Il Palazzo del Cinema cambia look per Venezia 64.

Per i 75 anni della Mostra la Biennale rivisita la facciata del Palazzo del Cinema: nuova scenografia a cura del Maestro Dante Ferretti e nuovo restyling grafico a cura dello studio Graph.x.

La Biennale di Venezia, presieduta da Davide Croff, in occasione del 75° anniversario della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, diretta da Marco Müller, ha invitato il premio Oscar Dante Ferretti a rivisitare l'allestimento scenografico dell'esterno del Palazzo del Cinema, che lui stesso aveva ideato nel 2004 e che ha accompagnato gli ultimi 3 anni della Mostra. La grande sfera d'acciaio creata da Ferretti insieme a Federico Fellini, in occasione del capolavoro Prova d'orchestra (1979), sarà l'elemento che connoterà maggiormente la nuova scenografia che sarà visibile dal pubblico della 64. Mostra (29 agosto - 8 settembre 2007).

Il nuovo allestimento scenografico ideato da Ferretti è in linea con la filosofia della Biennale che, nell'anno in cui la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica compie 75 anni, trova nel suo passato la via per guardare al futuro. "La sfera che in Prova d'orchestra sfondava il muro della cappella duecentesca - dichiara Dante Ferretti - era sì simbolo di demolizione, di distruzione, ma anche metafora di una ricostruzione futura, di uno sguardo in grado di oltrepassare il caos del presente e la precarietà della contingenza. La Mostra di Venezia compie 75 anni, 75 anni ricchi di grande cinema, di creatività, di genialità, che hanno il peso e l'importanza di un evento che è entrato nella storia. Ma è anche giunta ad un punto di svolta. Questo mio omaggio a Fellini, un artista che ha sempre saputo vedere oltre, che ha sempre pensato in grande, è anche un augurio per la Mostra di Venezia, che a breve avrà il nuovo Palazzo e che si sta muovendo in direzioni sempre più innovative e moderne".

Lo studio Graph.x - Lissoni Associati, ha integrato il progetto ideato da Dante Ferretti con una nuova grafica che caratterizza tutti i luoghi della Mostra e identifica i materiali della comunicazione (dal manifesto alle grandi archigrafie di sfondo), individuando un unico soggetto grafico, il Leone di Venezia, ma declinandolo in modo diverso. Il Leone di Venezia, perciò, non sarà più unicamente emblema della città e della manifestazione cinematografica, ma diventerà spunto, avvio per altre forme, come in un gioco di proiezioni o di ombre cinesi, metamorfosi di figure luminose su uno schermo.