Il ritorno di Hunter S. Thompson

A cinque anni dalla morte, Hunter S. Thompson torna sul grande schermo. Il suo articolo Prisoner of Denver, dedicato al caso Auman, diventerà presto un film.

Nel 2004 Vanity Fair pubblicò un articolo scritto a quattro mani da Hunter S. Thompson e Mark Seal intitolato Prisoner of Denver. Il pezzo era dedicato al sistema legale del Colorado e alle potenziali ingiustizie contenute in esso. Nello specifico l'articolo era dedicato al caso di Lisl Auman, incarcerata e condannata all'ergastolo per un omicidio che non poteva aver commesso dal momento che era già in custodia della polizia. Adesso l'articolo verrà portato sul grande schermo dalla Motion Picture Corporation of America. L'importanza del pezzo non sta solo nella terrificante ingiustizia commessa, ma anche nel fatto che l'attivismo per dimostrare l'innocenza della Auman è stata l'ultima azione compiuta da Thompson prima di torgliersi la vita. La donna contattò lo scrittore dal carcere intrattenendo una corrispondenza che lo spinse a impegnarsi in una campagna per la sua liberazione. Liberazione che avvenne quando ormai Thompson era già morto. Per quanto riguarda Mark Seal, l'uomo negli anni '70 divenne reporter della polizia seguendo le orme e l'esempio del geniale Thompson, perciò quando lo scrittore lo contattò per farsi aiutare nel caso Auman per lui fu come un sogno che diventava realtà. Il suo impegno a fianco dell'icona del gonzo journalism lo portò a incontrare "skinheads, freaks e poliziotti arrabbiati", gli stessi loschi figuri che popolano l'opera di Thompson.

Al momento non è ancora stato ingaggiato uno sceneggiatore che sappia trasporre la storia sullo schermo nel classico stile dello scrittore, con un focus su Thompson e Seal impegnati ad agire come una coppia di gonzi Woodward e Bernsteins, né abbiamo indicazioni su chi interpreterà lo scrittore nel film. Occorre, infatti, tener conto che in questo caso l'autore dovrà essere più anziano rispetto alle precedenti pellicole in cui è comparso nel ruolo di personaggio. In più mentre lavorava sul caso Auman, Thompson è stato aiutato da amici famosi come Johnny Depp, Jack Nicholson e Woody Harrelson che si sono prestati a sostenere pubblicamente la tesi dell'innocenza della giovane donna. Chissà se i tre divi saranno disponibili a comparire nel film nel ruolo di se stessi. Lo scopriremo solo più avanti.