevano prospettato una carriera avara di successi e una vita di stenti. L'ha raccontato lei stessa in una lunga intervista contenuta nell'ultimo numero di People, parlando di come la ricerca di maggiore complicità con la famiglia portò invece come risultato la presa di coscienza della loro sfiducia.
"Ma poi arrivò Friends. Se ci fossero ancora oppositori nella mia famiglia, ancora dei 'Non guadagnerai mai un centesimo come attrice', guardatemi ora! Un paio di centesimi li ho guadagnati in fondo".

Come aveva già spiegato in un'intervista dello scorso dicembre con Elle, il rapporto più difficile era quello con sua madre, l'ex modella e attrice Nancy Dow, soprattutto dopo il divorzio dal padre. All'epoca Jennifer Aniston aveva solo 11 anni: "Lei veniva da questo mondo fatto di 'Tesoro, curati di più', 'Tesoro, sorridi'. Ora so che mia madre diceva quelle cose perchè mi amava davvero, lo faceva perchè era quello il modo in cui lei era stata cresciuta e naturalmente non sapeva che mi avrebbe causato ferite che avrei rimarginato solo dopo anni e migliaia di dollari spesi".

C'è un altro aneddoto, però, che la Aniston ha ricordato con particolare dolore e disapprovazione, e risale proprio al periodo immediatamente precedente alla separazione dei genitori: "Ricordo di una figura genitoriale che mi diceva, intorno ai miei 11 anni, dopo una cena, che potevo alzarmi da tavola e andare via perchè non avevo nulla di interessante da aggiungere alla conversazione. Certe frasi posso essere dolorose: oggi che ho 50 anni posso dire di essermi portata quel trauma fino all'età adulta. Mi sono sempre sentita incredibilmente a mio agio nel dar voce alle parole degli altri, ma mettetemi a un tavolo pieno di sconosciuti e potrei regredire fino ai miei 11 anni".